besameee, "Besume" muchooooo...
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Dopo dieci giorni di inattività si aveva voglia di fare un giro, nelle zone a noi più vicine, zone di bassa quota, zone che erano nel cassetto delle cose da fare. Ne è venuto fuori un giro lungo e complicato, privo di carambole tecniche, qua serve senso dell’orientamento.
Siamo sui vecchi sentieri della Valsabbia, sentieri non bollati dove ho letto una sola relazione in internet ma che la Kompass online si ostina a segnalarli di rosso, fiduciosi di cotanta sicumera partiamo dal centro di Sabbio Chiese. Dal Comune andiamo verso Via Belvedere, poi subito dopo in Via Canale, ancora un po di strada sterrata e prima di arrivare al Fienile Leonesio imbocchiamo la strada sterrata che si stacca sulla destra in direzione della cresta del Maidone. Si fanno pochi passi e poi ecco un primo trivio dove ci imballiamo un attimo, poi centriamo una stradina con molta “paciolda” e saliamo finché la strada diventa sentiero giungendo così in un roccolo ben tenuto.
Siamo in cresta, una comoda cresta boschiva che ci porta prima all’anonimo M.Maidone poi subito dopo alla C. Maidone, altrettanto anonima, facciamo qualche foto mentre il cielo apre squarci di sereno, finalmente. Riprendiamo il cammino ignorando le tante deviazioni presenti e poi scendiamo alla Chiesa della Madonna della neve dove facciamo una breve pausa, cartina alla mano cerchiamo una traccia tra le malghe che ci porti verso il Pra del Ruc. Nulla è segnato e la neve copre tutto, scendiamo allora sulla strada asfaltata che ci fa perdere quota, ma almeno vediamo dove andiamo, poi via verso un bel pianoro colmo di malghe, puntiamo a vista verso il Besum che è davanti a noi finché troviamo il primo sentiero segnato, senza farci ingannare dalle indicazioni che ci porterebbero a spasso per chissà quanto ad un certo punto finalmente troviamo l’indicazione giusta: Chiesetta di Besum, si sale.
Sbuchiamo al Monumento del Partigiano e il cielo è quasi limpido, scattiamo diverse foto poi via, seguendo la cartellonistica tricolore, dieci minuti di salita sul sentiero intonso di neve e siamo sul Besum, dove vediamo anche il Lago di Garda. In lontananza, molto in lontananza anche Sabbio Chiese.
Siamo partiti tardi, e se non vogliamo tornare con le frontali dobbiamo alzare i tacchi; scendiamo di nuovo al Monumento dove abbiamo lasciato gli zaini, poi, decidiamo un po arditamente di affrontare anche le Coste di Arveaco, che affrontiamo quasi correndo. Sbuchiamo al Passo del Giogo, da qua scendiamo ad Arveaco.
Attraversiamo il paese, e come da lettura in rete scendiamo a Livrio dove dei gentili autoctoni ci dicono dove prendere il sentiero che scende a Canale, passiamo vicino alla Chiesa ed intercettiamo la sterrata, scendiamo ancora, ma di altri passaggi che evitano la strada asfaltata non ne troviamo, forse perché abbiamo fretta. Il sole sta calando, gamba in spalla e pochi cazzi, meglio il sicuro cammino che l’incerto presagio di andare per boasse prataiole, e siamo di nuovo al Fienile Leonesio. Da qua torniamo di nuovo all’auto, il sole è calato ed ora il freddo è pungente, due birre risolvono il problema…
Nota 1): Questo è un giro che non ha incontrato i nostri entusiasmi, il Maidone è gradevole in cresta ma la sua scoperta è problematica; bisogna avere senso dell’orientamento e conoscere almeno dov’è il Besume, almeno a vista ci si arriva. Dal Besume bella visuale, simpatiche le Coste d’Arveaco, poi tanta strada asfaltata. Ho segnato il percorso come T2, ma forse sarebbe un T3 per le difficoltà d’orientamento.
Nota 2): Cose a caso!
Spinoza: Renzi apre la Leopolda condannando le fake news. Poi ha detto di aver portato l’Italia fuori dalla crisi…
Spinoza: Di Maio in America. Ma voleva andare in India.
Lercio: Storico accordo tra Amazon e i sindacati: ci si potrà pisciare addosso durante l’orario di lavoro.
A la prochaine! Menek, Rosa
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