Motto Rotondo m.1928 - Cresta SW-S
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Dopo due mesi rieccomi al Motto Rotondo...
Stavolta però "la prendo larga", partendo cioè da Bioggio, "luganese profondo", non volendo accatastare troppe ore (le giornate si sono accorciate) sui mezzi pubblici. Mi studio ben benino un percorso che si svolge nelle pieghe dell'Alto Malcantone passando da Bosco Luganese per giungere infine ad Arosio. Come spesso capita in questa zona e a queste quote la segnaletica non è ottimale per lo standard ticinese, e più volte devo consultare la cartina per orientarmi correttamente: sta di fatto che un primo bel sentiero tra boschi mi porta a Bosco Luganese, ed un secondo, molto lungo e in salita graduale, da quest'ultimo centro ad Arosio. Ora mi si ripropone la "solita" interminabile forestale per Pian Cusello, che continuo a ritenere uno degli angoli più graziosi del Sottoceneri. La giornata è soleggiata ma non calda, e lo sviluppo chilometrico di questo percorso è comunque notevole, così approfitto dei tavolini di Pian Cusello per rifocillarmi un attimo e studiare molto bene ciò che m'aspetta. Nonostante il sole c'è qualche nube che copre la vetta del Motto Rotondo ed in parte la visuale sul percorso che dovrei fare per salirci... mentre il Tamaro, viceversa, è sgombro. Anche stavolta i nani di Nebelheim vorrebbero giocarmela forse...
Riparto, dunque, proseguendo sulla forestale che piega verso Mezzovico e ai bacini dell'acquedotto, finchè all'altezza di un'evidente curva a destra noto un sentierino di servizio che sale: l'accesso ai "piani alti" è dunque insospettabilmente "facile" e alcuni cippi azzurri dell'AIL sembrano quasi fungere da segnavia... Quando il sentiero, che sale tra due riali, s'interrompe non resta che salire dritti nell'erba secca (ma alta) con pendenza immediatamente impegnativa... entro quindi in pineta, dalla quale "emergo" con non poca fatica per poi salire in pendenza lievemente diminuita tra prati e betulle: qui posso finalmente "intuire" il canalone che dovrebbe portarmi in vetta, tra una bruma e l'altra. Entro, con pendenza sempre severa, in un'altra pineta, ove passaggi d'animali mi facilitano un po' la vita, finchè esco allo scoperto in via definitiva. Il pendio erboso pare proseguire, ma il canale è alla mia destra: non ho neanche dovuto impazzire tanto a trovarlo, considerata la visibilità così e così. Perchè un conto è osservarlo comodamente assisi sul Gradiccioli, e un altro cercarlo dal basso, dove è tutto un caotico intreccio di canali, rocce e torrioni. La via va trovata e letta ben benino.
Traverso dunque a destra ed entro nel canale, che è ancora abbastanza stretto, ma che mi si presenta da par suo con un bel passaggino valutabile intorno al III° da superare in aderenza sfruttando gli unici appigli disponibili. Risalgo qualche metro giungendo a un'altra strozzatura, e qui la cosa si fa seriamente tecnica e fisica in quanto ci sarebbe da affrontare una placca semi-verticale alta quasi 4 metri con appigli laterali a destra. Anche qui potrei approcciare in aderenza, ma siamo effettivamente su livelli severi per le mie possibilità, e valuto un passaggio leggermente più appigliato sempre su bella roccia alla sua sinistra, ma anche qui non mi sento di rischiare, cosicchè mi resta l'ultima possibilità di uscire dal canale sfruttando un canalino erboso comunque di II°. A questo punto dovrei scendere a sinistra ancora nel canale, ma guardo in su e capisco che è meglio affrontare la ripidissima cresta su terreno misto. La stanchezza inizia a farsi sentire, anche perchè il terreno e la pendenza non permettono distrazioni, a causa dell'esposizione sempre più forte: si deve salire con pendenza ai limiti, un po' gattonando tra fastidiosi fili d'erba, un po' arrampicando (dove c'è roccia la si cerca), superando vari speroni. In un solo passaggio, il più adrenalinico perchè in traverso, mi tocca l'arrampicata (II°) obbligata, poi verso la fine - quando ormai comincio a vedere la cresta W - posso anche compiere con cautela un paio d'aggiramenti giusto sopra il canalone, finchè monto definitivamente in cresta per gli ultimi metri... ma mi fermo un attimo per rifiatare e catturare qualche immagine selvaggia ed insolita. Gli ultimi metri sono soltanto a due zampe, e quasi non ci credo dopo aver passato quasi tre ore da "camoscitt". :)
Mi godo un po' la vetta, dopo questa fatica, ricostruendo nuovamente l'omino (anche ad agosto era a terra), divorando le cibarie, e osservando un mare di nubi che permettono la vista comunque di un club di cime da "pochi ma buoni". Non avrò salito una vetta "rinomata", ne attraversato le fiamme per impalmare una vergine guerriera, ma la contentezza è pari più o meno a quella del Siegfried wagneriano: chi s'accontenta gode.
https://www.youtube.com/watch?v=qsbRjRMNtKc
Per la discesa, ovviamente, mi volgo alla via più diretta, ovvero la Valle Duragno, puntando a Mezzovico, dove arrivo senza forzare alle 17, incastrando perfettamente mezzi pubblici e coincidenze varie che mi riportano in Valganna due ore dopo.
Nonostante il Motto Rotondo appaia un po' come il "fratellino" minore dell'elegante Tamaro, e pertanto un po' snobbato, bisogna ammettere che i suoi versanti Sud e Ovest rappresentano un mondo a parte, ostico, impervio e severo, dove non a caso non pare esservi traccia d'attività umana. E nonostante la mia intenzione fosse quella d'affrontare il canalone centrale, alla fine mi son fatto prendere dalla cresta. Mentirei nel dire che mi sia piaciuta al 100%, visto chè è tutta fatica, e non mi sento per varie ragioni di consigliarla a qualcuno: l'unica considerazione da fare è che su questo percorso per muoversi più agili è meglio la metà primavera, visto che un paio d'anni fa' da queste parti feci un'altra bella salita con l'incomparabile apporto del buon
gbal proprio in quel periodo, e il ravano fu assai minore: http://www.hikr.org/tour/post80071.html
A Giulio è dedicata pertanto l'impegnativa ascesa odierna al Motto Rotondo, sapendo che l'ispirazione della "via" (del canalone, poi abortito) da lui è giunta.
Avanti così.
NB. Bioggio-Arosio T2 / Arosio-Pian Cusello-Bivio Motto Rotondo T1 / Motto Rotondo da canalone e cresta sud T5+ / Motto Rotondo-Alpe di Campo T3 / Alpe di Campo-Mezzovico T2
Stavolta però "la prendo larga", partendo cioè da Bioggio, "luganese profondo", non volendo accatastare troppe ore (le giornate si sono accorciate) sui mezzi pubblici. Mi studio ben benino un percorso che si svolge nelle pieghe dell'Alto Malcantone passando da Bosco Luganese per giungere infine ad Arosio. Come spesso capita in questa zona e a queste quote la segnaletica non è ottimale per lo standard ticinese, e più volte devo consultare la cartina per orientarmi correttamente: sta di fatto che un primo bel sentiero tra boschi mi porta a Bosco Luganese, ed un secondo, molto lungo e in salita graduale, da quest'ultimo centro ad Arosio. Ora mi si ripropone la "solita" interminabile forestale per Pian Cusello, che continuo a ritenere uno degli angoli più graziosi del Sottoceneri. La giornata è soleggiata ma non calda, e lo sviluppo chilometrico di questo percorso è comunque notevole, così approfitto dei tavolini di Pian Cusello per rifocillarmi un attimo e studiare molto bene ciò che m'aspetta. Nonostante il sole c'è qualche nube che copre la vetta del Motto Rotondo ed in parte la visuale sul percorso che dovrei fare per salirci... mentre il Tamaro, viceversa, è sgombro. Anche stavolta i nani di Nebelheim vorrebbero giocarmela forse...
Riparto, dunque, proseguendo sulla forestale che piega verso Mezzovico e ai bacini dell'acquedotto, finchè all'altezza di un'evidente curva a destra noto un sentierino di servizio che sale: l'accesso ai "piani alti" è dunque insospettabilmente "facile" e alcuni cippi azzurri dell'AIL sembrano quasi fungere da segnavia... Quando il sentiero, che sale tra due riali, s'interrompe non resta che salire dritti nell'erba secca (ma alta) con pendenza immediatamente impegnativa... entro quindi in pineta, dalla quale "emergo" con non poca fatica per poi salire in pendenza lievemente diminuita tra prati e betulle: qui posso finalmente "intuire" il canalone che dovrebbe portarmi in vetta, tra una bruma e l'altra. Entro, con pendenza sempre severa, in un'altra pineta, ove passaggi d'animali mi facilitano un po' la vita, finchè esco allo scoperto in via definitiva. Il pendio erboso pare proseguire, ma il canale è alla mia destra: non ho neanche dovuto impazzire tanto a trovarlo, considerata la visibilità così e così. Perchè un conto è osservarlo comodamente assisi sul Gradiccioli, e un altro cercarlo dal basso, dove è tutto un caotico intreccio di canali, rocce e torrioni. La via va trovata e letta ben benino.
Traverso dunque a destra ed entro nel canale, che è ancora abbastanza stretto, ma che mi si presenta da par suo con un bel passaggino valutabile intorno al III° da superare in aderenza sfruttando gli unici appigli disponibili. Risalgo qualche metro giungendo a un'altra strozzatura, e qui la cosa si fa seriamente tecnica e fisica in quanto ci sarebbe da affrontare una placca semi-verticale alta quasi 4 metri con appigli laterali a destra. Anche qui potrei approcciare in aderenza, ma siamo effettivamente su livelli severi per le mie possibilità, e valuto un passaggio leggermente più appigliato sempre su bella roccia alla sua sinistra, ma anche qui non mi sento di rischiare, cosicchè mi resta l'ultima possibilità di uscire dal canale sfruttando un canalino erboso comunque di II°. A questo punto dovrei scendere a sinistra ancora nel canale, ma guardo in su e capisco che è meglio affrontare la ripidissima cresta su terreno misto. La stanchezza inizia a farsi sentire, anche perchè il terreno e la pendenza non permettono distrazioni, a causa dell'esposizione sempre più forte: si deve salire con pendenza ai limiti, un po' gattonando tra fastidiosi fili d'erba, un po' arrampicando (dove c'è roccia la si cerca), superando vari speroni. In un solo passaggio, il più adrenalinico perchè in traverso, mi tocca l'arrampicata (II°) obbligata, poi verso la fine - quando ormai comincio a vedere la cresta W - posso anche compiere con cautela un paio d'aggiramenti giusto sopra il canalone, finchè monto definitivamente in cresta per gli ultimi metri... ma mi fermo un attimo per rifiatare e catturare qualche immagine selvaggia ed insolita. Gli ultimi metri sono soltanto a due zampe, e quasi non ci credo dopo aver passato quasi tre ore da "camoscitt". :)
Mi godo un po' la vetta, dopo questa fatica, ricostruendo nuovamente l'omino (anche ad agosto era a terra), divorando le cibarie, e osservando un mare di nubi che permettono la vista comunque di un club di cime da "pochi ma buoni". Non avrò salito una vetta "rinomata", ne attraversato le fiamme per impalmare una vergine guerriera, ma la contentezza è pari più o meno a quella del Siegfried wagneriano: chi s'accontenta gode.
https://www.youtube.com/watch?v=qsbRjRMNtKc
Per la discesa, ovviamente, mi volgo alla via più diretta, ovvero la Valle Duragno, puntando a Mezzovico, dove arrivo senza forzare alle 17, incastrando perfettamente mezzi pubblici e coincidenze varie che mi riportano in Valganna due ore dopo.
Nonostante il Motto Rotondo appaia un po' come il "fratellino" minore dell'elegante Tamaro, e pertanto un po' snobbato, bisogna ammettere che i suoi versanti Sud e Ovest rappresentano un mondo a parte, ostico, impervio e severo, dove non a caso non pare esservi traccia d'attività umana. E nonostante la mia intenzione fosse quella d'affrontare il canalone centrale, alla fine mi son fatto prendere dalla cresta. Mentirei nel dire che mi sia piaciuta al 100%, visto chè è tutta fatica, e non mi sento per varie ragioni di consigliarla a qualcuno: l'unica considerazione da fare è che su questo percorso per muoversi più agili è meglio la metà primavera, visto che un paio d'anni fa' da queste parti feci un'altra bella salita con l'incomparabile apporto del buon

A Giulio è dedicata pertanto l'impegnativa ascesa odierna al Motto Rotondo, sapendo che l'ispirazione della "via" (del canalone, poi abortito) da lui è giunta.
Avanti così.
NB. Bioggio-Arosio T2 / Arosio-Pian Cusello-Bivio Motto Rotondo T1 / Motto Rotondo da canalone e cresta sud T5+ / Motto Rotondo-Alpe di Campo T3 / Alpe di Campo-Mezzovico T2
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