Cima Nomnom

oggi parto tardissimo, un quarto a mezzogiorno da casa mia in bici verso Soazza e l'alp de Becc da sotta. Lascio la bici all'alpe e prendo il sentiero verso la boccetta buffalora. Durante la salita incontro diversi nevai e nella parte superiore il sentiero è parzialmente ben innevato. Dal passo lascio il sentiero ufficialo e seguo la cresta verso la cima Nomnon. All'inizio e presente anche una lievissima traccia ma soprattutto degli ometti di sasso che aiutano a non perdere il percorso. Purtroppo c'è troppa neve e devo raggirare sul versante calanchino circa 20 metri sotto la cresta. Per poi raggiungere la cresta devo comunque attraversare la neve dove sprofondo alcune volte fino alle cosce. Ormai con le scarpe da ginnastica completamente slozze seguo di nuovo la cresta cercando di evitare il più possibile la neve.Proprio sotto la cima non è più possibile schivarla e attraverso l'ultimo nevaio mollissimo ma per fortuna sprofondo una sola volta con il piede sinistro.
Per il mio stupore vedo la gamella con dentro il libro della cima direttamente sul prato a circa un metro di distanza dall'ometto di vetta.
Per il rispetto di chi viene dopo di me, metto la gamella sotto un sasso dell'ometto in modo che è protetto da tempeste e vento.
La discesa eseguo dallo stesso percorso e arrivo alla bici quando il sole tramonta. Scendere in bici fino a casa non è più un problema poiché le giornate sono molto lunghe e arrivo senza problemi prima dell'imbrunire della notte.