Il tour delle montagne senza cima (Covreto, Corbaro, Sirti, Cadrigna, Borgna)
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Dopo il giro dell'anno scorso, modificato per troppa neve ...

... anche a me come a
Cristina era rimasta la voglia di vedere l'altra parte del percorso.
Così con Manuela partiamo alla volta di Zenna, sul Lago Maggiore per effettuare il giro che potrei denominare "il tour delle montagne senza cima".
E sì, perchè delle cinque cime che si toccano nessuna ha una vera e propria vetta ma piuttosto una leggera elevazione rispetto al resto del terreno. Comunque sulla cartina sono segnate come vette ufficiali.
Per salire al Covreto scegliamo una via diversa da quella della scorsa escursione, passando per Monti di Pino, piccolo borgo di media montagna. Saliamo in un clima di nuvole e nebbie ma tutto sommato non è male per un percorso in mezzo ai boschi.
Quando però arriviamo sulla dorsale finale per il Covreto iniziamo ad intravedere tra le nebbie un po' di azzurro. Subito capiamo che in cima troveremo uno spettacolo .. è così sara!
E che spettacolo!
Il sole è caldo e il panorama è di quelli da cui non riesci a staccare gli occhi. E' un piacere stare in cima.
Continuiamo il nostro giro scendendo direttamente verso il Sasso Corbaro, che poi si raggiunge in pochi minuti di risalita e proseguiamo lungo la Costa del Faietto. Con qualche sali-scendi passiamo dalla Forcoletta, Monte Sirti (difficile capire qual'è la cima vera e propria) e infine arriviamo a La Forcora.
Su buona traccia visibile, saliamo per pratoni al Monte Cadrigna (pratoni di vetta) e poi ci divertiamo un mondo (almeno io) nella successiva discesa nel bosco pieno di foglie seguendo vaghe tracce di ipotetici sentieri, più probabilmente passaggi di animali in mezzo alle foglie.
Comunque un po' grazie alla traccia gps, un po' grazie alla buona cartina Svizzera (che in questa zona indica chiaramente dei brevi salti rocciosi da aggirare) arriviamo ad incrociare un vecchio sentiero con dei radi bolli rossi che ci fanno scendere fino al Lago Delio.
Dal Lago Manuela preferisce andare direttamente a Monti di Bassano mentre io proseguo verso il Monte Borgna, salita effettuata anche da
Chaeppi l'anno scorso, poco prima delle nevicate.
Passando "pericolosamente" vicino ad un campo di tiro al bersaglio (per fortuna al momento chiuso), si trova una traccia di sentiero con dei bolli rossi che comodamente portano in vetta.
Veloce discesa a Monti di Bassano a riprendere Manuela e poi ripida picchiata su una mulattiera fino a Bassano (se la si trova bagnata ...). Tutti e due ci chiediamo con che criterio venivano costruite queste mulattiere visto che la fatica a percorrerle (sia a salire che a scendere) doveva essere notevole ai tempi in cui si viveva e lavorava negli alpeggi. Certo è che farle più dritte richiede meno chilometri di sviluppo però ... accidenti ...
Arrivati a Bassano gran parte della discesa è terminata, ci manca "soltanto" il ritorno a Zenna passando da Pinosullaspondadellagomaggiore, paese con il nome più lungo del mondo (almeno spero, perchè se c'è ne fosse uno ancora più lungo ci vorrebbero due pagine sulla carta di identità per scriverlo tutto).

... anche a me come a

Così con Manuela partiamo alla volta di Zenna, sul Lago Maggiore per effettuare il giro che potrei denominare "il tour delle montagne senza cima".
E sì, perchè delle cinque cime che si toccano nessuna ha una vera e propria vetta ma piuttosto una leggera elevazione rispetto al resto del terreno. Comunque sulla cartina sono segnate come vette ufficiali.
Per salire al Covreto scegliamo una via diversa da quella della scorsa escursione, passando per Monti di Pino, piccolo borgo di media montagna. Saliamo in un clima di nuvole e nebbie ma tutto sommato non è male per un percorso in mezzo ai boschi.
Quando però arriviamo sulla dorsale finale per il Covreto iniziamo ad intravedere tra le nebbie un po' di azzurro. Subito capiamo che in cima troveremo uno spettacolo .. è così sara!
E che spettacolo!
Il sole è caldo e il panorama è di quelli da cui non riesci a staccare gli occhi. E' un piacere stare in cima.
Continuiamo il nostro giro scendendo direttamente verso il Sasso Corbaro, che poi si raggiunge in pochi minuti di risalita e proseguiamo lungo la Costa del Faietto. Con qualche sali-scendi passiamo dalla Forcoletta, Monte Sirti (difficile capire qual'è la cima vera e propria) e infine arriviamo a La Forcora.
Su buona traccia visibile, saliamo per pratoni al Monte Cadrigna (pratoni di vetta) e poi ci divertiamo un mondo (almeno io) nella successiva discesa nel bosco pieno di foglie seguendo vaghe tracce di ipotetici sentieri, più probabilmente passaggi di animali in mezzo alle foglie.
Comunque un po' grazie alla traccia gps, un po' grazie alla buona cartina Svizzera (che in questa zona indica chiaramente dei brevi salti rocciosi da aggirare) arriviamo ad incrociare un vecchio sentiero con dei radi bolli rossi che ci fanno scendere fino al Lago Delio.
Dal Lago Manuela preferisce andare direttamente a Monti di Bassano mentre io proseguo verso il Monte Borgna, salita effettuata anche da

Passando "pericolosamente" vicino ad un campo di tiro al bersaglio (per fortuna al momento chiuso), si trova una traccia di sentiero con dei bolli rossi che comodamente portano in vetta.
Veloce discesa a Monti di Bassano a riprendere Manuela e poi ripida picchiata su una mulattiera fino a Bassano (se la si trova bagnata ...). Tutti e due ci chiediamo con che criterio venivano costruite queste mulattiere visto che la fatica a percorrerle (sia a salire che a scendere) doveva essere notevole ai tempi in cui si viveva e lavorava negli alpeggi. Certo è che farle più dritte richiede meno chilometri di sviluppo però ... accidenti ...
Arrivati a Bassano gran parte della discesa è terminata, ci manca "soltanto" il ritorno a Zenna passando da Pinosullaspondadellagomaggiore, paese con il nome più lungo del mondo (almeno spero, perchè se c'è ne fosse uno ancora più lungo ci vorrebbero due pagine sulla carta di identità per scriverlo tutto).
Tourengänger:
Andrea!

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