Da Sessa a Mezzovico
Partenza dal cimitero di Sessa (m.366), da cui esistono due diversi itinerari per raggiungere Astano tramite la Costa di Sessa e la miniera d'oro (m.569): scelgo la più breve e diretta, traversando un paio di vallette dopo la miniera e incrociando l'asfalto. Da Astano (m.631) con ripido strappo e poi percorso più graduale si giunge al bivio m.926 e quindi alla Forcola (m.1118). Dopo un breve tratto tra i faggi il bosco si dirada lasciando spazio alle betulle e quindi agli ampi spazi di Pian Pulpito (m.1364), da cui con salita regolare si aggira il Moncucco pervenendo in vetta al Monte Lema (m.1621, 2 h.).
Essendo nella nuvola riparto subito scendendo alla funivia e alla Forcola d'Arasio (m.1481), da cui attacco il Poncione di Breno, presto raggiunto (m.1654). La traversata prosegue, e qui scelgo di evitare i rilievi secondari (Zottone e le due quote del Monte Magino) e quello centrale (Monte Magno) arrivando in fretta al Passo Agario (m.1552, 3 h.), dove faccio una breve pausa rifornimento al Rifugio omonimo.
Se fino al Lema non avevo incontrato anima viva, ora è un continuo viavai di escursionisti, perlopiù impegnati nel mio senso opposto, e giunto alla spalla dei Pianoni (m.1769) scelgo di salire al Gradiccioli (m.1936, 3,40 h.), sempre nelle nuvole. Disceso dallo sfasciumoso e a tratti disagevole versante nord tocco la Bassa di Montoia (m.1762), il relativo Colle (m.1780) e la depressione della Bassa di Indemini (m.1723), per attaccare infine la cresta sud e la vetta del Tamaro (m.1962, 4,30 h.), ove posso finalmente godermi la pausa pranzo dopo una "tirata" praticamente d'un fiato.
Ripartito a stomaco pieno affronto infine anche la divertente cresta W del Motto Rotondo, ove giungo in breve (m.1928, 5,00 h.), ricostruendo per l'ennesima volta l'omino di vetta. Pausa torta, sempre gradita, alla Capanna Tamaro (m.1867) e infine bella discesa dalla Val Duragno a Mezzovico (m.433), ove giungo alla relativa Stazione ferroviaria (m.417), con un ultima tratta in sviluppo ad 8 ore esatte dalla partenza.
NB. Difficoltà interamente T2, ad eccezione del primo tratto di discesa dal versante nord del Gradiccioli (T3) e della sinuosa ma breve cresta ovest del Motto Rotondo (T3+).
Essendo nella nuvola riparto subito scendendo alla funivia e alla Forcola d'Arasio (m.1481), da cui attacco il Poncione di Breno, presto raggiunto (m.1654). La traversata prosegue, e qui scelgo di evitare i rilievi secondari (Zottone e le due quote del Monte Magino) e quello centrale (Monte Magno) arrivando in fretta al Passo Agario (m.1552, 3 h.), dove faccio una breve pausa rifornimento al Rifugio omonimo.
Se fino al Lema non avevo incontrato anima viva, ora è un continuo viavai di escursionisti, perlopiù impegnati nel mio senso opposto, e giunto alla spalla dei Pianoni (m.1769) scelgo di salire al Gradiccioli (m.1936, 3,40 h.), sempre nelle nuvole. Disceso dallo sfasciumoso e a tratti disagevole versante nord tocco la Bassa di Montoia (m.1762), il relativo Colle (m.1780) e la depressione della Bassa di Indemini (m.1723), per attaccare infine la cresta sud e la vetta del Tamaro (m.1962, 4,30 h.), ove posso finalmente godermi la pausa pranzo dopo una "tirata" praticamente d'un fiato.
Ripartito a stomaco pieno affronto infine anche la divertente cresta W del Motto Rotondo, ove giungo in breve (m.1928, 5,00 h.), ricostruendo per l'ennesima volta l'omino di vetta. Pausa torta, sempre gradita, alla Capanna Tamaro (m.1867) e infine bella discesa dalla Val Duragno a Mezzovico (m.433), ove giungo alla relativa Stazione ferroviaria (m.417), con un ultima tratta in sviluppo ad 8 ore esatte dalla partenza.
NB. Difficoltà interamente T2, ad eccezione del primo tratto di discesa dal versante nord del Gradiccioli (T3) e della sinuosa ma breve cresta ovest del Motto Rotondo (T3+).
Tourengänger:
Poncione

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