Pizzo Paglia
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Invogliati dalla relazione di
cristina, decidiamo di salire questa bellissima cima che avevamo nel mirino da tempo per tutta una serie di caratteristiche a noi congeniali (relativa facilità, ambiente selvaggio e poco frequentato, partenza direttamente dal fondovalle senza presenza di strade o infrastrutture). Come d'abitudine, per godere più a lungo dei tempi della montagna (e anche per evitare alle mie ginocchia dislivelli devastanti se fatti in una botta sola) spacchiamo la salita (e la discesa) infilando dentro due pernotti.
Lasciamo la macchina venerdì 18 poco prima delle 19 a metà strada tra Grono e Leggia in località Monda. Saliamo quindi all'alp de Comun immersi in un'afa che si taglia col coltello. Arriviamo su verso le 21.30, poco prima del buio e un po' in ritardo sulla tabella di marcia, abbastanza provati dalla temperatura e dal sentiero tagliagambe. Sorprendentemente non siamo soli; nel baitello circostante troviamo un ragazzo del luogo salito per fare dei lavori, con cui scambiamo due chiacchiere e che ci offre anche una birra, sorpreso anche lui di vedere salire gente il venerdì sera in un posto così remoto. Coll'arrivo della notte l'esterno si accende di voli di lucciole e, acceso il camino, la cena e la serata nello spartano bivacco sono comunque piacevoli (specie dopo averlo un po' ripulito dalle tracce dei sorci).
Sabato usciamo con calma verso le 9. Rispetto alla situazione della settimana prima, la neve sembra abbastanza diminuita; in effetti ne troviamo solo da quota 2300 in su. Per evitare una fascia trasversale di roccette e i nevai che ci paiono più ripidi, decidiamo di fare un traverso verso destra e prendere la cresta NO, scelta che si rivela azzeccata perché l'arrivo in cresta e tutta l'ultima parte della salita sono ormai quasi completamente liberi da neve e agevolmente percorribili. L'unico tratto un po' più delicato è l'ascesa della cupola sommitale che, sebbene facile tecnicamente, è in effetti abbastanza esposta in un paio di passaggi. Ovviamente appena arriviamo in cima l'umidità si addensa in nuvole che ci portano via metà del panorama (e che si dissolveranno magicamente non appena saremo scesi). Prima parte della discesa dalla stessa via; poi ci dividiamo: io vado a sinistra e scendo direttamente alla cascina dell'Alp de la Piazza, dove arrivo nel primo pomeriggio in tempo per fare un bagno di sole e riposare lungamente; invece,
Marco "CP", che non è mai stanco, torna indietro e va vedere la ristrutturazione dell'alp de Vazzola in val Cama valicando due volte il passo del Segnale: mi raggiungerà all'ora di cena (piuttosto stravolto, indeed). Cena e serata trascorrono piacevoli anche nel bivacco dell'Alp de la Piazza, che è invece abbastanze ben attrezzato e confortevole, anche se ha problemi di approvvigionamento idrico. Sembra infatti che durante l'inverno si sia rotta in più punti la conduttura dell'acqua; fortunatamente la fontanella posta vicino al casinatt inferiore butta ancora un tenue fiotto, però col passare della stagione, potrebbe esaurirsi.
Dopo cena andiamo a nanna presto, perché domenica abbiamo impegni: sveglia infatti alle 5, partenza prima delle 6; poco dopo le 8 siamo all'auto e prima delle 11 a Pavia. Sentiero della val Grono ben tenuto e ripulito (la discesa più veloce è quella via Val Tribia - Montada - Moncuch).
I tempi e i dislivelli indicati si riferiscono alla sola giornata di sabato (itinerario Alp de Comun - Pizzo Paglia - Passo del Torrion - Alp de la Piazza).

Lasciamo la macchina venerdì 18 poco prima delle 19 a metà strada tra Grono e Leggia in località Monda. Saliamo quindi all'alp de Comun immersi in un'afa che si taglia col coltello. Arriviamo su verso le 21.30, poco prima del buio e un po' in ritardo sulla tabella di marcia, abbastanza provati dalla temperatura e dal sentiero tagliagambe. Sorprendentemente non siamo soli; nel baitello circostante troviamo un ragazzo del luogo salito per fare dei lavori, con cui scambiamo due chiacchiere e che ci offre anche una birra, sorpreso anche lui di vedere salire gente il venerdì sera in un posto così remoto. Coll'arrivo della notte l'esterno si accende di voli di lucciole e, acceso il camino, la cena e la serata nello spartano bivacco sono comunque piacevoli (specie dopo averlo un po' ripulito dalle tracce dei sorci).
Sabato usciamo con calma verso le 9. Rispetto alla situazione della settimana prima, la neve sembra abbastanza diminuita; in effetti ne troviamo solo da quota 2300 in su. Per evitare una fascia trasversale di roccette e i nevai che ci paiono più ripidi, decidiamo di fare un traverso verso destra e prendere la cresta NO, scelta che si rivela azzeccata perché l'arrivo in cresta e tutta l'ultima parte della salita sono ormai quasi completamente liberi da neve e agevolmente percorribili. L'unico tratto un po' più delicato è l'ascesa della cupola sommitale che, sebbene facile tecnicamente, è in effetti abbastanza esposta in un paio di passaggi. Ovviamente appena arriviamo in cima l'umidità si addensa in nuvole che ci portano via metà del panorama (e che si dissolveranno magicamente non appena saremo scesi). Prima parte della discesa dalla stessa via; poi ci dividiamo: io vado a sinistra e scendo direttamente alla cascina dell'Alp de la Piazza, dove arrivo nel primo pomeriggio in tempo per fare un bagno di sole e riposare lungamente; invece,

Dopo cena andiamo a nanna presto, perché domenica abbiamo impegni: sveglia infatti alle 5, partenza prima delle 6; poco dopo le 8 siamo all'auto e prima delle 11 a Pavia. Sentiero della val Grono ben tenuto e ripulito (la discesa più veloce è quella via Val Tribia - Montada - Moncuch).
I tempi e i dislivelli indicati si riferiscono alla sola giornata di sabato (itinerario Alp de Comun - Pizzo Paglia - Passo del Torrion - Alp de la Piazza).
Tourengänger:
Nando,
Marco "CP"


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