Parcheggiato a Pian Vaccaresc q680 (nei pochi posti a fine strada) saliamo subito a Cognera q758 e prendiamo il lungo e piacevole sentiero che ci porterà verso Forno q824. Non è mai noioso in quanto la vegetazione è spaventosamente rigogliosa, le cascate (vista la notte di temporali) sono ovunque, i suoni della natura sono cullanti e la compagnia piacevole.
Dopo Forno si perde un po' di dislivello per superare il Riale d'Agro su di un piacevole ponticello. La potenza dell'acqua oggi è oltre i limiti. Risaliamo di qualche metro deviando, all'evidente bivio per Pincascia, imboccando la medesima valle. Sono valli profonde e le cime richiedono un lungo avvicinamento. Si ha tutto il tempo per riflettere su come, nei secoli, gli alpigiani abbiano costruito, strappato alla montagna e fatto manutenzione a tutti questi km di sentieri, talvolta impervi ed esposti.
Si arriva a Pincascia q1155 senza toccarne le baite (sono dall'altra parte orografica del fiume) e si risale sull'evidente costa fino al ponte/bivio per Cornavosa o Fumegna a q1300 circa. Si segue per Fumegna e si risale fino a q1400 dove un vecchio cartello metallico mostra il bivio-chiave: a SX per l'Alpe Cuneggio, si lascia il sentiero principale di Fumegna. Qui ci sono dei tratti un po' più selvaggi, il sentiero si riduce al minimo e in diversi punti è stato quasi cancellato dalle interperie invernali (T3+).
Dopo una ripida salita in faggeta sbuchiamo al paradisico alpeggio di Lavazzè q1658. La vista sul re della valle, il Poncione Rosso, è da togliere il fiato. Ultima sorgente in loco. Si prosegue dietro le prime case (il sentiero non si vede benissimo, bisogna salire ripidi lungo la collina fino a vedere bene la traccia). In breve si raggiunge l’Alpe Cuneggio q1761, altro angolino paradisiaco con alcune baite ben ristrutturate (altre un po’ meno..). Vista la comodità di un bel tavolone pensiamo quasi di fermarci qui (siamo partiti tardi) ma almeno dobbiamo vedere il Poncione d’Alnasca dal Tòr, sarebbe fantastico.
Cosi, un po' di corsa e un po' di spinta ci gustiamo il graduale avvicinamente all'omone di vetta del Tòr q1921, la vista su Fopia e Poncione d'Alnasca, e il profondo baratro posto oltre la cima. Giornata fantastica.
Io, Martina e Fede, stanchi e soddisfatti (e affamatibbestia) ci fermiamo qui. Ivano e Filo provano a salire il Matarello (meta iniziale della giornata) ma sappiamo che è tardi, la discesa è lunga e il tracciato è ben innevato. Dopo mezz'oretta li vediamo fortunatamente di ritorno, dopo un'incontro spiacevole con una vipera e l'aver constatato il problema tempo/distanza.
Ricco pasto con vino/salame/cioccolato. Discesa lunga ma piacevole e non stressante per la stessa via. Gran bel downhill tra l'Alpe Lavazzè e Pincascia!
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