Quattro cime, neanche una parola....
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Volevo fosse il silenzio a scandire il suono dei miei passi, ne sentivo il bisogno!
Partito presto da Somana, avevo scavalcato lo Zucco di Sileggio e, una dopo l'altra, anche
le Bocchette di Verdascia e Calivazzo.
Davanti a me, vedevo il motivo del mio ritorno in questo luogo a così poca distanza da
quello precedente: la Cima di Eghen.
Quante volte vi ero transitato sotto senza andare a visitarla?
Quanti camosci, prima d'ora, avevano fatto capolino da lassù, come a volermi dire che
in quel posto (forse) ci potevo stare bene anch'io?
Oggi era il giorno adatto. Partito con la giusta motivazione, i cespugli e le erbe
equamente divise tra alcune rocce appena affioranti, attendevano il mio arrivo.
Salito senza percorso obbligato, ritrovando qua e là tracce di sentiero, ero infine giunto
in vetta.
Non c'erano croci ad abbellirla.
Non una piramide di sassi, simbolo di una "conquista" umana, era lì a fare
bella mostra di sè.
C'era solo "LEI" come entità creata da Madre Natura, LEI ed IO: punto e basta!
Era così che volevo fosse la giornata di oggi, questo era avvenuto.
Seduto sul terreno duro avevo osservato le cime vicine da un'angolazione diversa.
In silenzio, lontano da tutti in un giorno qualunque, volevo "ricordarmi"
quanto fosse bello essere libero ed in pensione!
Ne stavo gioiendo (senza provarne vergogna) in compagnia dell'aria frizzante che mi si
strusciava contro, gustavo quegli attimi, pacato e tranquillo, sperando non ne
arrivassero subito altri.
Volevo dire al tempo di fermarsi un attimo, come lo stavo facendo io....
....che male c'era, in fondo, a starsene in ozio per qualche minuto?
Forse davvero tutto, intorno a me, si era presa una pausa o forse no?
Senza stare a pensarci troppo, avevo tolto cinque minuti della mia vita per dedicarla a questa
cima che probabilmente non avrei più rivisto!
Mentre scendevo alla Bocchetta di Lierna, per risalire la Cima di Monte Cucco, tentavo
(invano) di convincermi di essere un poco più giovane di quando ero partito....
Raggiunto anche il Monte Palagia, ero stato ad oziare, osservando i tanti camosci
intenti a pascolare nel ripido prato sotto di me.
Non volevo "permettermi" di chiedere altri sconti al tempo che passa, così, senza quasi
accorgermene, mi ero ritrovato sullo Zucco di Sileggio e poi all'auto.
Senza fare nulla di eclatante, respirando solo "la mia aria", avevo spostato più in là
(con la mano) i ricordi indigesti dei TROPPI anni vissuti a dire "SI" al mondo del lavoro....
Partito presto da Somana, avevo scavalcato lo Zucco di Sileggio e, una dopo l'altra, anche
le Bocchette di Verdascia e Calivazzo.
Davanti a me, vedevo il motivo del mio ritorno in questo luogo a così poca distanza da
quello precedente: la Cima di Eghen.
Quante volte vi ero transitato sotto senza andare a visitarla?
Quanti camosci, prima d'ora, avevano fatto capolino da lassù, come a volermi dire che
in quel posto (forse) ci potevo stare bene anch'io?
Oggi era il giorno adatto. Partito con la giusta motivazione, i cespugli e le erbe
equamente divise tra alcune rocce appena affioranti, attendevano il mio arrivo.
Salito senza percorso obbligato, ritrovando qua e là tracce di sentiero, ero infine giunto
in vetta.
Non c'erano croci ad abbellirla.
Non una piramide di sassi, simbolo di una "conquista" umana, era lì a fare
bella mostra di sè.
C'era solo "LEI" come entità creata da Madre Natura, LEI ed IO: punto e basta!
Era così che volevo fosse la giornata di oggi, questo era avvenuto.
Seduto sul terreno duro avevo osservato le cime vicine da un'angolazione diversa.
In silenzio, lontano da tutti in un giorno qualunque, volevo "ricordarmi"
quanto fosse bello essere libero ed in pensione!
Ne stavo gioiendo (senza provarne vergogna) in compagnia dell'aria frizzante che mi si
strusciava contro, gustavo quegli attimi, pacato e tranquillo, sperando non ne
arrivassero subito altri.
Volevo dire al tempo di fermarsi un attimo, come lo stavo facendo io....
....che male c'era, in fondo, a starsene in ozio per qualche minuto?
Forse davvero tutto, intorno a me, si era presa una pausa o forse no?
Senza stare a pensarci troppo, avevo tolto cinque minuti della mia vita per dedicarla a questa
cima che probabilmente non avrei più rivisto!
Mentre scendevo alla Bocchetta di Lierna, per risalire la Cima di Monte Cucco, tentavo
(invano) di convincermi di essere un poco più giovane di quando ero partito....
Raggiunto anche il Monte Palagia, ero stato ad oziare, osservando i tanti camosci
intenti a pascolare nel ripido prato sotto di me.
Non volevo "permettermi" di chiedere altri sconti al tempo che passa, così, senza quasi
accorgermene, mi ero ritrovato sullo Zucco di Sileggio e poi all'auto.
Senza fare nulla di eclatante, respirando solo "la mia aria", avevo spostato più in là
(con la mano) i ricordi indigesti dei TROPPI anni vissuti a dire "SI" al mondo del lavoro....
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