Monte Giove (3009 m.):una bellissima cavalcata nella splendida Val Formazza
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ivanbutti Come Gabri ha ben scritto, l’escursione odierna è stata davvero una bella cavalcata. La meta è il Monte Giove in val Formazza. Siccome conosciamo la via normale che sale da Canza al lago Vannino, e si tratta di un percorso a ns. avviso non particolarmente interessante, decidiamo di partire da Riale ed arrivare al Vannino via Passo Nefelgiù. Così alle 07.10 partiamo poco sotto la diga di Morasco, con una temperatura di 6°C; seguendo i cartelli, percorriamo la carrareccia sterrata che con parecchi tornanti ci porta ad aggirare la quota 1983, sopra il lago Morasco. Forse conveniva il sentiero più diretto che saliva dal lago, poco male. Passiamo l’alpe Nefelgiù e, perdendo qualche bollo, restiamo sul versante idrografico dx. del torrente, che dobbiamo così guadare con un minimo di attenzione per riportarci sul versante sx. che è quello bollato. L’ambiente intorno è molto bello e selvaggio, dominato dai Corni di Nefelgiù e dai Gemelli di Ban, in mezzo ai quali ci incassiamo idealmente per raggiungere il passo; direi che la variazione di percorso si è rivelata azzeccata. Al passo tira un vento impetuoso e gelido da nord, e così via subito ad iniziare la discesa verso il lago Vannino, dove abbiamo anche qualche scorcio sul lago Sruer. Il percorso è piuttosto frequentato, perché si trova nel trekking che collega l’alpe Veglia a Riale. Dal lago Vannino inizia il lungo tratto che costeggia dapprima il lago, sale poi al passo Busin e successivamente scende al lago Busin inf.
Arrivati alla casa dei guardiani, dove con Gabri eravamo già stati lo scorso anno, inizia la salita verso il Giove; dapprima si è in mezzo a prato rado con piccoli ometti come riferimento, poi il sentiero diventa più evidente e bollato in bianco rosso. Nell’ultimo tratto, il più ripido, c’è qualche nevaio, che all’andata evitiamo quasi integralmente passando su roccia. Poi arriva la pietraia finale che ci porta finalmente in vetta dopo poco meno di 6 ore. Il tempo è ottimo con una piacevole brezza, qualche nube copre giusto alcune vette del Vallese, ma per il resto il panorama è apertissimo a 360°; in vetta ci sono numerosi escursionisti, credo tutti saliti da Canza. Scendiamo dopo avere pranzato in tutta calma ed esserci rilassati per bene, anche perché ci attende ancora un lungo cammino. Il ritorno segue il percorso dell’andata fino al rifugio Margaroli, dove facciamo scorta di acqua; poi a me e Gabri viene l’idea di rientrare via passo del Gallo, che ci porterà a La Frua, e da lì vedremo al limite di fare l’autostop per tornare a Riale. Così poco dopo il lago Vannino imbocchiamo la deviazione per il Gallo; il primo tratto si inerpica ripidissimo su un costolone erboso, poi spiana verso il valico, che pare non arrivi mai. Quando finalmente arriviamo, troviamo una non gradita sorpresa; sull’altro versante c’è un nevaio ripidissimo, troppo rischioso senza ramponi (solo Gabri li ha); così, dopo un insidioso traverso di alcuni metri sul nevaio, passiamo attaccati alla parete dove vi è una striscia non innevata. Siamo costretti per un po’ a proseguire su pietraia malferma e disagevole ma poi, finito il nevaio, ritroviamo il sentiero; decisamente la parte meno invitante del percorso, che sconsiglio di percorrere. Arriviamo comunque all’Alpe Freghera di sopra, dove occorre camminare ancora per oltre un’ora prima di arrivare sulla strada appena a monte della cascata del Toce. Per fortuna quando arriviamo transita un’auto verso Riale e Gabri la blocca chiedendo un passaggio per il sottoscritto che ha l’auto; le 2 gentilissime ragazze del posto mi fanno salire e mi accompagnano sotto la diga del Morasco, da dove in 3 minuti risalgo al parcheggio. Meno male, altrimenti sarebbe stata all’incirca un’altra ora di cammino; scendo poi a La Frua a recuperare Lella, Gabri e Suni, che ringrazio come sempre per la bella giornata. E così, dopo oltre 12 ore dalla partenza, termina la nostra lunga ma appagante escursione.
Gabri
Oggi andiamo in Val Formazza per salire al Monte Giove.
Inizialmente pensiamo di partire dal paesino di Canza ma poi
cambiamo idea e allunghiamo un po’ il percorso decidendo
di partire da Riale.
Alle 7 con Ivan, Lella e Suni siamo pronti sotto la diga del Morasco
e saliamo verso il Passo del Nefelgiu. La giornata è splendida,azzurra,
l'aria fresca con un leggero venticello.
Entriamo nel bel vallone con i Gemelli del Ban a dx e il Corno Nefelgiù a sx
e andiamo spediti verso l'alpe di Nefelgiù.
Saliamo più decisi sul bel sentiero e saliamo al passo dove il vento è più freddo
ma la vista superba sulla conca del Vannino e sulla nostra meta ancora lontana.
Veloce discesa al Rif.Margaroli e poi su verso il Passo del Busin da dove la vista del
Lago del Busin, con il suo colore blu intenso, è come sempre bellissima !!
Perdiamo quota e costeggiamo il lago fino alla casa dei custodi poi giriamo decisi a sx
e iniziamo tra prati fioriti la salita verso il monte Giove.
Suni è come sempre pimpante e scattante ... soprattutto sempre in cerca di marmotte!
La salita tra prati lascia il posto alla pietraia che usiamo anche più del dovuto per
evitare alcuni estesi nevai che persistono sotto il Giove.
Poi su facile traccia sempre su pietraia raggiungiamo la cresta e in pochissimo la vetta
del Monte Giove. La vista è a 360 gradi ed oggi è spaziale in questa giornata limpida!
Grande soddisfazione di aver raggiunto questa bella vetta vista già tante volte
con il naso all'insù!
Suni è la solita reginetta di vetta! Coccolata da alcuni escursionisti e riconosciuta
da 2 escursionisti che la salutano per nome e gli riservano un saluto da reginetta!
Facciamo un po’ di foto e poi una bella e rilassante sosta pranzo in vetta dove non
spira vento e si sta perfettamente!
Firmiamo il libro di vetta e poi giù passando per alcuni nevai che a me stanno poco simpatici.
Fatto il percorso a ritroso, tagliando il più possibile, torniamo al Rif. Margaroli e qui
decidiamo di tornare passando per la Bocchetta del Gallo per fare un bel anello.
Tutti gli escursionisti scendono verso la seggiovia e solo noi affrontiamo la dura
salita verso la bocchetta che pare vicina ma non arriva mai!
Alla Bocchetta del Gallo pure un bel traverso su nevaio ( io che ho portato i ramponi
a spasso tutto il giorno non perdo l'occasione e li metto) poi giù in mezzo alla pietraia e poi.
su sentiero fino all'Alpe Freghera dove giriamo decisi a sx verso Frua.
Il sentiero fa un lungo traverso e poi riprende a scendere e finalmente ci scarica
a poca distanza dalle cascate.
Riesco a fermare una gentile signora in auto che da un passaggio a Ivan e permette un recupero
veloce dell'auto. Poi a casa tutti contenti della bella vetta raggiunta e della lunghissima
cavalcata fatta nella splendida Val Formazza che come sempre, ma oggi ancora di più, ci ha regalato
panorami da favola.
Un grazie agli amici per aver condiviso in perfetta sintonia questa splendida giornata in montagna
E che dire di Suni! Perfetta reginetta, unica cagnolina oggi in vetta, sempre pimpante ha portato
a termine questa fantastica e lunghissima galoppata in scioltezza! Veramente perfetta compagna di
escursione!!
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