Baita del Luca a Ciovàsc - escursione su vecchie tracce e Mataron 1410 m


Publiziert von Michea82 , 23. März 2022 um 20:28. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:19 März 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo San Lucio-Monte Boglia   CH-TI 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1285 m
Abstieg: 1285 m
Strecke:14 km
Unterkunftmöglichkeiten: Baita del Luca  Capanna Pairolo (chiusura stagionale)
Kartennummer:App Swisstopo

Questa uscita è stata prevalentemente dedicata a festeggiare il compleanno di debbee. La sua è stata una bella scelta: la Baita del Luca, raggiungibile volendo anche in auto da Sonvico (strada privata adatta soltanto alle 4x4), ospitale, ben accessoriata e posizionata nel bucolico monte di Ciovàsc, un balcone panoramico alla quota di 1000m.
Io ne ho approfittato per esplorare le mie terre cercando di individuare un paio di vecchi tracciati che collegano il monte di Ciovasc con il vicino monte di Usin. Ho poi svolto una camminata fino al Mataron.
Le ragazze mi hanno raggiunto sul Mataron svolgendo un anello dal Pairolo (anello a cui ho rinunciato per riaccompagnare loro a Ciovasc tramite il mio itinerario di andata). 

Consiglio questa precisa relazione di siso /www.hikr.org/tour/post57999.html che spiega anche come è nata la Baita del Luca.


Ciovasc (1048 m) e Baita del Luca (1069 m)

Da Sonvico parto a piedi mentre il resto del gruppo sale in auto a Ciovasc per portare viveri e scaldare la baita. Tra loro ci sono debbee, Monia, Ivan e Katy. La strada per Ciovasc è molto ripida ma con un Subaru sufficientemente alto la si può percorrere interamente (è privata).
Samantha mi attende a Madonna d'Arla per effettuare un tratto a piedi con me assieme al suo cagnolino (Johnny).

Con calma salgo al Roveraccio da San Martino, mi dirigo a Madonna d'Arla (in un'oretta) passando da Fié e con Samantha imbocco il sentiero per Peltrolzo. Questo si stacca a destra della strada cantonale in corrispondenza del primo grotto di Madonna d'Arla (salendo da Sonvico dopo la cappelletta). 
In poco tempo guadagniamo 100 m e, aggirando il Setalon da nord nei boschi, siamo a Petrolzo (20 min) dove c'è la fattoria del Faggio (vendita di formaggi e possibilità di organizzare brunch).
Seguiamo la stradina che transita a destra della fattoria (perdendo un po' di quota) e imbocchiamo la sterrata a sinistra: questa rimane appena più in alto di Rosone e si addentra nella valle (Val d'Usin) fino a raggiungere il fiume. Da qui, attraversato il ponticello, è un sentiero piuttosto ripido e scosceso (sentè di Crann). In un breve tratto ci sono delle funi per tenersi. Guadagnata la quota 1000 m siamo a Ciovasc, un monte molto panoramico e abbastanza esteso (30 min circa da Rosone). La Baita del Luca rimane piuttosto in alto a lato di un agglomerato di cascine. 
Ci attende il resto del gruppo con un aperitivo preparato con cura. 

La Baita ospita almeno 12 persone, ha una cucina a gas, la stufa a legna, una dispensa con cibi e bevande, un wc con la doccia a pagamento, un grande spazio nel soggiorno per mangiare. All'esterno nel giardino c'è un tavolo in granito e la legnaia.

Trascorriamo una piacevolissima serata con la cena a base di Fondue (ci sono 2 caquelon) e con la gradita presenza di una chitarra in baita, grazie alla quale facciamo decisamente le ore piccole. 


Baita del Luca (1069 m)




Usin (1112 m) dal sentiero vecchio e Mataron (1410 m) 


Dopo una colazione generosa le ragazze se la prendono con calma e giocano a carte davanti al fuoco.
Io, invece, mi incammino intorno alle 10.00 e salgo in cima al pratone di Ciovasc. Evito il sentiero per il Pairolo ma seguo una traccia ormai abbandonata seppure non scomparsa. L'obiettivo per me è salire al Mataron da ovest, dal Mator dei Falchetti e, lungo il tragitto, ritrovare il collegamento con Usin (che negli scorsi decenni era molto praticato). 
Ebbene il vecchio sentiero inizialmente è ben evidente e si stacca a sinistra del sentiero per il Pairolo, addentrandosi nella valle ed innalzandosi gradualmente fino alla quota 1200. Attraversato il Torrente di Dino si alza fino ad una radura (indicata anche nella mappa) per poi iniziare a scendere un pochino e ritornare pian piano alla quota 1100. Lungo la mezzacosta per Usin la traccia diventa davvero molto flebile e talvolta sembra dividersi. Ad ogni modo basta cercare di restare più o meno alla stessa quota. 
Ad Usin incrocio il sentiero ufficiale per il Pairolo e lo seguo per un tratto. Quindi mi stacco fuori sentiero per salire al Màtor dei Falchetti, elevazione ad ovest del Mataron. Da qui seguo l'ampia cresta panoramica (riprendendo il sentiero) fino al Mataron dove mi fermo ad aspettare Deborah e le amiche in arrivo dal Pairolo. Ivan invece è rimasto in baita a riposare e tenere acceso il fuoco. 
Con loro ripercorro la mia traccia senza però passare dal Mator dei Falchetti. Scendiamo diretti ad Usin, ritorniamo alla radura e da qui a Ciovasc. Questa escursione è durata circa 3 ore.


Ritorno a Sonvico passando da Usin (vecchia traccia più bassa di quella del mattino)

Dopo pranzo nel tardo pomeriggio cerco l'altro sentiero per Usin già che sono in zona prima di tornare a casa. Rimanendo all'altezza della Baita del Luca, superate tutte le cascine, il sentiero inizia ben definito e si inoltra mezzacosta nel bosco. Si perde in prossimità del fiume per riapparire subito dopo, poco più in alto nella faggeta. Non è una bella traccia. Se proprio si vuole collegare i due monti è meglio seguire quella più alta. Ci sono diversi punti ripidi in cui il sentierino è stretto e pieno di foglie. 
Mantenendomi sempre alla stessa quota arrivo ad Usin. Da qui scendo al monte sottostante (Ova) e poi a Rosone. Da qui seguo il vecchio sentiero diretto ma non lo riesco a tenere, taglio un po' per boschi e infine sfrutto la strada. 




Il Sasso Grande che fa da sfondo costante muovendosi nei dintorni di Sonvico








Tourengänger: debbee, Michea82


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Kommentare (2)


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karll hat gesagt:
Gesendet am 27. März 2022 um 11:45
Bel giro e bella relazione, grazie per il link che permette di approfondire la storia della Baita. Sono comunque posti molto interessanti per seguire tracce non proprio ufficiali e "perdersi" cosi' nel bosco.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. März 2022 um 17:46
Grazie a te Karll. Penso che ti piaccia come zona. Collinare ma non lontana da interessanti vette prealpine


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