Italian Sir
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Sabato nuvoloso... a valle impera uno strato di brume implacabile che scoraggia decisamente ad affrontare trasferte senza vedere a un palmo da naso. Si decide così di restare anche stavolta nel sottoceneri per affrontare qualche cima già nota, ma magari da un versante un po' meno battuto: la scelta cade sul Monte Boglia, autentico signore, anzi "Sir" come lo chiama
Igor, di Lugano.
Partiamo da Castello Valsolda, appena oltreconfine rientrando in Italia, bellissimo e pittoresco paese appeso sull'autentico abisso che separa il versante di Albogasio da quello di Puria: all'interno delle strette viuzze manca totalmente la segnaletica montana, ma basta salire al suo culmine per sbucare sulla strada per Puria e trovarla. Prendiamo così il sentiero n.10 per l'Alpe Boglia, consistente in una mulattiera - a tratti carrareccia - molto malmessa che sale con pendenza gradevole contornando a destra alcune bastionate calcaree. Giunti a un bivio prendiamo il sentiero n.12, ridotto a poche tracce ma ben segnalato con bolli biancorossi in una faggeta decisamente abbandonata che ci costringe a qualche ravano, finchè sopra di noi troviamo l'uscita dal bosco che prelude all'insellatura ove riposa la deliziosa Cascina Sala, alpe che si direbbe ancora utilizzata. Pochi passi in salita ed eccoci sulla panoramica Zocca della Nave, posto veramente magnifico che indurrebbe a una pausa meditativa davanti al solco selvaggio della Valsolda e alla fitta striscia di nuvole che nasconde il Ceresio e il Lario ma non le montagne che li circondano.
Ma ormai il "Sir" è davanti a noi, e visto da qui perde un po' quella rinomata "regalità" che assume da visuali più meridionali... ciò non toglie che proprio da adesso inizia la parte più impegnativa della salita in quanto, una volta superati i bivi per l'Alpe Boglia, Albogasio e la chiesetta alla Madonna del Faggio, si entra in una folta e stupenda faggeta in cui la pendenza si fa fortissima. E' un'autentico tratto spaccagambe e spaccapolmoni che mette a dura prova, anche a causa del terreno assai secco e friabile, e l'uscita sul pur sempre ripido prato terminale che ci porta in breve alla spalla SE del Monte Boglia è salutato con sollievo. Pochi attimi di tranquilla salita ed eccoci in vetta al "Sir", dove sostiamo a lungo e mangiamo - nonostante sia ancora presto - godendoci un panorama davvero affascinante benchè piuttosto velato, approfittando di una comoda panchina rivolta sulla nostra amata Valsolda, che miriamo e rimiriamo.
La discesa viene effettuata dal versante nord, e senza alcun problema di neve e ghiaccio ci portiamo al Pian di Scagn, dove dopo breve conciliabolo decidiamo di scendere all'Alpe Boglia rinunciando alla progettata salita alla Cima Castello dei Denti della Vecchia. Dall'Alpe l'idea sarebbe quella di chiudere l'anello riportandoci sul sentiero 10 abbandonato durante la salita, ma decidiamo di allungare un po' portandoci sul versante di Puria, dove percorriamo la comoda - benchè a tratti ghiacciata - mulattiera giungendo al bel villaggio di Muzzaglio, da cui sempre per mulattiera ci riportiamo a Castello proprio al nostro punto di partenza. Bello. Giracchiamo da buoni turisti il grazioso paese, finchè giunge l'ora di ripartire.
Bella salita al cospetto di una cima sempre gradevole e panoramica, ai margini della selvaggia Valsolda e dell'oggi invisibile Ceresio: grazie ad Ale e Cristian per la bella giornata.
froloccone
Davvero bello il Boglia da questa via,poco frequentata!!!Riconfermando la bellezza della Valsolda,che ultimamente stiamo "battendo a tappeto".Grazie ai soci e alla prossima!!!

Partiamo da Castello Valsolda, appena oltreconfine rientrando in Italia, bellissimo e pittoresco paese appeso sull'autentico abisso che separa il versante di Albogasio da quello di Puria: all'interno delle strette viuzze manca totalmente la segnaletica montana, ma basta salire al suo culmine per sbucare sulla strada per Puria e trovarla. Prendiamo così il sentiero n.10 per l'Alpe Boglia, consistente in una mulattiera - a tratti carrareccia - molto malmessa che sale con pendenza gradevole contornando a destra alcune bastionate calcaree. Giunti a un bivio prendiamo il sentiero n.12, ridotto a poche tracce ma ben segnalato con bolli biancorossi in una faggeta decisamente abbandonata che ci costringe a qualche ravano, finchè sopra di noi troviamo l'uscita dal bosco che prelude all'insellatura ove riposa la deliziosa Cascina Sala, alpe che si direbbe ancora utilizzata. Pochi passi in salita ed eccoci sulla panoramica Zocca della Nave, posto veramente magnifico che indurrebbe a una pausa meditativa davanti al solco selvaggio della Valsolda e alla fitta striscia di nuvole che nasconde il Ceresio e il Lario ma non le montagne che li circondano.
Ma ormai il "Sir" è davanti a noi, e visto da qui perde un po' quella rinomata "regalità" che assume da visuali più meridionali... ciò non toglie che proprio da adesso inizia la parte più impegnativa della salita in quanto, una volta superati i bivi per l'Alpe Boglia, Albogasio e la chiesetta alla Madonna del Faggio, si entra in una folta e stupenda faggeta in cui la pendenza si fa fortissima. E' un'autentico tratto spaccagambe e spaccapolmoni che mette a dura prova, anche a causa del terreno assai secco e friabile, e l'uscita sul pur sempre ripido prato terminale che ci porta in breve alla spalla SE del Monte Boglia è salutato con sollievo. Pochi attimi di tranquilla salita ed eccoci in vetta al "Sir", dove sostiamo a lungo e mangiamo - nonostante sia ancora presto - godendoci un panorama davvero affascinante benchè piuttosto velato, approfittando di una comoda panchina rivolta sulla nostra amata Valsolda, che miriamo e rimiriamo.
La discesa viene effettuata dal versante nord, e senza alcun problema di neve e ghiaccio ci portiamo al Pian di Scagn, dove dopo breve conciliabolo decidiamo di scendere all'Alpe Boglia rinunciando alla progettata salita alla Cima Castello dei Denti della Vecchia. Dall'Alpe l'idea sarebbe quella di chiudere l'anello riportandoci sul sentiero 10 abbandonato durante la salita, ma decidiamo di allungare un po' portandoci sul versante di Puria, dove percorriamo la comoda - benchè a tratti ghiacciata - mulattiera giungendo al bel villaggio di Muzzaglio, da cui sempre per mulattiera ci riportiamo a Castello proprio al nostro punto di partenza. Bello. Giracchiamo da buoni turisti il grazioso paese, finchè giunge l'ora di ripartire.
Bella salita al cospetto di una cima sempre gradevole e panoramica, ai margini della selvaggia Valsolda e dell'oggi invisibile Ceresio: grazie ad Ale e Cristian per la bella giornata.

Davvero bello il Boglia da questa via,poco frequentata!!!Riconfermando la bellezza della Valsolda,che ultimamente stiamo "battendo a tappeto".Grazie ai soci e alla prossima!!!
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Kommentare (17)