Monte Croce (1780 m) da Somana
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Parcheggiamo l'auto a Somana e troviamo subito le indicazioni per il sentiero 15 e 17, verniciato bianco e blu. Passiamo per i vicoli del piccolo paesello fino a raggiungere le prime indicazioni, seguiremo a sinistra per il sentiero n.17B con destinazione Zucco di Tura e Zucco Sileggio. Ci accorgiamo poco dopo che non siamo sul sentiero che avevamo programmato, ma la destinazione è corretta, proseguiamo. Il sentiero sale ripido nel bosco e offre ricchi scorci sul lago. Man mano che saliamo ed il fiatone aumenta si apre anche la vista sulle bianche Grigne, con le loro cime sommerse nella nebbia. Dopo circa un'ora e mezza arriviamo all'inizio del tratto attrezzato (ah si, ce l'avevano detto!) dove si trova anche il sentiero per Era e Mandello. Continuiamo seguendo le catene con passaggi di I grado fino a raggiungere la fatidica scala (davvero, una scala?). Ignara di questo tratto, non munita di kit da ferrata, seguo Silvia che invece, solo per appesantire lo zaino avevamo con se kit ed imbrago. La prima scala è più verticale, mentre la seconda è ben più appoggiata. La scaliamo con cautela e senza alcun problema. Ancora qualche passo in salita e raggiungiamo la croce del Zucco di Sileggio dove tanti altri escursionisti stanno pranzando. Sono le 12.45 (2.25h dalla partenza). Sgranocchiamo velocemente anche noi qualcosa e ci rimettiamo velocemente in cammino; dubito sulla fattibilità di percorrere tutto l'anello previsto essendo partite così tardi.
Salite e discese sul sentiero n.17A ci portano alla Bocchetta di Verdascia e poi alla Bocchetta di Calivazzo. Il freddo si fa sentire...
Un'occhiata alla cartina e proseguiamo dritto per il pendio in cerca del sentiero non segnato che segue le creste fino il Monte Pilastro. Con semplici passaggi su roccia arriviamo in cresta, cercando una traccia fra l'erbaccia. Passata la Cima di Eghen ci troviamo nel bosco a pestare qualche centimetro di neve fino il Passo del Bue. Nel bosco la traccia è segnata con vernice rossa, non sbaglierete. Su una parete rocciosa notiamo poi di essere sull'ennesimo sentiero n.17, questa volta il n.17D. Ancora qualche tratto con catena semplicissimo e l'ultima cavalcata al gelo per il Monte Pilastro. Da qui dolce discesa alla protuberanza sormontata dalla croce, il Monte Croce. Il panorama che si godrebbe col bel tempo immagino sia eccezionale, ma purtroppo tutte quelle nuvole ce lo nascondono e ci fanno tremare dal freddo. Bellissima la preghiera degli alpini posta sotto la croce.
Ci rifocilliamo e ci dirigiamo alla Bocchetta di Prada. Il sentiero di discesa è stretto, ripido ed infangato, ad ogni passo rischiamo di cadere con il sedere a terra.
Mille indicazioni alla Bocchetta di Prada, ma troppo tardi per percorrere il sentiero ad anello suggerito dall'amico di Silvia che passerebbe per il Rifugio Bietti. Pertanto scendiamo per Calinazzo, sentiero n.17. Bello rivedere tutto, o quasi, il nostro percorso di andata, molto panoramico.
Scendiamo nella erbosa valle seguendo i bolli rossi. Passiamo dall'Alpe Calivazzo e poi dalla fatata Alpe Era, dove sogniamo la nostra prossima casa! Unico momento della giornata dove godiamo di qualche raggio di sole. Costeggiamo il ruscello e, giunte ad un bivio, scendiamo ripide su un altro sentiero fangoso, il sentiero n.15B: Somana Sentiero del Fiume (che ribattezzeremo Sentiero NEL Fiume). Il sentiero è spettacolare, cascate che scivolano leggere sulla rocca creando effetti speciali, pozze azzurre perfettamente tonde, acqua limpida che scorre senza tregua fra massi bianchi... Ma purtroppo la magia di questo lungo tratto non riusciamo a goderla appieno, ormai stanche di dover affrontare passaggi attrezzati su roccia bagnata e attraversare il torrente, ora in piena, mille volte arrendendoci infine a non badare a tenere asciutti i piedi. Capiamo che non è stata un'idea saggia, gli ultimi gironi di pioggia hanno fatto si che il torrente sommergesse il sentiero, abbiamo trovato targhette del sentiero n.15B sommerse nell'acqua. Vi garantiamo però che ne vale davvero la pena, il sentiero è un piacere per gli occhi e l'animo, tutto ben indicato con bolli e frecce rosse.
Non sembra mai terminare, ma ecco che finalmente, dopo un'ora e venti da inizio sentiero del fiume, troviamo indicazioni per Somana Mandello; ancora una mezz'ora e siamo in paese.
Sono le 19.25.
Se pur il tempo non è stato a nostro favore per poter godere del panorama, è stata una bellissima giornata in ottima compagnia, quello di cui avevamo bisogno per rasserenare i nostri animi bollenti, a volte esplosivi uno contro l'altro. Un'esperienza che rimarrà nei bei ricordi insieme a questa donnina speciale, Silvia.
Assolutamente consiglio il Sentiero del Fiume a chiunque abbia un minimo di esperienza nel periodo estivo!

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