Il Tamaro "oscuro".
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Un altro Tamaro?
Io e Ale
froloccone siamo oggi in visita "di studio", per vedere e capire qualcosa del complesso versante ovest di questa montagna. Partiamo dai Monti di Idacca, dove un bellissimo sentiero, a tratti mulattiera, attraversa vari valloncelli alle pendici della cima: dopo non molto capiamo di trovarci proprio a ridosso del famigerato "Canalone Greta", forse una delle vie più estreme delle prealpi, visto che il Brenna la valuta con difficoltà D e possibile soltanto in invernale con apposite tecniche di salita su ghiaccio:
"La via, che può essere raccomandata solo in inverno con la tecnica "piolet traction", risale la Val della Grassa di Dentro (ben rappresentata sulla CN) e si conclude sulla cima. É un canalone selvaggio, a monte della quota 1447 m. con rocce affioranti.
Dai Monti di Idacca (1211 m) si segue l'itinerario 720 della Bassa di Montoia fino al congiungimento con la Val della Grassa di Dentro. Si risale quindi il Canalone, che presenta quattro salti ghiacciati di 60/80 gradi nel tratto iniziale".
Scrutiamo lungamente, risalendo e aggirandoli, questi versanti rendendoci conto che, "Canalone Greta" a parte, anche ulteriori vie di salite e/o scappatoie sembrano di difficoltà assai elevata. Un canalone più a NW sembra "appena" più accessibile, mentre da studiare è l'idea di balzare sulla cresta SW per ricollegarsi a quella WNW: ma anche qui si deve trovare un accesso, perchè non sembra semplicissimo. Più ad est si trova un terzo canale, all'apparenza più abbordabile, che va a ricollegarsi a metà della cresta S... ma sicuramente ci saranno altre possibilità che al nostro occhio saranno sfuggite. Quindi?
Quindi, vista la forma non al top (più di testa che di fisico) di ambedue, decidiamo di proseguire per il sentiero normale, più che soddisfatti dallo "studio" per ricollegarci all'itinerario proveniente dai Monti di Sciaga, pure da me già percorso meno di un mese fa' (http://www.hikr.org/tour/post101746.html) in compagnia di
GAQA e
asky, ma con una variante sostanziale: anzichè puntare all'alpe e alla Bassa di Montoia puntiamo alla Bassa d'Indemini seguendo il crinale e poi traversando tra bassa vegetazione. Saliamo quindi al Tamaro dal versante S, intuendo l'arrivo del canale più "facile" visto prima da sotto, più o meno a metà cresta. Ci divertiamo poi a salire per placche anzichè su sentiero, e facciamo in tempo a giungere "primi" in vetta... tempo un minuto e giunge una coppia schweitzer-deutsche dal versante E, quindi poco dopo una decina di persone sia da N che da S. La giornata è bella, seppur non limpidissima, e la vista godibile... quindi ce la godiamo letteralmente. Non abbiamo molta voglia ne molte idee, oggi, ma alla fine convinco Ale a scendere dalla cresta WNW da me fatta in solitaria a giugno (http://www.hikr.org/tour/post94787.html), e che resta senz'altro la via più impegnativa - tra quelle "camminabili" s'intende. Con la paglia scivolosa la concentrazione deve rimanere alta, perchè "partire" è assai semplice, e la pendenza non è da poco, se si eccettua il tratto pianeggiante con un muro a secco che porta al culmine dello sperone da ridiscendere ed aggirare. Con cautela superiamo il breve tratto insidioso, riportandoci sul sentiero per Neggia, che raggiungiamo in breve e da dove per un bel sentiero che taglia la carrozzabile ci catapultiamo direttamente ai Monti di Idacca e all'auto.
Giro breve, ma comunque interessante su una montagna affascinante e ancora tutta da scoprire.
Grazie ad Ale per la bella giornata.
La valutazione complessiva del giro (T3) è dovuto alla discesa dalla cresta WNW che è un T4+
Il resto è T2.
froloccone
Dopo un po di latitanza,una bella uscita a fine esplorativo,che ci ha portato a scoprire uno dei,se non il più difficile itinerario del sottoceneri.Intendiamoci,qualcosa per noi impossibile,ma talvolta è anche bello sognare.A parte la foschia da smog,bella giornata con un finale leggermente pepato................Grazie Emiliano per la bella idea!!!!! Avanti così!!!!!
Io e Ale

"La via, che può essere raccomandata solo in inverno con la tecnica "piolet traction", risale la Val della Grassa di Dentro (ben rappresentata sulla CN) e si conclude sulla cima. É un canalone selvaggio, a monte della quota 1447 m. con rocce affioranti.
Dai Monti di Idacca (1211 m) si segue l'itinerario 720 della Bassa di Montoia fino al congiungimento con la Val della Grassa di Dentro. Si risale quindi il Canalone, che presenta quattro salti ghiacciati di 60/80 gradi nel tratto iniziale".
Scrutiamo lungamente, risalendo e aggirandoli, questi versanti rendendoci conto che, "Canalone Greta" a parte, anche ulteriori vie di salite e/o scappatoie sembrano di difficoltà assai elevata. Un canalone più a NW sembra "appena" più accessibile, mentre da studiare è l'idea di balzare sulla cresta SW per ricollegarsi a quella WNW: ma anche qui si deve trovare un accesso, perchè non sembra semplicissimo. Più ad est si trova un terzo canale, all'apparenza più abbordabile, che va a ricollegarsi a metà della cresta S... ma sicuramente ci saranno altre possibilità che al nostro occhio saranno sfuggite. Quindi?
Quindi, vista la forma non al top (più di testa che di fisico) di ambedue, decidiamo di proseguire per il sentiero normale, più che soddisfatti dallo "studio" per ricollegarci all'itinerario proveniente dai Monti di Sciaga, pure da me già percorso meno di un mese fa' (http://www.hikr.org/tour/post101746.html) in compagnia di


Giro breve, ma comunque interessante su una montagna affascinante e ancora tutta da scoprire.
Grazie ad Ale per la bella giornata.
La valutazione complessiva del giro (T3) è dovuto alla discesa dalla cresta WNW che è un T4+
Il resto è T2.

Dopo un po di latitanza,una bella uscita a fine esplorativo,che ci ha portato a scoprire uno dei,se non il più difficile itinerario del sottoceneri.Intendiamoci,qualcosa per noi impossibile,ma talvolta è anche bello sognare.A parte la foschia da smog,bella giornata con un finale leggermente pepato................Grazie Emiliano per la bella idea!!!!! Avanti così!!!!!
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


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Kommentare (20)