Boschi, creste e Capanna Tamaro (m.1864)
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Dopo l'adrenalinico sabato bavonese, cosa di meglio che un bel "defaticamento" in Capanna Tamaro?
La fatica si fa sentire, anche perchè pure stavolta la prendo larga partendo da Bioggio, toccando i villaggi di Bosco Luganese e Arosio, quindi quell'incantevole gioiello di Pian Cusello, ove sosto per un pranzo rigenerante. Riparto, studiando nuove geometrie di salita, per la Bassa d'Indemini e infine raggiungo con le ultime forze la Bocchetta del Motto Rotondo... do uno sguardo alla vetta del Tamaro... affollata! Meglio saltare e dirigersi subito in Capanna per una salutare fetta di torta e una bevanda dissetante alla menta, fantastiche ambedue. Saluto gli amici capannari Jonatha e Sueli, quindi salgo al Motto Rotondo riguardando non senza un brivido gli inferi da me risaliti un annetto fa' e ricostruendo l'omino di vetta. Proseguo in cresta toccando la Bocchetta di Campo, la Cima Torrione e il Camusio, finchè mi abbasso all'Alpe Duragno, da cui prendo il bel sentiero per Mezzovico... purtroppo intorno agli 800 metri incappo in un errore, dovuto all'apertura di un sentiero che conduce in breve a dei Monti. Questo sentiero si trova proprio all'altezza di un cartello orientato male su due vie parallele: la freccia indica sinistra, invece va preso quello a destra. L'anno prima era impossibile sbagliare perchè il sentiero a sinistra era ancora chiuso...
Mi rendo conto che non dovrei passare da questi monti, e un segnale CAS c'è comunque... ma sarà l'ultimo. Comincio un lungo traverso pianeggiante nella direzione corretta, ma ormai sono su un altro versante della valle... le felci iniziano ad abbondare, sempre di più, finchè mi trovo nel nulla, o quasi. La traccia c'è, ed è evidente che mi trovo su qualche sentiero abbandonato come dimostrato dall'incontro con numerose capre che mi fanno strada... poi bosco fitto, placche, e un bel punto panoramico che mi fanno capire di essere sul lato opposto a quello che dovevo percorrere. Tuttavia tra le piante scorgo Mezzovico ai miei piedi e non sembra esserci ancora molto dislivello da affrontare, quindi discendo fiducioso per ripide tracce di animali trovando un primo sentierino e un isolato roccolo (postazione di caccia). Continuo ancora senza sentiero in discesa finchè finalmente incrocio un'evidente ed ampia ex-mulattiera che in breve mi porta alla frazione di Vira.
Un ravano inaspettato e causato da un'indicazione errata, conclusosi fortunatamente senza problemi. Comunque gran bel giro in una bellissima giornata autunnale, seppur forse un po' meno "defaticante" del previsto. ;)
La fatica si fa sentire, anche perchè pure stavolta la prendo larga partendo da Bioggio, toccando i villaggi di Bosco Luganese e Arosio, quindi quell'incantevole gioiello di Pian Cusello, ove sosto per un pranzo rigenerante. Riparto, studiando nuove geometrie di salita, per la Bassa d'Indemini e infine raggiungo con le ultime forze la Bocchetta del Motto Rotondo... do uno sguardo alla vetta del Tamaro... affollata! Meglio saltare e dirigersi subito in Capanna per una salutare fetta di torta e una bevanda dissetante alla menta, fantastiche ambedue. Saluto gli amici capannari Jonatha e Sueli, quindi salgo al Motto Rotondo riguardando non senza un brivido gli inferi da me risaliti un annetto fa' e ricostruendo l'omino di vetta. Proseguo in cresta toccando la Bocchetta di Campo, la Cima Torrione e il Camusio, finchè mi abbasso all'Alpe Duragno, da cui prendo il bel sentiero per Mezzovico... purtroppo intorno agli 800 metri incappo in un errore, dovuto all'apertura di un sentiero che conduce in breve a dei Monti. Questo sentiero si trova proprio all'altezza di un cartello orientato male su due vie parallele: la freccia indica sinistra, invece va preso quello a destra. L'anno prima era impossibile sbagliare perchè il sentiero a sinistra era ancora chiuso...
Mi rendo conto che non dovrei passare da questi monti, e un segnale CAS c'è comunque... ma sarà l'ultimo. Comincio un lungo traverso pianeggiante nella direzione corretta, ma ormai sono su un altro versante della valle... le felci iniziano ad abbondare, sempre di più, finchè mi trovo nel nulla, o quasi. La traccia c'è, ed è evidente che mi trovo su qualche sentiero abbandonato come dimostrato dall'incontro con numerose capre che mi fanno strada... poi bosco fitto, placche, e un bel punto panoramico che mi fanno capire di essere sul lato opposto a quello che dovevo percorrere. Tuttavia tra le piante scorgo Mezzovico ai miei piedi e non sembra esserci ancora molto dislivello da affrontare, quindi discendo fiducioso per ripide tracce di animali trovando un primo sentierino e un isolato roccolo (postazione di caccia). Continuo ancora senza sentiero in discesa finchè finalmente incrocio un'evidente ed ampia ex-mulattiera che in breve mi porta alla frazione di Vira.
Un ravano inaspettato e causato da un'indicazione errata, conclusosi fortunatamente senza problemi. Comunque gran bel giro in una bellissima giornata autunnale, seppur forse un po' meno "defaticante" del previsto. ;)
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Poncione

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Kommentare (18)