3 creste, 3 cime e il Senter del Los.
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Oggi non ho molta voglia di fare grandi sgaloppate, più che altro ho il friccico di fare sentieri alpinistici, e qua a due passi da casa ho l'occasione di poter soddisfare questo mio desiderio cercando di concatenare tre cime con le relative creste arrampicabili senza imbrago.
Parcheggiata l'auto in Via Battisti bisogna seguire le indicazioni per la Chiesa della Madonna dei Ronchi, seguendo l'omonima via che sale ripida sino alle ultime case, poi tutto si fa un po più camminabile sino alla chiesetta dove si trovano le indicazioni per la cresta. Chi non vuole fare la cresta c'è una alternativa seguendo la "via normale" con cartellonistica "La Bandiera".
La traccia entra nel rado bosco in moderata pendenza, poi stando molto attenti alla secca deviazione la traccia comincia a salire in decisa pendenza sino a portarsi alla base della cresta dove con facile e divertente arrampicata si passa prima dallo Sperone di Paraine (bandiera), poi seguendo il filo di cresta (si può stare anche a lato) in poco tempo si raggiunge la Cima di Paraine. Lungo tutta la via si trovano ometti ed una essenziale bollatura. A questo punto il giro prosegue affrontando la facile cresta, appena ripulita e bollata, che porta alla Corna Ceresola, una cresta che non comporta difficoltà di sorta se non diversi passaggi di I° che non ostacolano il cammino; si passa per la Selletta dei Ronchi e poi per la Selletta di Los (con relativa deviazione), si supera il Sass Gros (ometto sul sasso) e si prosegue, restando nel bosco, sino alla Corna Ceresola dove è presente un grasso ometto.
A questo punto decido di scendere dalla medesima via fatta all'andata, poi raggiunto il Sass Gros in sei passi sei salgo sull'omonimo sasso. Ci sono pochi appigli, soprattutto in disarrampicata, quindi attenzione perchè una caduta potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Alla Selletta di Los si scende seguendo le indicazione e la bollatura di colore Blu, il primo pezzo di traccia non è molto evidente, e anche la bollatura non è poi così fitta, poi una volta passata la zona franosa la traccia diventa ben visibile e conduce alla bella Cascina Los, incrociando a questo punto il Sentiero Cai che scende verso Vobarno.
A questo punto si ripassa dal parcheggio lungo il fiume e si va ad intercettare il sentiero che sale al Santuario della Madonna della Rocca, il sentiero parte dietro la Chiesa di S. Maria Assunta posta nei pressi di un incrocio, da lì, seguendo il sentiero della Via Crucis si perviene al Santuario dove comincia la cresta che sale alla Croce del M. Cingolo; in alternativa c'è anche qua una "Via Normale" che porta nel medesimo posto.
Anche questa linea di cresta, oltre alle due appena effettuate, scorre su meravigliose rocce calcaree, rocce che ospitano una fitta bollatura rossa che aiuta ad affrontare con precisione il percorso già di per sè non complicato.
Una volta giunti alla Croce, quindi alla fine della via, si può decidere se continuare il giro restando sulla dorsale, oppure tornare di nuovo a Vobarno; per scendere direttamente alla macchina ci sono due sentieri, il primo chiamato "impegnativo", mentre come alternativa un secondo sentiero scende più dolcemente sino a riunirsi con l'altro sentiero poco prima di giungere al Santuario, dove poi si riprende la Via Crucis. Per non forzare sul tallone infiammato ho scelto il sentiero di discesa più tranquillo.
n.b. I passaggi su roccia variano dal I° al II° max.
Fine dei giochi.
Nota 1): Cazzeggiandum...
Lercioguerra: Sanzioni Russia: Netflix attivo, ma trasmette solo Rocky 4.
LercioKiev: Armi all'Ucraina, San Marino invia 12 alabarde.
Spinozasposa: Ora Marta Fascina passerà le giornate a preparare pappine e cambiare pannolini. E se davvero è incinta il carico di lavoro potrebbe raddoppiare.
A' la prochaine! Menek Bluff
Parcheggiata l'auto in Via Battisti bisogna seguire le indicazioni per la Chiesa della Madonna dei Ronchi, seguendo l'omonima via che sale ripida sino alle ultime case, poi tutto si fa un po più camminabile sino alla chiesetta dove si trovano le indicazioni per la cresta. Chi non vuole fare la cresta c'è una alternativa seguendo la "via normale" con cartellonistica "La Bandiera".
La traccia entra nel rado bosco in moderata pendenza, poi stando molto attenti alla secca deviazione la traccia comincia a salire in decisa pendenza sino a portarsi alla base della cresta dove con facile e divertente arrampicata si passa prima dallo Sperone di Paraine (bandiera), poi seguendo il filo di cresta (si può stare anche a lato) in poco tempo si raggiunge la Cima di Paraine. Lungo tutta la via si trovano ometti ed una essenziale bollatura. A questo punto il giro prosegue affrontando la facile cresta, appena ripulita e bollata, che porta alla Corna Ceresola, una cresta che non comporta difficoltà di sorta se non diversi passaggi di I° che non ostacolano il cammino; si passa per la Selletta dei Ronchi e poi per la Selletta di Los (con relativa deviazione), si supera il Sass Gros (ometto sul sasso) e si prosegue, restando nel bosco, sino alla Corna Ceresola dove è presente un grasso ometto.
A questo punto decido di scendere dalla medesima via fatta all'andata, poi raggiunto il Sass Gros in sei passi sei salgo sull'omonimo sasso. Ci sono pochi appigli, soprattutto in disarrampicata, quindi attenzione perchè una caduta potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Alla Selletta di Los si scende seguendo le indicazione e la bollatura di colore Blu, il primo pezzo di traccia non è molto evidente, e anche la bollatura non è poi così fitta, poi una volta passata la zona franosa la traccia diventa ben visibile e conduce alla bella Cascina Los, incrociando a questo punto il Sentiero Cai che scende verso Vobarno.
A questo punto si ripassa dal parcheggio lungo il fiume e si va ad intercettare il sentiero che sale al Santuario della Madonna della Rocca, il sentiero parte dietro la Chiesa di S. Maria Assunta posta nei pressi di un incrocio, da lì, seguendo il sentiero della Via Crucis si perviene al Santuario dove comincia la cresta che sale alla Croce del M. Cingolo; in alternativa c'è anche qua una "Via Normale" che porta nel medesimo posto.
Anche questa linea di cresta, oltre alle due appena effettuate, scorre su meravigliose rocce calcaree, rocce che ospitano una fitta bollatura rossa che aiuta ad affrontare con precisione il percorso già di per sè non complicato.
Una volta giunti alla Croce, quindi alla fine della via, si può decidere se continuare il giro restando sulla dorsale, oppure tornare di nuovo a Vobarno; per scendere direttamente alla macchina ci sono due sentieri, il primo chiamato "impegnativo", mentre come alternativa un secondo sentiero scende più dolcemente sino a riunirsi con l'altro sentiero poco prima di giungere al Santuario, dove poi si riprende la Via Crucis. Per non forzare sul tallone infiammato ho scelto il sentiero di discesa più tranquillo.
n.b. I passaggi su roccia variano dal I° al II° max.
Fine dei giochi.
Nota 1): Cazzeggiandum...
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A' la prochaine! Menek Bluff
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Menek

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