Un Torrone (Rosso) anche per noi

Igor (Igor) dice: Sento il Teacher Gbal la scorsa settimana che mi propone il torrone rosso,é una montagna che vedo sempre da dove lavoro come del resto il Claro e mi ha sempre attirato.....
Ci troviamo con Giulio al solito posto e poi andiamo su con la macchina quasi fino all'alpe .....
Prepariamo il materiale anche perché non sappiamo da dove saliremo quindi meglio averlo dietro che non sa mai......
Ci incamminiamo e il tempo non promette niente di buono,la giornata non é delle migliori come del resto quasi tutte le giornate di quest'estate per fortuna non piove...
Il Teacher con il suo gps ha calcolato tutto...........dopo lasciato il sentiero ufficiale ci inepichiamo su a vista per un canale dietritico dove al suo culmine raggiungiamo un altro sentiero.......
Io seguo Giulio ma ad un certo punto mi accorgo che Giulio sta facendo una bella cengia strapiombante
.-Teacher ma sei sicuro che é di qua ?
Io dal canto mio mi abbasso e prendo il "sentiero" normale guardando Sir Giulio camminare in bilico sugli strapiombi.....solo a vederlo mi viene il male.....
Poi giunti alla bocchetta si prosegue su un bella traccia che definirei tranquillamente un T6 dove ad un certo punta si trova un passaggio molto esposto con il terreno a 20cm2,anche qui penso che palle ma se e tutto cosi siamo a posto....
Passato il punto critico si posegue sempre su terreno esposto per andare sulla cima del Rosso,per pendii ci portiamo su questa vetta ma poi Giulio dando un occhiata al Gps ed io all' iphone ci accorgiamo entrambi di aver sbagliato,siamo su un altra cima o qualcosa di simile...
Accorti dell'errore ci rispariamo in discesa la tratta burronica e mi ritrovo a dover affrontare il mini passaggio:
e no di morire oggi non ho voglia o altre cose da fare.......
Allestisco una sosta e assicuro il Teacher che poi oltre mi assicura e passo la tratta....(ecco ad avere la corda sempre pronta)
Ringraziato il Teacher di avermi salvato e poi  proseghiamo per il verso giusto e arrivati quasi alla prima vetta Giulio si spara una variante su roccia (non ancora contento della sua cengia della morte fatta sotto)...
La prima vetta é fatta poi proseghiamo in cresta arrampicando dei blocchi di roccia dove in breve siamo anche sulla seconda........
Pausa pranzo e poi iniziamo la discesa con tutta calma che ci riporterà all'auto.
Bellissima giornata con Sir Giulio e bellissima montagna,un po' adrenalica la vetta senza nome per il resto che dire se non organizzata nei minimi particolari stile teacher
Alla prox Sir.
 

Giulio (gbal) dice: Torrone Rosso....una montagna, anzi due avendo due vette, che avevo incominciato a sognare dopo la mia prima ascensione al Pizzo di Claro e che per tanti motivi avevo rimandato. L’avevo proposta ad Igor forse un paio d’anni fa e l’occasione buona si presenta quando sento che questa settimana lui è in vacanza. Accetta di buon grado ma subito veniamo “bruciati” sul filo di lana da Poncione Ale e Ramingo nel week-end precedente. Nulla di male; anzi la loro relazione, aggiunta alle poche che appaiono in proposito su Hikr (Bertrand, Ivo66) ci chiarisce meglio ancora le idee dato che il buon Brenna....va sempre preso con le molle, ad esempio per i suoi tempi e la sua abilità. Così, meno fortunati dei nostri amici che ebbero una giornata splendida, scegliamo la meno peggio della settimana ma da subito capiamo che saremmo stati fortunati a non prendere acqua. I lettori di Hikr sanno benissimo che una stessa montagna ha tanti volti: quando il sole e un’aria tiepida ci accarezzano la pelle abbiamo una carica ottimistica che ci aiuta a superarne le difficoltà; quando tutto è avvolto nel grigiore e solo a tratti pinnacoli e vette appaiono brevemente richiamandoci le illustrazione del Doré che dipingono gli aspetti peggiori dell’Ade e degli Inferi allora dubbi e perplessità, quando non timori, ci assalgono e a volte dirottano le nostre imprese. Comunque l’occasione era unica per cui ci dirigiamo in auto verso l’Alpe Stabveder sino al cartello (q.1773) che vieta l’accesso ai non autorizzati. Di lì proseguiamo fino all’Alpe e di seguito verso la q.2270, classico riferimento per raggiungere sia il Pizzo di Claro che il Torrone e le altre vette più a Nord. La salita è breve ma faticosa e ancor più lo è la successiva verso la Bocchetta Val Granda (o q.2596) lungo il labbro dx della Bocchetta stessa. A tal proposito vorrei dire che c’è bocchetta e....bocchetta; ossia comunemente si intende per bocchetta un valico “agibile” tra due valli. Ecco questa non lo è affatto! Forse è la ragione per cui sulla CNS non ne compare il nome ma solo la quota. La salita mi ricorda che quest’anno per diversi motivi sono stato molto al di sotto di queste quote e il mio “motorino” me lo rammenta ad ogni passo. Quando giungiamo al culmine scorgiamo una traccia sulla sx che seguiamo sicuri tralasciando per un bel po’ di controllare sul GPS l’itinerario. Così riusciamo a non vedere l’altra traccia che sale verso i prati sommitali e arriviamo invece alla base della cresta che scendendo alla Bocchetta di Simidi risale poi al Pizzo di Claro (quotata AD da Mr. Brenna). Persistendo nell’errore ne iniziamo il percorso al contrario seguendo una brutta cengetta della quale superiamo i passaggi peggiori e poi saliamo in alto verso l’anonima cuspide che precipita anch’essa nella Bocchetta Val Granda. A quel punto anche il più ottuso, quindi anche io, si accorge che qualcosa non va per cui dico ad Igor: “Sbagliato! Si torna giù”. Rifacciamo parte della cengetta ma arrivati al punto peggiore capisco che Igor non si fida. E’ una sensazione che ben conosco; mi è capitata tante volte e in quelle situazioni è stata causa di miei dietro-front. Ma qui non si può tornare indietro, dobbiamo andare avanti per raggiungere il sentiero giusto che intravediamo sulla costa della Cima Sud del Torrone Rosso. Allora, anche se aggiunge tempo a quello perso improvvisiamo una sicura a spalla su uno spuntone e passiamo tranquilli. Rintracciamo facilmente la traccia percorsa da Poncione e Co. ma, rinfrancati, ci piace divertirci a salire su placche e roccette di una strana geo-diversità rispetto alla zona e finalmente conquistiamo prima la Cima Sud e, sempre prevalentemente per rocce, la Cima Nord del Torrione Rosso. Una breve ricognizione, la visibilità sempre pessima e la cognizione del tempo perso mi fanno abbandonare il resto del progetto che avevo preparato. Imbandiamo la tavola, pranziamo raccontandoci avventure passate e poi iniziamo il percorso di discesa che ricalca quello di salita. Arrivati sopra l’Alpe Stabveder un bel sole finalmente ci scalda ma le nostre vette restano ancora avvolte dalle nubi.
Concludo ringraziando il mio compagno al quale ho un po’ tarpato le ali deludendo la sua proposta di salire al Mot Ciarin ma purtroppo il tempo passa ed è ora, per me, di rincasare.

Alla prossima Igor.

 
Nota: Mi sono adeguato alla valutazione di Poncione perchè adeguata all’itinerario normale. Quello percorso da noi di sicuro meriterebbe almeno un T5 ma....bisogna andarselo a cercare.

Pillole….della via:

Dislivello                                914 m
Lunghezza totale                 8,6 km
Tempo totale                    7h17’
Soste & Errori                1h33’
Tempo totale netto     5h43’