Cime di Visghed, cima di Sbordan e cimetta di Pianascio
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Dopo aver alzato il Pil della Svizzera con un caffè e una brioches parcheggio a Moleno e mi avvio su per il sentiero. Questo sale ripido e lo si segue bene fino all'Alpe Visghed, poi un po' di "fuori pista" per raggiungere la dorsale che senza difficoltà porta in vetta alla Cima Visghed Est.
Uno sguardo indagatore al Pizzo Claro, con ormai un leggero strato di neve e poi mi avvio verso la cima ovest del Visghed. Lancio anche uno sguardo verso il Poncione di Piotta, maestoso signore di questa valle e si intravede una cimetta che in un primo momento penso sia Cima di Sbordan ma una volta raggiunta anche questa cima mi rimane il dubbio.
Decido allora di continuare lungo la tranquilla dorsale boscosa, senza sentiero, per arrivare almeno all'alpeggio visto dalla vetta, magari da lì potrebbe esserci un altro sentiero che scende in valle. Ovviamente appena tocco l'Alpe di Pianascio inizio la salita verso questa cimetta "sconosciuta". C'è un po' di neve ma la traccia del sentierino rimane ancora visibile a parte l'ultimo tratto dove bisogna superare un breve passaggio di roccia (forse II ma quasi sicuramente esiste un sentierino per evitarlo).
Arrivo così al paletto sulla cima, apro il libro di vetta e scopro di essere sulla Cimetta di Pianascio (cima nominata sulle carte svizzere). Contento di questa divagazione, provo a dare un'occhiata nel caso ci fosse un sentiero che mi faccia scendere direttamente verso la zona dell'Alpe Leis.
A vista e sulla cartina non c'è nulla e il tipo di terreno non mi fa propendere sulla possibiltà di fare un taglio "a vista" senza correre troppi rischi.
Sono quindi costretto a tornare indietro sui miei passi e ripercorrere il sentiero per l'Alpe Visghed senza però risalire alla Cima di Sbordan. Poco dopo l'Alpe un bivio che indica Prosito mi incuriosisce e fatta qualche valutazione opto che si possa scendere anche verso questo paese, calcolando in "soli" due chilometri il tratto di asfalto che mi toccherebbe fare per raggiungere la macchina.
Sulla cartina è segnato un sentiero che verso la zona dell'Alpe Orgnega dovrebbe scendere più diretto ma arrivato al probabile bivio un chiaro cartello dice di proseguire sul sentiero a mezza costa. Seguo il cartello e proseguo lungamente fino a Pianascio, mi incasino un po' e poi ritrovo il giusto sentiero che scende verso Prosito da dove ritorno alla macchina su strada asfaltata.
Uno sguardo indagatore al Pizzo Claro, con ormai un leggero strato di neve e poi mi avvio verso la cima ovest del Visghed. Lancio anche uno sguardo verso il Poncione di Piotta, maestoso signore di questa valle e si intravede una cimetta che in un primo momento penso sia Cima di Sbordan ma una volta raggiunta anche questa cima mi rimane il dubbio.
Decido allora di continuare lungo la tranquilla dorsale boscosa, senza sentiero, per arrivare almeno all'alpeggio visto dalla vetta, magari da lì potrebbe esserci un altro sentiero che scende in valle. Ovviamente appena tocco l'Alpe di Pianascio inizio la salita verso questa cimetta "sconosciuta". C'è un po' di neve ma la traccia del sentierino rimane ancora visibile a parte l'ultimo tratto dove bisogna superare un breve passaggio di roccia (forse II ma quasi sicuramente esiste un sentierino per evitarlo).
Arrivo così al paletto sulla cima, apro il libro di vetta e scopro di essere sulla Cimetta di Pianascio (cima nominata sulle carte svizzere). Contento di questa divagazione, provo a dare un'occhiata nel caso ci fosse un sentiero che mi faccia scendere direttamente verso la zona dell'Alpe Leis.
A vista e sulla cartina non c'è nulla e il tipo di terreno non mi fa propendere sulla possibiltà di fare un taglio "a vista" senza correre troppi rischi.
Sono quindi costretto a tornare indietro sui miei passi e ripercorrere il sentiero per l'Alpe Visghed senza però risalire alla Cima di Sbordan. Poco dopo l'Alpe un bivio che indica Prosito mi incuriosisce e fatta qualche valutazione opto che si possa scendere anche verso questo paese, calcolando in "soli" due chilometri il tratto di asfalto che mi toccherebbe fare per raggiungere la macchina.
Sulla cartina è segnato un sentiero che verso la zona dell'Alpe Orgnega dovrebbe scendere più diretto ma arrivato al probabile bivio un chiaro cartello dice di proseguire sul sentiero a mezza costa. Seguo il cartello e proseguo lungamente fino a Pianascio, mi incasino un po' e poi ritrovo il giusto sentiero che scende verso Prosito da dove ritorno alla macchina su strada asfaltata.
Tourengänger:
Andrea!

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