Veddasca (quasi) integrale.
Dopo il" girone" dell'anno scorso,ci balenava nella testa di riuscire a percorrere quasi tutta la Val Veddasca,su creste,salendo le principali vette.Il mitico
Blepori,ci ha preceduto con un giro ancora più completo e impressionante!!!!!!Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo,sa di cosa stiamo parlando............Un altro pianeta insomma!!!!!Comunque,questo fantastico percorso,si svolge tutto su sentieri ben segnati, trafficati e privi di difficoltà,facendo eccezione a un piccolo tratto finale da Lozzo a Monterecchio,piuttosto" inerbato",dove abbiamo raccolto qualche zecca.......Strano quest'anno!!!???:)))))))La meteo è stata molto variabile,con sole,nubi,temporale e grandine;insomma chi più ne ha più ne metta.Ma avendo già percorso,distintamente questi sentieri,anche senza panorama,la montagna ci ha comunque regalato atmosfere davvero uniche.Grazie a Emiliano per la condivisione di questa incredibile(per noi) "sgroppata"!!!!!
Il dislivello totale tiene conto dei numerosissimi saliscendi,alcuni incalcolabili dal mio orologio e il tempo comprende tutte le pause,compresa quella all'Alpone di Curiglia aspettando il "passare" della grandine/pioggia.
Poncione
Col persistere del tempo incerto non rimaneva che mettere in atto un'ideuzza che ci stuzzicava da qualche tempo... e così è stato, anche se non s'è potuto fare proprio tutto ciò che si aveva in mente. Questi sentieri li conosciamo a menadito, e lo dimostra il fatto che li si è affrontati prendendoci i tempi giusti, senza mai forzare data la lunghezza e il dislivello da accumulare. Tuttavia c'è sempre qualcosa da scoprire... e oggi è stato il caso del sentiero Ponte di Piero-Lozzo-Monterecchio, che abbiamo preferito al più "classico" ed elaborato Ponte di Piero-Piero-Biegno-Cangili-Monterecchio. Un mini-ravano e due "docce" (al Passo di Neggia e all'Alpone di Curiglia) non ci hanno impedito di terminare il giro.
Utilissimo e illuminante è stato ancora una volta lo studiare e mettere a confronto varie cartine: sia per la scelta, appunto, di passare da Lozzo anzichè da Biegno, e sia per capire un po' la confusione che regna intorno al Sasso Corbaro (m.1548). Qual è veramente? Guardando bene le carte si capisce che dovrebbe restare sul confine e non sul lato italiano, dove pochi anni fa' è stata posata una croce dall'ANA di Luino: essa è posta a m.1539 e, se ci si fa caso, sulla segnaletica CAI è scritto Monte Corbaro. Dunque? Il vero Sasso Corbaro è, in realtà, non una cima ma quell'isolato masso biancastro posto all'inizio della dorsale SE del Covreto, su cui si trova il cippo confinale, e aldilà del sentiero spartiacque che separa quest'ultimo dal Paglione, più a N. IL Casio Pro Trek di Ale, precisissimo, ha confermato effettivamente un intervallo di dieci metri esatti tra i due "Corbari". Pochezze... ma i puntini sulle i ogni tanto vanno messi. ;)

Il dislivello totale tiene conto dei numerosissimi saliscendi,alcuni incalcolabili dal mio orologio e il tempo comprende tutte le pause,compresa quella all'Alpone di Curiglia aspettando il "passare" della grandine/pioggia.

Col persistere del tempo incerto non rimaneva che mettere in atto un'ideuzza che ci stuzzicava da qualche tempo... e così è stato, anche se non s'è potuto fare proprio tutto ciò che si aveva in mente. Questi sentieri li conosciamo a menadito, e lo dimostra il fatto che li si è affrontati prendendoci i tempi giusti, senza mai forzare data la lunghezza e il dislivello da accumulare. Tuttavia c'è sempre qualcosa da scoprire... e oggi è stato il caso del sentiero Ponte di Piero-Lozzo-Monterecchio, che abbiamo preferito al più "classico" ed elaborato Ponte di Piero-Piero-Biegno-Cangili-Monterecchio. Un mini-ravano e due "docce" (al Passo di Neggia e all'Alpone di Curiglia) non ci hanno impedito di terminare il giro.
Utilissimo e illuminante è stato ancora una volta lo studiare e mettere a confronto varie cartine: sia per la scelta, appunto, di passare da Lozzo anzichè da Biegno, e sia per capire un po' la confusione che regna intorno al Sasso Corbaro (m.1548). Qual è veramente? Guardando bene le carte si capisce che dovrebbe restare sul confine e non sul lato italiano, dove pochi anni fa' è stata posata una croce dall'ANA di Luino: essa è posta a m.1539 e, se ci si fa caso, sulla segnaletica CAI è scritto Monte Corbaro. Dunque? Il vero Sasso Corbaro è, in realtà, non una cima ma quell'isolato masso biancastro posto all'inizio della dorsale SE del Covreto, su cui si trova il cippo confinale, e aldilà del sentiero spartiacque che separa quest'ultimo dal Paglione, più a N. IL Casio Pro Trek di Ale, precisissimo, ha confermato effettivamente un intervallo di dieci metri esatti tra i due "Corbari". Pochezze... ma i puntini sulle i ogni tanto vanno messi. ;)
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


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