Monte Boglia, da Castello Valsolda


Publiziert von Angelo63 , 18. Mai 2015 um 23:56.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:17 Mai 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo San Lucio-Monte Boglia 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1120 m
Strecke:Castello - Alpe Boglia - Monte Boglia - Monte Boglia spalla SE - Madonna del Faggio - Castello
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Uscita autostrada Lugano sud, seguire le indicazioni per Gandria. Passata la dogana di Valsolda, ad Oria svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Albogasio e Castello (via per Castello). La strada termina proprio sotto l'abitato di Castello con possibilità di parcheggio anche lungo l'ultimo ampio tratto della stessa

Ancora un giro non troppo distante da casa. Oggi ai presenti del gruppo AnDaSer (Sergio è sempre in stand-by) si è unita anche Maria Teresa che già nello scorso autunno era salita con noi al monte Duria.
La scelta della meta di giornata è condizionata dalla voglia di poter ammirare i nostri meravigliosi laghi da un pulpito privilegiato, i ripidi pendii delle montagne che li racchiudono. Passando in rassegna tutte le numerose possibilità ed escludendo quelle che già in passato abbiamo frequentato (Bregagno, Lema – Gradiccioli, San Primo, Berlinghera, Grigne e dintorni, tutti luoghi incantevoli soprattutto se raggiunti in condizioni climatiche ideali) ci rendiamo conto di non essere mai stati in cima al monte Boglia, balcone sul Ceresio con vista sulle sue innumerevoli insenature.
L’accesso più frequentato è la salita da Brè, un bel sobborgo sopra Lugano. Noi decidiamo invece di partire da uno di quei paesini della Valsolda che sono posizionati sul tratto del lago che è forse meno urbanizzato; ammettiamo poi di non conoscere molto questa zona che qui è sempre ben descritta ed apprezzata. Complici un paio di relazioni di Paoloski decidiamo di partire da Castello, frazione di Oria che è posta poco sopra Albogasio.
 
Lasciata l’auto poco prima dell’abitato di Castello (la strada che sale da Albogasio termina qui) ci incamminiamo alle 8.25. Nessuna nuvola all’orizzonte, nessun refolo d’aria, fa già caldo.
Dalla partenza scattiamo foto a questo bellissimo tratto di lago che è chiuso in fondo dalla vista sul monte San Salvatore; anche nelle piccole viuzze pedonali del paese non mancano gli scorci da fotografare.
Superato l’abitato imbocchiamo una strada che arriva dal paese sovrastante che ben presto abbandoniamo per imboccare il sentiero n. 10 con le indicazioni (le uniche trovate in territorio italiano) per l’alpe Bolgia; un evidente refuso della grafica, dovrebbe trattarsi di alpe Boglia.
Si sale su ripida mulattiera lastricata di pietre che non lascia molti tratti per rifiatare ma così facendo si prende subito quota. Ad una altitudine di circa 850 metri, dopo quasi 1 ora di cammino, il superamento di un corso d’acqua quasi asciutto che scende dal versante sinistro del nostro procedere ci mette un po’ in difficoltà e ci fa perdere un po’ di tempo. Le sponde rocciose sono un po’ alte e poiché umide sembrano scivolose per cui decidiamo di risalire il bosco (qui la vegetazione è composta in prevalenza da noccioli e qualche castagno) per superare il solco nella montagna in un punto più agevole.
Poco oltre si arriva ad un incrocio di sentieri; bisogna prestare un po’ d’attenzione per non abbandonare il sentiero n. 10 che prosegue lungo il lato orografico destro del torrente. Qui si percepisce una maggiore ventilazione e dall’alto ammiriamo pozze d’acqua e piccole cascatelle. Superiamo con facilità un altro corso d’acqua che proviene sempre da sinistra ed il bosco, ora costituito da faggi, si dirada per effetto di un probabile disboscamento; le bollature dei segnali sembrano sparite.
Risaliamo il pendio sempre in direzione ovest ed alle 9.55 – ad una quota di 960 metri circa – sbuchiamo su un’ampia sterrata che decidiamo di seguire. La strada in effetti conduce all’alpe Boglia (così è anche scritto sulla porta di una costruzione all’alpe) dove arriviamo alle 10.25. Sostiamo una decina di minuti beneficiando della bella vista sui prati circostanti e della fresca fonte d’acqua. Nel frattempo possiamo anche osservare la dorsale che porta al Sasso Grande dei Denti della Vecchia.
Ci rimettiamo in cammino con l’intenzione di raggiungere il territorio elvetico in località Pian di Scagn ma è subito evidente che la nostra attività di contrabbandieri avrebbe avuto vita breve. Aggiriamo le stalle dell’alpe e quello che noi pensavamo fosse il sentiero ben presto si perde nella faggeta nella miriade di tracce, probabilmente battute da cercatori di funghi oppure da cinghiali.
Iniziamo così un lungo “ravano” tra prato e bosco e quando ci rendiamo conto di essere saliti di quota decidiamo di tagliare decisamente tra i faggi in direzione ovest fino a quando ritroviamo il sentiero che sale dal Pian di Scagn; sono le 11.10 e siamo ad una altitudine di circa 1.300 metri.
Il sentiero sale ripido ma è ben gradinato grazie alla presenza di legni posizionati sul terreno.
Man mano che si sale si esce dal bosco e la vista si apre sulle cime circostanti; anche il tratto di lago da dove siamo parti è adesso ben visibile.
Raggiungiamo la vetta del monte Boglia alle 11.40 dopo aver percorso 7,2 km in 2h5m di marcia ed 1h10m di sosta.
Oggi c’è molta gente in cima, in prevalenza proveniente da Brè e poi diretta al Pian di Scagn.
Conquistata la panchina più panoramica con vista su Lugano, pranziamo ed ammiriamo il paesaggio. Oltre alle varie insenature del Ceresio si possono osservare anche 2 tratti del lago Maggiore; molte le cime, vicine e lontane, che riconosciamo, peccato per una copertura nuvolosa attorno al Rosa e, sul lato opposto, dalle Grigne a salire verso nord.
Ci rimettiamo in marcia poco dopo le 13 e seguendo la cresta erbosa procediamo in direzione sud est fino ad una panchina che è un fantastico belvedere sul sottostante di lago. Ci arriviamo in poco meno di 10 minuti e sostiamo altrettanto tempo per qualche foto.
Alla base del vicino cippo confinale troviamo l’indicazione per il sentiero n. 12 che dobbiamo seguire per il rientro. La discesa inizia proprio sul ripido pratone che mai avremmo pensato di scendere. Si deve procedere con molta attenzione per evitare pericolosi scivolamenti sul ripido, e si deve in genere stare nelle vicinanze della cresta. Più avanti si entra in un bosco di faggi e il sentiero è più facilmente individuabile grazie alla presenza di bolli bianchi e rossi sui tronchi delle piante.
Al termine del bosco incontriamo, su un cucuzzolo erboso, la chiesetta della Madonna del Faggio dove transitiamo pochi minuti prima delle 14.
Rientriamo per un breve tratto nel bosco per poi uscire su un’ampia conca erbosa dove si incrocia il sentiero n. 11 che scende ad Albogasio; noi proseguiamo sempre sul sentiero n. 12.
Ci fermiamo a rinfrescarci alla fonte di quest’alpe e grazie alle indicazioni di chi vi soggiorna riprendiamo il sentiero che ora scende ripido in un tetro bosco di faggi; bisogna prestare attenzione per individuare la bollatura del sentiero sugli alberi e quando siamo già scesi per un bel tratto facciamo anche un incontro, per fortuna non ravvicinato, con un cinghiale che si allontana velocemente dal percorso per salire più in alto nel bosco.
Considerata la ripidezza del tracciato l’impressione comune è che il percorso di rientro sia in effetti più breve di quello seguito all’andata.
Alle 15 incrociamo il sentiero n. 10 che avevamo percorso in mattinata proprio nei pressi della deviazione sul tracciato. Ripercorriamo la divagazione per superare la fenditura sul percorso e procediamo sulla mulattiera fino ad arrivare a Castello alle 16.10. Ne approfittiamo per cercare qualche nuovo scorcio da fotografare tra le viuzze dell’abitato.
 
Ci è piaciuta molto questa impervia zona del Ceresio in territorio italiano e siamo stati soddisfatti anche per il dislivello tutto sommato per noi già significativo. Sicuramente ritorneremo da queste parti; non dovrebbe essere difficile individuare, per la prossima stagione autunnale, qualche nuovo percorso adeguato alle nostre capacità.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,6;
Tempo marcia: 3h55m;
Tempo sosta: 3h50m;
Ascesa: mt. 1.120 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.

Tourengänger: Angelo63, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (9)


Kommentar hinzufügen

Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 00:21
Sempre assolutamente bello il Boglia, complimenti...!!!

Ciao e buone montagne...

Angelo & Ele

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 22:06
Grazie, troppo gentili :)

Buone montagne anche a voi

angelo

igor hat gesagt:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 07:46
Grande bella gita al Boglia ciao

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 22:07
Grazie Igor!!!
Si, proprio bello il Boglia

ciao
angelo

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 12:09
Dall'Italia è un gran ravano... ma il panorama che si gode dalla cima è il meritato premio.

Ciao

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Mai 2015 um 22:10
Proprio vero, Emiliano!
Ho utilizzato un termine che è proprio una specialità, tua e di Ale.

buone montagne
angelo

froloccone hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Mai 2015 um 20:42
Il Boglia merita sempre!!!!!!!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 20. Mai 2015 um 21:24
Falliti come contrabbandieri ma riusciti e soddisfatti come hiker!
Bravi e bentornata Maria Teresa

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Mai 2015 um 22:04
Grazie Giulio!!!
Anche il Generoso è montagna di confine.........ma quella è zona tua :))
Però vedo che lì si son subito messi all'opera più che validi proseliti.......tra passisti granatieri (GIBI) ed escursionisti mimetizzati tra i teutonici (danicomo) :)):)):))
buone montagne


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