Cima di Nomnom 2633mt - nubi, sole e grandi panorami
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Una domenica bestiale ...
Finalmente una giornata dal meteo spettacolare, ma non era iniziata così ... Il meteo indica sole pieno sia sabato che domenica, e noi desiderosi di una vetta puntiamo a questa cima dal nome perlomeno curioso "Nomnom". In auto si chiacchera, ma salendo verso Lugano vediamo che verso nord ci sono solo nuvole ... ma queste previsoni? Ma ovviamente non demordiamo, neppure nella speranza del sole. Salendo in Mesolcina è anche peggio, le nuvole sono proprio basse ... che ci aspetti la tipica giornata da "girovagando"? Lo scopriremo solo ... camminando. Cima di Nomnom, ma che nome curioso !
Cito testualmente e devo attingere alla grande cultura dell' amico
Secondo Adriano Bertossa (Storia della Calanca, Poschiavo, 1937) la Cima de “Nomnom” deve il nome alla sua forma che ricorda un “omenone”, un “grande uomo".
Ma dove si trova di preciso? si trova a cavallo tra la Mesolcina e la Calanca, lungo l' Alta Via della Calanca, ha di fronte ad O Il Piz da Termin (Cima d'Orz, Piz Giumela) ed a E il Pizzo Forato ed il Pizzo Quadro, montagne di confine con l' Italia e che racchiudono il bel bacino del Truzzo.
Il riferimento per questa escursione sono la relazione di Partenza dall' Alp de Bec, salendo la stretta stradina che parte da Soazza (a fianco la chiesa) e sale con quasi 10Km di tornanti fino all' Alp de Bec a 1515mt, il parcheggio si trova poco prima, a Q1485mt. All' inizio della strada c'e' un cartello di divieto ai mezzi non autorizzati, ma la salita è "tollerata" per chi sale alla Capanna Buffalora (che si trova in Calanca), visto che in alto troviamo un parcheggio con la scritta "parcheggio capanna Buffalora", tutto questo confermato da due chiacchere con una locale. Partiamo alle 8:15, siamo in ombra e fa piuttosto frescolino, guanti e berretto. Saliamo discretamente spediti, sappiamo che il percorso è abbastanza breve (4.6Km) ma oltre 1100mt di dislivello. Dopo il parcheggio di attraversa un ponte in legno dove scorre impetuoso il Ri de Buffalora con una grande cascata, c'e' la sbarra che impedisce il passaggio alle auto. Pochi metri e si raggiunge l' Alp de Bec, un gruppo di baite tutte ben sistemate, qui i cartelli danno 2h:15m per il Pass de Buffalora. In poco più di mezz'ora siamo all' Alp de Bec Sura, distesa prativa (in discesa) con altre belle baite tutte in legno e tutte ben riadattate. Causa nubi non si vede nulla, neppure il passo di Buffalora, la nostra direzione. Si prosegue tra prati e boschi di larice, e salendo accade ... quell' impagabile fenomeno di "bucare" le nuvole, passiamo dal grigiore al cielo azzurro e splendente. Semplicemente meraviglioso !
Breve pausa merenda per goderci questo fenomeno, poi iniziamo il ripido tratto che porta al passo di Buffalora a 2261mt, punto di attraversamento tra Mesolcina e Calanca. Qui passa l' Alta via della Calanca, qualche decina di metri a destra una seconda palina indica la deviazione (in discesa) per la bella Capanna Buffalora a 2078mt, mentre a destra l' alta via prosegue in orizzontale verso sud, verso il rifugio Alp de Fora. Al pass de Buffalora si abbandona il sentiero, sempre perfettamente bollato (quasi eccessivo), e si sale dirittamente sulla cresta, quindi attenzione a non prendere l' alta via, ma la cresta alla sinistra salendo al passo. Quasi quattrocento metri di pura e dura salita. Per salire si tiene per un lungo tratto il lato della Calanca, tutto in ombra, l' erba gelata, le pietre viscide come sapone ... occorre molta attenzione. Si seguono in parte ometti sparsi, in parte tracce di sentiero, ma di ometti e tracce ce ne sono diverse. L' unica vera complicazione sono le pietre e l'erba ghiacciata. La cosa importante è tenere d' occhio la cresta, a Q2470 circa c'e' un grosso ometto di sassi proprio sulla cresta, da quel punto si sale seguendo il filo fino alla cima. Scopriremo al ritorno, che la via più semplice è di tenersi sotto il filo di cresta, roccioso fino quasi all' ometto, dove troviamo vari ometti e tracce di sentiero Arrivo in cima con largo ritardo rispetto ai miei compagni (oltre mezz'ora dopo lo stambecco Paolo), ultimo come sempre (e ne sono ben contento, vuole dire che il Barba è tornato in perfetta forma), li trovo a petto nudo che scorazzano sopra l' ampia cima. 11:30 sono sulla Cima di Nomnom, 2633mt. Tempo meraviglioso, caldo e nemmeno un filo d'aria. Colonizziamo l' omone di sasso con le nostre magliette stese ad asciugare e restiamo tutti a petto nudo, felici di essere quassù e godersi panorami davvero spettacolari.
Ancora nubi in basso, ma molto meno, e cime bellissime in tutte le direzioni, molte le conosco per nome, ad alcune ho avuto anche il piacere di posare sopra gli scarponi.
Oltre 1h:15 di relax, chiacchere, panini, caffè e correzioni, poi foto, firma libro di vetta e discesa. Ripida, ma tranquilla discesa fino al passo, oltre al percorso un pò più diretto seguendo gli ometti, anche erba e pietre sono meno viscide, il sole ha illuminato il lato ovest, tutto all' ombra in mattinata. Dal passo scendiamo verso il basso, ma ci fermiamo ancora ad oziare per una ventina di minuti sopra delle pietre piatte, con il sole caldo sembra di essere in spiaggia ... Tutto troppo bello, ci stiamo godendo ogni istante di questa giornata, poi il sole gira dietro la Cima di Nomnom, e ritorna l'ombra ed il fresco, chiaro messaggio di riprendere la via del ritorno. Discesa veloce, passiamo dal' Alpe de Bec Sura, poi dal quella Sota, mi aggiro tra le baite cercando un "rifugio", è segnato nei waypoint di hikr, ed anche nel sito di Soazza, ma non vedo cartelli che lo identificano ... Aller 15:40 siamo al parcheggio, tempo di cambiarsi, un ultimo sguardo alla conquista di oggi, e via ritorno a casa.
Giorgio Per gli appassionati, come me, del conoscere i nomi delle cime attorno: |
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Gran bella giornatona, sole, caldo, montagna e amicizia.
Bella cima, inusuale, l'ultimo tratto divertente e impegnativo, devo dire che ho messo su un paio di chiletti di "panza" che caspita faccio fatica a portare in giro. Alp.Roberto
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Era da parecchio che Giorgio nominava questa vetta dal nome insolito e il giorno migliore per salirla l'abbiamo preso al volo. Una salita autunnale con clima estivo , il mare delle nuvole sotto di noi hanno reso il panorama unico . Percorso molto ben segnalato fino alla bocchetta poi con l'aiuto di ometti e segni di sentiero si arriva in vetta con una pendenza notevole e con molti sassi.
In questo punto bisogna prestare attenzione soprattutto in questo periodo dove la brina mattutina rende le pietre molto pericolose .
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come già ampiamente descritto dai miei compagni, una giornata con un tempo spettacolare. Gimmy
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Grandissima giornata,con una grande ascesa.
Ripartiti siamo scesi in un'oretta alla macchina. ciao a tutti belli e brutti |
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 204
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