Sei Grande ... Grande ... Grande ... un Sasso Grande !
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Già ben conoscete la mia scarsa propensione all’arrampicata, fatemi camminare anche su e giù per delle ore e sono nel mio ambiente ma se solo sono a conoscenza in anticipo che devo fare anche solo qualche passaggio esposto rimango nell’ansia tutta la giornata però oggi non ne so neppure io il motivo ma mi sono svegliato con l’idea che dovevo salire sul Sasso Grande.
Su questa bella e in parte insidiosa vetta del gruppo dei Denti della Vecchia posta a cavallo tra la Val Colla e la Valsolda ci ero già salito più di 20 anni fa nel 1995 o 1996 in compagnia dell’amico Alessio mentre Claudio e l'husky di allora Bassy ci avevano aspettati al passo, ero sicuramente più giovane ma pesavo anche decisamente qualche Kilogrammo di troppo ( vedi foto di repertorio) ma in merito alle difficoltà incontrate non ricordavo praticamente nulla !

Mi avvio dalla Cappellina della Madonna di Arla al canonico orario delle 11.30 per salire verso l’Alpe Pairolo, passo da Segalon e Petrolzo e raggiungo il bel punto panoramico del Mataron, proseguo in piano per l’Alpe Pairolo scendo all’omonimo rifugio risalgo al passo e mi inoltro nel bel sentiero che porta ai Denti della Vecchia, costeggio i Sassi Palazzi e raggiungo il Passo Streccione ai piedi del Sasso Grande dove inizia la parte più impegnativa della giornata, inizio quindi a salire rincuorato dal fatto che il percorso è tutto ben bollato di giallo arenandomi però quasi subito in un tratto apparentemente con scarsi appigli, strapiombante e per non farsi mancare niente anche bello umido, mentre sto facendo tutte le mie valutazioni sul proseguire o meno scendono dalla vetta una coppia di escursionisti di lingua tedesca e per agevolare il loro passaggio mi tocca appendermi quasi penzoloni da un ramo, una volta passati loro mi decido per continuare la salita cercando di non pensare al fatto non trascurabile che poi di lì devo anche scendere, ascesa che mi presenterà ancora un altro paio di passaggi di quelli non proprio agevoli e tranquilli anche se come avevo letto in qualche recensione precedente i cespugli di rododendri fanno si che l’esposizione pur presente e insidiosa sia meno visibile e infine con un ultimo saltino finale per superare una fenditura nella roccia poco prima delle 13 raggiungo la panoramica vetta.
Tempo di guardarmi un po' intorno, scattare qualche foto e firmare il libro di vetta e la preoccupazione per la successiva discesa si fa opprimente e così solo un decina di minuti dopo comincio a calarmi per tornare al Passo Streccione superando con le dovute attenzioni ma a dire la verità senza troppi patemi d'animo le difficoltà e una volta di nuovo a " terra " tiro un bel respiro di sollievo, riprendo quindi il sentiero che attraverso la Bocchetta di Brumea porta al Pian di Scagn dove faccio una mezzoretta di pausa per rifocillarmi, cominciano però ad avvicinarsi le nuvole, il sole va e viene e visto poi che il giro è ben lungi dall'essere vicino alla sua conclusione mi rimetto in viaggio scendendo all'Alpe Bolla e quindi a Stabbio per poi spuntare nell'abitato di Villa Luganese e quindi a quello di Sonvico.
Qui riprendo a salire verso la bella Chiesa di San Martino per poi raggiungere per la prima volta il Monte Roveraccio che si rivela una piacevole sorpresa con panoramicissima vista sui Denti della Vecchia che sembrano ( solo alla vista però ) vicinissimi e infine breve discesa fino a chiudere questo bellissimo giro quando manca solo un quarto d'ora alle 18 rispuntando alla Cappelletta di Madonna d'Arla.
Giorgio
Escursione odierna di Km. 24
T5 ... unicamente per il breve tratto tra Passo Streccione e Sasso Grande il resto è tutto un T2
NB ... Tempi indicati soste escluse :
Madonna d'Arla - Capanna Pairolo - Passo Streccione - Sasso Grande > 2h 15'
Sasso Grande - Alpe Bolla - Pian di Scagn - Villa Luganese > 2h
Villa Luganese - Sonvico - San Martino - Monte Roveraccio - Madonna d'Arla > 1h 15'
Su questa bella e in parte insidiosa vetta del gruppo dei Denti della Vecchia posta a cavallo tra la Val Colla e la Valsolda ci ero già salito più di 20 anni fa nel 1995 o 1996 in compagnia dell’amico Alessio mentre Claudio e l'husky di allora Bassy ci avevano aspettati al passo, ero sicuramente più giovane ma pesavo anche decisamente qualche Kilogrammo di troppo ( vedi foto di repertorio) ma in merito alle difficoltà incontrate non ricordavo praticamente nulla !

Mi avvio dalla Cappellina della Madonna di Arla al canonico orario delle 11.30 per salire verso l’Alpe Pairolo, passo da Segalon e Petrolzo e raggiungo il bel punto panoramico del Mataron, proseguo in piano per l’Alpe Pairolo scendo all’omonimo rifugio risalgo al passo e mi inoltro nel bel sentiero che porta ai Denti della Vecchia, costeggio i Sassi Palazzi e raggiungo il Passo Streccione ai piedi del Sasso Grande dove inizia la parte più impegnativa della giornata, inizio quindi a salire rincuorato dal fatto che il percorso è tutto ben bollato di giallo arenandomi però quasi subito in un tratto apparentemente con scarsi appigli, strapiombante e per non farsi mancare niente anche bello umido, mentre sto facendo tutte le mie valutazioni sul proseguire o meno scendono dalla vetta una coppia di escursionisti di lingua tedesca e per agevolare il loro passaggio mi tocca appendermi quasi penzoloni da un ramo, una volta passati loro mi decido per continuare la salita cercando di non pensare al fatto non trascurabile che poi di lì devo anche scendere, ascesa che mi presenterà ancora un altro paio di passaggi di quelli non proprio agevoli e tranquilli anche se come avevo letto in qualche recensione precedente i cespugli di rododendri fanno si che l’esposizione pur presente e insidiosa sia meno visibile e infine con un ultimo saltino finale per superare una fenditura nella roccia poco prima delle 13 raggiungo la panoramica vetta.
Tempo di guardarmi un po' intorno, scattare qualche foto e firmare il libro di vetta e la preoccupazione per la successiva discesa si fa opprimente e così solo un decina di minuti dopo comincio a calarmi per tornare al Passo Streccione superando con le dovute attenzioni ma a dire la verità senza troppi patemi d'animo le difficoltà e una volta di nuovo a " terra " tiro un bel respiro di sollievo, riprendo quindi il sentiero che attraverso la Bocchetta di Brumea porta al Pian di Scagn dove faccio una mezzoretta di pausa per rifocillarmi, cominciano però ad avvicinarsi le nuvole, il sole va e viene e visto poi che il giro è ben lungi dall'essere vicino alla sua conclusione mi rimetto in viaggio scendendo all'Alpe Bolla e quindi a Stabbio per poi spuntare nell'abitato di Villa Luganese e quindi a quello di Sonvico.
Qui riprendo a salire verso la bella Chiesa di San Martino per poi raggiungere per la prima volta il Monte Roveraccio che si rivela una piacevole sorpresa con panoramicissima vista sui Denti della Vecchia che sembrano ( solo alla vista però ) vicinissimi e infine breve discesa fino a chiudere questo bellissimo giro quando manca solo un quarto d'ora alle 18 rispuntando alla Cappelletta di Madonna d'Arla.
Giorgio
Escursione odierna di Km. 24
T5 ... unicamente per il breve tratto tra Passo Streccione e Sasso Grande il resto è tutto un T2
NB ... Tempi indicati soste escluse :
Madonna d'Arla - Capanna Pairolo - Passo Streccione - Sasso Grande > 2h 15'
Sasso Grande - Alpe Bolla - Pian di Scagn - Villa Luganese > 2h
Villa Luganese - Sonvico - San Martino - Monte Roveraccio - Madonna d'Arla > 1h 15'
Tourengänger:
GIBI

Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano, Mountain at lunchtime " nà par muntagn o par bricch in dal mument del mangià "
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Kommentare (22)