Rothorn(3108m) Simplon Dorf
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JkuksSe non fossi caduto nel fiumiciattolo ad inizio percorso, tutto sarebbe andato molto meglio.
Ma il destino è un percorso già assegnato che si srotola piano piano e questa volta si è ingarbugliato. Per una volta quindi il bagno non l'ha fatto Barbara (che non c'era) ma io e di questo inconveniente non vi è (per fortuna) traccia fotografica.
Comunque, cambiato d'abito si riparte verso il Rothorn e dopo un boschetto insidioso ci si porta verso un immensa (ed a tratti instabile) pietraia. Molto bello l'ambiente, anche se la meteo continua a mostrarci la nostra cima coperta (e lo sarà per tutto il giorno).
Ben presto ci avviciniamo al ghiacciaio e dopo un tratto di "paciugo" indossiamo il necessario per affrontarlo.
Tratto breve sino al colletto, ma ripido e impegnativo. Lasciati i ramponi si riparte sulla cresta, molto aerea e divertente... non mancano punti di arrampicata da studiare. La cima ci attende e improvvisamente si apre la coltre di nubi, permettendoci di ammirare (solo per pochi istanti) il panorama circostante.
Meritata pausa panino e poi si scende. Al ritorno percorriamo tutto il ghiacciaio e superiamo una serie di crepacci sino alla pietraia. Anche quest'ultima regala qualche brivido per l'instabilità del fondo... Finalmente sul sicuro ci dirigiamo verso l'auto dove ci attende una breve pioggia. Bella escursione in ambiente alpino selvaggio rubata a previsioni incerte.
Max64 Si sa che la zona del Sempione ha una situazione metereologica particolare,ma questa estate è la seconda volta che incominciamo con cielo tutto sereno e ci ritroviamo nelle nuvole......pazienza.
Partiamo da quota 1800m,superiamo dopo poco l'alpe Bodme e risaliamo a dx una dorsale boschiva.Finito il bosco affrontiamo un lungo traverso a sx,dove superiamo due guadi.Purtroppo al secondo rio,GianLuca scivola su una pietra bagnata, sbatte violentemente con la spalla destra e si bagna tutti i vestiti.Cambiati gli indumenti e verificate le condizioni fisiche,decidiamo di proseguire.Dopo il traverso,risaliamo ripidamente a dx su terreno misto erboso fino a raggiungere un bel pianoro al confine con quello che era un tempo il limite del ghiacciaio.Continuiamo con pendenze più morbide e arriviamo al fronte dell'attuale ghiacciaio.L'ambiente è severo,grossi crepacci si aprono davanti a noi,in più nuvole basse ogni tanto ci avvolgono rendendo tutto più inquietante.Per la salita preferiamo tenerci a sx risalendo il più possibile su sfasciumi,poi ci prepariamo e affrontiamo il ghiacciaio su ghiaccio vivo fino al colletto.Una bella arrampicata sulla cresta,con alcuni passaggi impegnativi,ci porta in vetta(3 ore e 40 min.).Al ritorno abbiamo percorso tutto il ghiacciaio,nella zona crepacciata ci siamo divertiti a ricercare il percorso migliore,alle volte saltando sopra ai crepacci sotto di noi.Poi,più o meno per il percorso di andata siamo ritornati all'auto.
Ma il destino è un percorso già assegnato che si srotola piano piano e questa volta si è ingarbugliato. Per una volta quindi il bagno non l'ha fatto Barbara (che non c'era) ma io e di questo inconveniente non vi è (per fortuna) traccia fotografica.
Comunque, cambiato d'abito si riparte verso il Rothorn e dopo un boschetto insidioso ci si porta verso un immensa (ed a tratti instabile) pietraia. Molto bello l'ambiente, anche se la meteo continua a mostrarci la nostra cima coperta (e lo sarà per tutto il giorno).
Ben presto ci avviciniamo al ghiacciaio e dopo un tratto di "paciugo" indossiamo il necessario per affrontarlo.
Tratto breve sino al colletto, ma ripido e impegnativo. Lasciati i ramponi si riparte sulla cresta, molto aerea e divertente... non mancano punti di arrampicata da studiare. La cima ci attende e improvvisamente si apre la coltre di nubi, permettendoci di ammirare (solo per pochi istanti) il panorama circostante.
Meritata pausa panino e poi si scende. Al ritorno percorriamo tutto il ghiacciaio e superiamo una serie di crepacci sino alla pietraia. Anche quest'ultima regala qualche brivido per l'instabilità del fondo... Finalmente sul sicuro ci dirigiamo verso l'auto dove ci attende una breve pioggia. Bella escursione in ambiente alpino selvaggio rubata a previsioni incerte.
Max64 Si sa che la zona del Sempione ha una situazione metereologica particolare,ma questa estate è la seconda volta che incominciamo con cielo tutto sereno e ci ritroviamo nelle nuvole......pazienza.
Partiamo da quota 1800m,superiamo dopo poco l'alpe Bodme e risaliamo a dx una dorsale boschiva.Finito il bosco affrontiamo un lungo traverso a sx,dove superiamo due guadi.Purtroppo al secondo rio,GianLuca scivola su una pietra bagnata, sbatte violentemente con la spalla destra e si bagna tutti i vestiti.Cambiati gli indumenti e verificate le condizioni fisiche,decidiamo di proseguire.Dopo il traverso,risaliamo ripidamente a dx su terreno misto erboso fino a raggiungere un bel pianoro al confine con quello che era un tempo il limite del ghiacciaio.Continuiamo con pendenze più morbide e arriviamo al fronte dell'attuale ghiacciaio.L'ambiente è severo,grossi crepacci si aprono davanti a noi,in più nuvole basse ogni tanto ci avvolgono rendendo tutto più inquietante.Per la salita preferiamo tenerci a sx risalendo il più possibile su sfasciumi,poi ci prepariamo e affrontiamo il ghiacciaio su ghiaccio vivo fino al colletto.Una bella arrampicata sulla cresta,con alcuni passaggi impegnativi,ci porta in vetta(3 ore e 40 min.).Al ritorno abbiamo percorso tutto il ghiacciaio,nella zona crepacciata ci siamo divertiti a ricercare il percorso migliore,alle volte saltando sopra ai crepacci sotto di noi.Poi,più o meno per il percorso di andata siamo ritornati all'auto.
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