Monte Borgna -1158 mt- & Monte Cadrigna -1300 mt- (anello dal Lago Delio).
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Bella escursione in Valle Veddasca in compagnia di: Emiliano e Giorgio.
Lasciamo l'auto nel parcheggio vicino alla diga sud del Lago Delio 930 mt. Ci troviamo esattamente sotto il pendio Sud del Monte Borgna, elevazione che vorremmo subito raggiungere. Non ci sono segnavia ufficiali e sentieri da seguire in questo versante, saliamo così, senza percorso obbligato la ripida dorsale meridionale. Grossomodo ci separano 250 mt di dislivello. Sono ben evidenti dei contrafforti rocciosi, per evitarli restiamo più a sinistra possibile. Dopodiché troveremo: paglia, betulle, felci e roccette affioranti. Il tutto si semplifica quando iniziano a comparire vecchi segnavia a vernice, sbiadita, color rosso e una traccia, a tratti, anche ben marcata. In breve tempo, circa mezz'ora dalla partenza, eccoci: Monte Borgna 1158 mt. Notevole panorama sul Lago Maggiore e le montagne comprese tra: Zeda e Gridone, fino alle famose cime del "Trittico del Sempione" nel Vallese.
Questa breve salita in condizioni climatiche primaverili resterà una pura illusione. Discesa ben segnalata ora, dal versante Nord del Monte Borgna: cambia completamente tutto. La neve é dura di consistenza e ghiacciata. Inizialmente é agevole la discesa essendo un pendio dolce e ampio, quando invece, la traccia percorre un lungo traverso a mezza costa prestiamo molta più attenzione ad evitare spiacevoli scivolate. Nei pressi di alcuni ruderi abbandonati, il pendio si addolcisce nuovamente e raggiungiamo: Monti di Bassano 955 mt. Anche da questo punto panoramico, breve sosta: un eccellente belvedere !
Dai Monti di Bassano 955 mt seguendo la strada asfaltata, ghiaccio vivo, sul manto stradale, scendiamo alla diga nord del Lago Delio 930 mt. Nei pressi del muraglione della diga troviamo i cartelli indicatori e, un bivio: a destra sentiero numero 110 per il Passo Forcora; a sinistra invece, sentiero numero 143 per i Monti di Pino. Noi andremo a sinistra.
Entriamo in Val Molinera, aggiriamo la vasca di raccolta e, proseguiamo il cammino per lunghi tratti passando a fianco al canale che raccoglie l'acqua in località Bacinetto e la convoglia verso la base della diga. Il sentiero si restringe notevolmente, il versante é completamente in ombra, il terreno é ghiacciato. Attraversiamo la valletta e superiamo una lunga serie di profondi canaloni: non banale questo traverso in condizioni odierne, al limite della percorribilità. Per non rischiare calzo i ramponcini. Finalmente ci portiamo nel versante opposto della valle, totalmente esposta al sole e fuori da ogni pericolo. Il sentiero diviene un ampia mulattiera e raggiunge: Monti di Pino 898 mt. Altro suggestivo luogo e stupendo alpeggio della valle !
Dai Monti di Pino 898 mt, abbandoniamo il sentiero numero 143 e proseguiamo seguendo il nuovo segnavia, ovvero: sentiero numero 115 in direzione Nove Fontane e Passo Forcora. Si prosegue sulla mulattiera, sempre ghiacciata, ma larga e agevole, passando per i ruderi di Alpe Curtiggia 1006 mt. Poco oltre troviamo un'altro bivio: lasciamo il sentiero 115 e seguiamo il sentiero numero 115A che indica: l'Alpe Quadra e Passo Forcora. Tutti questi cambi di direzione sono ben segnalati. Ottimo lavoro di riqualifica del territorio e manutenzione da parte del CAI di Luino. Il sentiero torna ad essere esposto a Nord e il versante e' nuovamente in ombra. Anche in questo caso c'è un passaggio da non sottovalutare e da percorrere con attenzione: il terreno sempre ricoperto da strati di ghiaccio, rimane inclinato verso valle dove la morfologia della zona presenta dei notevoli salti rocciosi. Fortunatamente l'inclinazione si raddrizza, spiana e si allarga il sentiero nella pista da sci di fondo e raggiunge: Alpe Quadra 1154 mt. Terzo alpeggio visitato quest'oggi. Faccio fatica a giudicare quale dei tre possa essere il più bello. Grandiosa apertura panoramica ! La pista prosegue e agevolmente ci collegherà in breve tempo alla Forcora 1179 mt: nota stazione invernale turistica della provincia di Varese.
Dal passo Forcora 1179 mt, oltre la chiesetta risaliamo la dorsale raggiungendo in breve tempo e senza alcuna difficoltà il: Monte Cadrigna 1300 mt. A questo punto, guidati da Emiliano, improvvisiamo la discesa nel versante meridionale della montagna. Assenza totale di segnavia e sentieri. Molto avventurosa quest'ultima parte. Anche se innocuo il Monte Cadrigna, riconosciamo comunque una certa complessità essendo una montagna piuttosto robusta che si estende notevolmente. Terminiamo la discesa nei pressi di una stalla, collocata sulla strada che collega: Forcora a Lago Delio, non distante dai piloni della centrale idroelettrica. Ora risalendo la strada asfaltata ritorniamo alla diga sud del Lago Delio, ponendo fine al lungo giro ad anello. Molto soddisfatto !
NOTE: Sentieri ottimamente segnalati, eccetto le nostre digressioni nei versanti Sud di Monte Borgna e Cadrigna dove non ci sono segnaletiche ufficiali. La motivazione della classificazione T3 è dovuta alla notevole presenza di ghiaccio, in alcuni punti delicati passaggi, che hanno reso di fatto la gita impegnativa.
Poncione
Giro veramente sorprendente, uscito ancor migliore di quanto preventivato... ;)
Non avevo mai percorso i versanti sud - perlopiù privi di segnaletica e sentieri - del Monte Borgna e del Monte Cadrigna e questa si è rivelata l'occasione giusta. Ennesima riprova che anche cime "minori" possono rivelare motivi d'autentico interesse, nel nostro caso tradottosi nella visione di ambienti e panorami davvero suggestivi. Certo l'abbandono in cui essi versano non è proprio il massimo (pascoli degradati, con crescita invasiva di felci e ginestre...), ma ciò ne favorisce una percorrenza "a vista" davvero piacevole e stimolante.
In mezzo, come già ben spiegato da Alessandro, una lunga traversata che ci ha permesso di toccare alcuni tra i migliori villaggi e alpeggi della Val Veddasca, in cui tuttavia a causa del terreno ghiacciato si è dovuto tenere gli occhi ben aperti. Un sentiero che in condizioni normali non arrecherebbe alcun problema, in tal caso rischia di trasformarsi in un'autentica trappola, ma ognuno se l'è cavata come meglio poteva, con l'uso dei ramponcini o con "creatività". ;)
La solitudine di questo giro è stato spezzato solo dalla bella vivacità della Forcora e dall'incontro con quattro caprioli scendendo dal Monte Cadrigna: questi ultimi si saranno senz'altro chiesti quali strani animali stessero invadendo il loro territorio...
Tutto molto bello... Grazie ad Alessandro per la bella idea e un saluto al simpaticissimo Giorgio.
E avanti così.
Lasciamo l'auto nel parcheggio vicino alla diga sud del Lago Delio 930 mt. Ci troviamo esattamente sotto il pendio Sud del Monte Borgna, elevazione che vorremmo subito raggiungere. Non ci sono segnavia ufficiali e sentieri da seguire in questo versante, saliamo così, senza percorso obbligato la ripida dorsale meridionale. Grossomodo ci separano 250 mt di dislivello. Sono ben evidenti dei contrafforti rocciosi, per evitarli restiamo più a sinistra possibile. Dopodiché troveremo: paglia, betulle, felci e roccette affioranti. Il tutto si semplifica quando iniziano a comparire vecchi segnavia a vernice, sbiadita, color rosso e una traccia, a tratti, anche ben marcata. In breve tempo, circa mezz'ora dalla partenza, eccoci: Monte Borgna 1158 mt. Notevole panorama sul Lago Maggiore e le montagne comprese tra: Zeda e Gridone, fino alle famose cime del "Trittico del Sempione" nel Vallese.
Questa breve salita in condizioni climatiche primaverili resterà una pura illusione. Discesa ben segnalata ora, dal versante Nord del Monte Borgna: cambia completamente tutto. La neve é dura di consistenza e ghiacciata. Inizialmente é agevole la discesa essendo un pendio dolce e ampio, quando invece, la traccia percorre un lungo traverso a mezza costa prestiamo molta più attenzione ad evitare spiacevoli scivolate. Nei pressi di alcuni ruderi abbandonati, il pendio si addolcisce nuovamente e raggiungiamo: Monti di Bassano 955 mt. Anche da questo punto panoramico, breve sosta: un eccellente belvedere !
Dai Monti di Bassano 955 mt seguendo la strada asfaltata, ghiaccio vivo, sul manto stradale, scendiamo alla diga nord del Lago Delio 930 mt. Nei pressi del muraglione della diga troviamo i cartelli indicatori e, un bivio: a destra sentiero numero 110 per il Passo Forcora; a sinistra invece, sentiero numero 143 per i Monti di Pino. Noi andremo a sinistra.
Entriamo in Val Molinera, aggiriamo la vasca di raccolta e, proseguiamo il cammino per lunghi tratti passando a fianco al canale che raccoglie l'acqua in località Bacinetto e la convoglia verso la base della diga. Il sentiero si restringe notevolmente, il versante é completamente in ombra, il terreno é ghiacciato. Attraversiamo la valletta e superiamo una lunga serie di profondi canaloni: non banale questo traverso in condizioni odierne, al limite della percorribilità. Per non rischiare calzo i ramponcini. Finalmente ci portiamo nel versante opposto della valle, totalmente esposta al sole e fuori da ogni pericolo. Il sentiero diviene un ampia mulattiera e raggiunge: Monti di Pino 898 mt. Altro suggestivo luogo e stupendo alpeggio della valle !
Dai Monti di Pino 898 mt, abbandoniamo il sentiero numero 143 e proseguiamo seguendo il nuovo segnavia, ovvero: sentiero numero 115 in direzione Nove Fontane e Passo Forcora. Si prosegue sulla mulattiera, sempre ghiacciata, ma larga e agevole, passando per i ruderi di Alpe Curtiggia 1006 mt. Poco oltre troviamo un'altro bivio: lasciamo il sentiero 115 e seguiamo il sentiero numero 115A che indica: l'Alpe Quadra e Passo Forcora. Tutti questi cambi di direzione sono ben segnalati. Ottimo lavoro di riqualifica del territorio e manutenzione da parte del CAI di Luino. Il sentiero torna ad essere esposto a Nord e il versante e' nuovamente in ombra. Anche in questo caso c'è un passaggio da non sottovalutare e da percorrere con attenzione: il terreno sempre ricoperto da strati di ghiaccio, rimane inclinato verso valle dove la morfologia della zona presenta dei notevoli salti rocciosi. Fortunatamente l'inclinazione si raddrizza, spiana e si allarga il sentiero nella pista da sci di fondo e raggiunge: Alpe Quadra 1154 mt. Terzo alpeggio visitato quest'oggi. Faccio fatica a giudicare quale dei tre possa essere il più bello. Grandiosa apertura panoramica ! La pista prosegue e agevolmente ci collegherà in breve tempo alla Forcora 1179 mt: nota stazione invernale turistica della provincia di Varese.
Dal passo Forcora 1179 mt, oltre la chiesetta risaliamo la dorsale raggiungendo in breve tempo e senza alcuna difficoltà il: Monte Cadrigna 1300 mt. A questo punto, guidati da Emiliano, improvvisiamo la discesa nel versante meridionale della montagna. Assenza totale di segnavia e sentieri. Molto avventurosa quest'ultima parte. Anche se innocuo il Monte Cadrigna, riconosciamo comunque una certa complessità essendo una montagna piuttosto robusta che si estende notevolmente. Terminiamo la discesa nei pressi di una stalla, collocata sulla strada che collega: Forcora a Lago Delio, non distante dai piloni della centrale idroelettrica. Ora risalendo la strada asfaltata ritorniamo alla diga sud del Lago Delio, ponendo fine al lungo giro ad anello. Molto soddisfatto !
NOTE: Sentieri ottimamente segnalati, eccetto le nostre digressioni nei versanti Sud di Monte Borgna e Cadrigna dove non ci sono segnaletiche ufficiali. La motivazione della classificazione T3 è dovuta alla notevole presenza di ghiaccio, in alcuni punti delicati passaggi, che hanno reso di fatto la gita impegnativa.

Giro veramente sorprendente, uscito ancor migliore di quanto preventivato... ;)
Non avevo mai percorso i versanti sud - perlopiù privi di segnaletica e sentieri - del Monte Borgna e del Monte Cadrigna e questa si è rivelata l'occasione giusta. Ennesima riprova che anche cime "minori" possono rivelare motivi d'autentico interesse, nel nostro caso tradottosi nella visione di ambienti e panorami davvero suggestivi. Certo l'abbandono in cui essi versano non è proprio il massimo (pascoli degradati, con crescita invasiva di felci e ginestre...), ma ciò ne favorisce una percorrenza "a vista" davvero piacevole e stimolante.
In mezzo, come già ben spiegato da Alessandro, una lunga traversata che ci ha permesso di toccare alcuni tra i migliori villaggi e alpeggi della Val Veddasca, in cui tuttavia a causa del terreno ghiacciato si è dovuto tenere gli occhi ben aperti. Un sentiero che in condizioni normali non arrecherebbe alcun problema, in tal caso rischia di trasformarsi in un'autentica trappola, ma ognuno se l'è cavata come meglio poteva, con l'uso dei ramponcini o con "creatività". ;)
La solitudine di questo giro è stato spezzato solo dalla bella vivacità della Forcora e dall'incontro con quattro caprioli scendendo dal Monte Cadrigna: questi ultimi si saranno senz'altro chiesti quali strani animali stessero invadendo il loro territorio...
Tutto molto bello... Grazie ad Alessandro per la bella idea e un saluto al simpaticissimo Giorgio.
E avanti così.
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