Monte Giove 3009 m
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Giunti a Gravellona Toce ci accoglie una graditissima sorpresa, il tempo non è variabile ma è splendido.
Entriamo in Val Formazza e ci sono nubi solo lungo la cresta di confine che velocemente si dissolveranno.
Lasciata l’auto a Canza, raggiungiamo comodamente il rifugio Margaroli. Dalla temperatura sembra proprio che l’autunno sia arrivato e poi non c’è in giro anima viva, ormai il boom escursionistico estivo è terminato!
Costeggiamo il lago del Vannino e saliamo al P.so del Busin. Perdiamo un centinaio di metri di quota e raggiungiamo la diga del lago inferiore del Busin.
Facciamo sosta e mi copro. Ho braccia e mani congelate. Il sole resiste ancora, anche se il cielo sta cominciando a coprirsi e l’aria si è fatta gelida.
Riprendiamo la salita, la traccia all’inizio è un poco vaga ma salendo troviamo gli ometti, e qualche bollo e la traccia si fa più evidente, ma con visibilità, si vede chiaramente dove andare.
Raggiungiamo la pietraia, la salita si fa più ripida, sempre più ripida fino ad arrivare sulla cima.
Il sole ormai va e viene, più va che viene e nuvoloni neri e minacciosi sembrano in avvicinamento.
Lasciamo la cima, ritorniamo al P.so del Busin seguendo la traccia che rimane alta sul lago sul versante opposto a quello di salita, tanto per avere due visioni del lago…e quindi andiamo al rifugio Margaroli. Salendo avevamo trovato un cartello che indicava due sentieri, della medesima lunghezza, per raggiungere il lago Busin, abbiamo scelto quello di sx pensando di fare l’altro in discesa, non abbiamo però trovato la deviazione e sulla carta svizzera è riportato un unico sentiero.
Siccome il tempo sembra migliorato e la pioggia sicuramente non arriverà ancora per un po’, al rifugio Margaroli chiediamo info sulla discesa a Canza passando per il P.so del Gallo. Il sentiero c’è solo sulla Kompass (sicuramente non una garanzia), su quella Svizzera non c’è. Il cartello al bivio non indicava Canza ma solo le cascate a ciò si aggiunge anche che al rifugio non sanno se ci sia ancora o no. Vista l’ora, ma soprattutto non volendo trovarci alle cascate con il rischio di dover scendere a piedi, trovare un passaggio oggi non sarebbe stato facile, tra che non c’è molta gente in giro e l’ora in cui saremmo arrivati, abbandoniamo l’idea dell’anello e torniamo a Canza per la sterrata. Ci consoliamo con una bella scorpacciata di lamponi grossi e maturi che incredibilmente hanno resistito all’orda barbarica estiva!!!!
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