Cima Torrione (m.1783) per il "Vécc sentée"
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Per chiudere il "trittico" della Val Cusella mancava la Cima Torrione, in realtà non una vetta vera e propria ma un insieme di rilievi erbosi tra la Bocchetta di Campo (m.1772) e il Camusio (m.1650) il cui punto più elevato è quotato sulla CNS m.1783. Facilmente raggiungibile in bella e panoramica traversata di cresta dal Camusio o il Motto Rotondo, preso dalla Val Cusella ha invece motivi d'interesse molteplici per il suo aspetto aspro e selvaggio. Dall'eccezionale e riposante belvedere di Pian Cusello conquista, e si pone sotto l'aspetto estetico ben oltre il Tamaro - che osservato da qui è decisamente docile - e il lato più caotico e impervio del Motto Rotondo: si osservano in realtà diverse "torri", che vien voglia di provare tutte. ;)
Trattandosi di una salita abbastanza inedita - ad esclusione di qualche boscaiolo o cacciatore locale - decidiamo di partire "riposati" da Arosio, sapendo che per un paio d'ore avremo a che fare con una delle piste forestali più monotone di questa zona del Ticino, la quale molto lentamente prende quota lungo bei boschi misti, quindi di faggio e di pino, arricchita tuttavia da non infrequenti e stupendi squarci panoramici, benchè oggi velati da una cappa d'umidità discretamente soffocante. Il suo punto d'arrivo all'amena e incantevole spianata di Pian Cusello lascia però dimenticare tanta monotonia, e ogni volta che si giunge qui sai che ne è valsa la pena...
A differenza di tre settimane prima l'aspetto è cambiato da invernale a post-invernale, e qualche fioritura inizia a farsi spazio: dopo un riposo "osservativo" ci rimettiamo in cammino verso il prosieguo della Val Cusella, giungendo all'importante bivio di m.1318, crocevia di ulteriori salite selvagge su queste cime. Lasciato a sinistra il sentiero di servizio AIL e in basso a destra quello di discesa lungo il vivace torrente, si nota a destra e più alta una terza forestale a mezzacosta che prosegue dapprima in faggeta quindi in pineta, ove s'arresta in un ampio spiazzo pianeggiante (zona di taglio). Individuato il punto più comodo si sale immediatamente con decisione in pineta, seguendo poco evidenti tracce di animali che in parte ne facilitano l'ascesa. Gradualmente la traccia si fa più evidente, a tratti quasi sentiero, e il procedere più gradevole, se si esclude qualche piccola acrobazia per evitare una grossa pianta caduta sul sentiero stesso, finchè si esce allo scoperto su ripidi paglioni, in cui tuttavia si notano ulteriori ed evidenti zigzag della traccia. Giungiamo così, abbastanza in fretta data la pendenza, ai piedi della quota m.1547, denominata Sasso Torrione sulla CNS, prima evidente "torre" della nostra linea di salita. Scalarla direttamente "sembra" severa, per cui osserviamo bene gli aggiramenti esterni dando preferenza a quello di sinistra, decisamente esposto, in cui si opera un passaggio di I° su cengia rocciosa. Superato il passaggino delicato si sale facilmente sul Sasso, veramente a picco sull'erto pendio appena risalito: probabile tuttavia che si possa passare anche a destra per canalino e cengia erbosi, o addirittura scalare (dati da verificare) con breve arrampicata e un canale erboso gradinato.
Da qui, benchè la traccia a zigzag appaia e dispaia di continuo, si prosegue facilmente su un più appoggiato pendio erboso conducente a una colma ormai in vista della dorsale e della "vetta". Qui la traccia si divide - una rimanendo sul a tratti aereo filo, l'altra compiendo ampie svolte a mezzacosta - e ci dividiamo pure noi... ;) Ci ricongiungiamo all'altezza di un grosso smottamento, poco prima della seconda ampia torre, pure affrontabile in diretta, aggirando anche stavolta a sinistra per canalini e cenge erbose, in cui il sentierino rimane perlopiù evidente, giungendo senza problemi sulla calotta nevosa sommitale che ricopre l'anonima vetta della Cima Torrione (m.1783), la quale affrontata da qui è una Signora Cima.
Potrebbe bastare, ma c'è ancora tempo per svolgere un bell'anello, quindi proseguiamo sulla parzialmente innevata dorsale in direzione del più alto Motto Rotondo (m.1928), presto raggiunto, sul quale pranziamo decidendo dove volgerci per la discesa.
Scartata la malsana ipotesi di una discesa per il glaciale plateau della Val Duragno, che c'imporrebbe una lunga e inutile risalita, resta la soluzione della Bocchetta del Motto Rotondo. Affrontiamo così l'aerea crestina, fortunatamente priva d'ingombri nevosi, con brevi disarrampicate e un aggiramento finale (forzato) di sapore alpinistico "in trincea" tra la parete e un'imponente cornice di due metri che invade totalmente il sentiero proveniente dalla Capanna Tamaro, giungendo in Bocchetta. Il Tamaro è lì, facilmente risalibile, ma affrontarlo per l'ennesima volta non renderebbe meritato onore alle due "damigelle" della Val Cusella, per cui iniziamo discesa e traverso per la Bassa d'Indemini, quindi per Pian Cusello, su frequenti nevai marciotti ma nel complesso agevoli.
A Pian Cusello l'anello si chiude... ci attende ancora la nostra lunga forestale, che per magia - anche perchè ora l'arietta si è fatta fresca e primaverile - diventa di una piacevolezza deliziosa.
Magie della Montagna...
Avanti così.
NB. La salita alla Cima Torrione coincide a un "vecchio sentiero" - oggi ormai abbandonato - descrittoci da un bravo ed esperto addetto dell'AIL all'opera nei pressi di Pian Cusello, in passato utilizzato regolarmente per lo sfalcio... Sempre bello apprendere queste notizie di sapore storico, specie se casualmente e dopo un'escursione magnifica e perfettamente azzeccata come quella di oggi.
froloccone
Grazie allo studio e alla buona intuizione di Emiliano la salita odierna è stata davvero bella e interessante.
Ambiente selvaggio e condizioni primaverili hanno avvalorato questa bella giornata.
Grazie a Emiliano per la proposta rivelatasi davvero una piacevole scoperta.
Trattandosi di una salita abbastanza inedita - ad esclusione di qualche boscaiolo o cacciatore locale - decidiamo di partire "riposati" da Arosio, sapendo che per un paio d'ore avremo a che fare con una delle piste forestali più monotone di questa zona del Ticino, la quale molto lentamente prende quota lungo bei boschi misti, quindi di faggio e di pino, arricchita tuttavia da non infrequenti e stupendi squarci panoramici, benchè oggi velati da una cappa d'umidità discretamente soffocante. Il suo punto d'arrivo all'amena e incantevole spianata di Pian Cusello lascia però dimenticare tanta monotonia, e ogni volta che si giunge qui sai che ne è valsa la pena...
A differenza di tre settimane prima l'aspetto è cambiato da invernale a post-invernale, e qualche fioritura inizia a farsi spazio: dopo un riposo "osservativo" ci rimettiamo in cammino verso il prosieguo della Val Cusella, giungendo all'importante bivio di m.1318, crocevia di ulteriori salite selvagge su queste cime. Lasciato a sinistra il sentiero di servizio AIL e in basso a destra quello di discesa lungo il vivace torrente, si nota a destra e più alta una terza forestale a mezzacosta che prosegue dapprima in faggeta quindi in pineta, ove s'arresta in un ampio spiazzo pianeggiante (zona di taglio). Individuato il punto più comodo si sale immediatamente con decisione in pineta, seguendo poco evidenti tracce di animali che in parte ne facilitano l'ascesa. Gradualmente la traccia si fa più evidente, a tratti quasi sentiero, e il procedere più gradevole, se si esclude qualche piccola acrobazia per evitare una grossa pianta caduta sul sentiero stesso, finchè si esce allo scoperto su ripidi paglioni, in cui tuttavia si notano ulteriori ed evidenti zigzag della traccia. Giungiamo così, abbastanza in fretta data la pendenza, ai piedi della quota m.1547, denominata Sasso Torrione sulla CNS, prima evidente "torre" della nostra linea di salita. Scalarla direttamente "sembra" severa, per cui osserviamo bene gli aggiramenti esterni dando preferenza a quello di sinistra, decisamente esposto, in cui si opera un passaggio di I° su cengia rocciosa. Superato il passaggino delicato si sale facilmente sul Sasso, veramente a picco sull'erto pendio appena risalito: probabile tuttavia che si possa passare anche a destra per canalino e cengia erbosi, o addirittura scalare (dati da verificare) con breve arrampicata e un canale erboso gradinato.
Da qui, benchè la traccia a zigzag appaia e dispaia di continuo, si prosegue facilmente su un più appoggiato pendio erboso conducente a una colma ormai in vista della dorsale e della "vetta". Qui la traccia si divide - una rimanendo sul a tratti aereo filo, l'altra compiendo ampie svolte a mezzacosta - e ci dividiamo pure noi... ;) Ci ricongiungiamo all'altezza di un grosso smottamento, poco prima della seconda ampia torre, pure affrontabile in diretta, aggirando anche stavolta a sinistra per canalini e cenge erbose, in cui il sentierino rimane perlopiù evidente, giungendo senza problemi sulla calotta nevosa sommitale che ricopre l'anonima vetta della Cima Torrione (m.1783), la quale affrontata da qui è una Signora Cima.
Potrebbe bastare, ma c'è ancora tempo per svolgere un bell'anello, quindi proseguiamo sulla parzialmente innevata dorsale in direzione del più alto Motto Rotondo (m.1928), presto raggiunto, sul quale pranziamo decidendo dove volgerci per la discesa.
Scartata la malsana ipotesi di una discesa per il glaciale plateau della Val Duragno, che c'imporrebbe una lunga e inutile risalita, resta la soluzione della Bocchetta del Motto Rotondo. Affrontiamo così l'aerea crestina, fortunatamente priva d'ingombri nevosi, con brevi disarrampicate e un aggiramento finale (forzato) di sapore alpinistico "in trincea" tra la parete e un'imponente cornice di due metri che invade totalmente il sentiero proveniente dalla Capanna Tamaro, giungendo in Bocchetta. Il Tamaro è lì, facilmente risalibile, ma affrontarlo per l'ennesima volta non renderebbe meritato onore alle due "damigelle" della Val Cusella, per cui iniziamo discesa e traverso per la Bassa d'Indemini, quindi per Pian Cusello, su frequenti nevai marciotti ma nel complesso agevoli.
A Pian Cusello l'anello si chiude... ci attende ancora la nostra lunga forestale, che per magia - anche perchè ora l'arietta si è fatta fresca e primaverile - diventa di una piacevolezza deliziosa.
Magie della Montagna...
Avanti così.
NB. La salita alla Cima Torrione coincide a un "vecchio sentiero" - oggi ormai abbandonato - descrittoci da un bravo ed esperto addetto dell'AIL all'opera nei pressi di Pian Cusello, in passato utilizzato regolarmente per lo sfalcio... Sempre bello apprendere queste notizie di sapore storico, specie se casualmente e dopo un'escursione magnifica e perfettamente azzeccata come quella di oggi.

Grazie allo studio e alla buona intuizione di Emiliano la salita odierna è stata davvero bella e interessante.
Ambiente selvaggio e condizioni primaverili hanno avvalorato questa bella giornata.
Grazie a Emiliano per la proposta rivelatasi davvero una piacevole scoperta.
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (12)