Un Chilchalphorn quasi solo per noi.....
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Chilchalphorn.....un nome che, a pronunciarlo, quasi mi si annoda la lingua......
E' Mauro a fare la proposta, dopo vari tentennamenti da parte di entrambi, alla ricerca di un itinerario adatto sia per gli sci che per le ciaspole.
Ma questo sembra essere il giusto compromesso....anche se il dislivello non è poco e la cosa un po' mi spaventa....
Ho paura di non farcela, ma del resto....se non ci si prova......
Alle 5:30 siamo già per strada e arrivati a Hinterrein.....sembra di ripiombare in pieno inverno!
Sui pendii a ridosso del paese il manto nevoso non è continuo, ma una lingua di neve dopo l'altra.....riusciamo a tenere sempre ciaspole e sci ai piedi, finchè il bianco diventa uniforme.
Conosco poco questo ambiente, ma il paesaggio mi colpisce per la sua maestosità e grandiosità.
Quest'oggi poi....è un mix perfetto di bianco e di blu!
Seguo Mauro a testa bassa lungo il percorso tracciato da alcuni scialpinisti che ci precedono, con tratti a volte ripidi e alcuni traversi, superando dossi e vallette finchè compare chiaramente davanti a noi la sagoma del Chilchalphorn.
Sembra vicino, ma è un'illusione.....guardo il GPS....mancano ancora 500 metri di dislivello.
E allora avanti......con passo regolare e costante, determinati ad arrivare fino in cima.
Il vento soffia sempre e i pendii sono lavorati dalla sua opera, che nei giorni precedenti deve essere stata massiccia e incessante.
Per due giorni consecutivi c'è stato vento persino da noi.....il che è tutto un dire!
Arrivati sull'ultimo pendio in prossimità della vetta....la stanchezza comincia a farsi sentire e chiedo a Mauro di rallentare.
Mi vengono a mente i portatori tanzaniani durante la salita al Kilimanjaro e il loro incessante....pole pole....
E procediamo....pole pole......Mauro davanti e io dietro....
Mancano ormai poche centinaia di metri alla vetta e a questo punto è la testa, più che il fisico, a farmi andare avanti.
Gli ultimi metri prima della cima, che si sviluppano lungo una crestina, sono delicati e ghiacciati e io mi fermo lì e torno indietro, mentre Mauro arriva fino all'ometto di sassi e mi raggiungerà a valle.
La discesa è lunghissima, soprattutto per me.....Mauro mi aspetta sempre e mi abbandona solo in vista dell'auto, riuscendo ad arrivare fino in paese con gli sci ai piedi.
Io invece, giunta su un costolone erboso inframezzato da qualche boschetto, decido di togliere le ciaspole e, tra una ravanata e l'altra, riesco ad arrivare giù in valle.....stanchissima.....ma pienamente soddisfatta!
Le foto sono pochissime.....troppo impegnata nella salita.....
Sono anche un po' "sparate" a caso, ma la luce eccessiva ci impediva di vedere chiaramente sul display le immagini inquadrate....
E' Mauro a fare la proposta, dopo vari tentennamenti da parte di entrambi, alla ricerca di un itinerario adatto sia per gli sci che per le ciaspole.
Ma questo sembra essere il giusto compromesso....anche se il dislivello non è poco e la cosa un po' mi spaventa....
Ho paura di non farcela, ma del resto....se non ci si prova......
Alle 5:30 siamo già per strada e arrivati a Hinterrein.....sembra di ripiombare in pieno inverno!
Sui pendii a ridosso del paese il manto nevoso non è continuo, ma una lingua di neve dopo l'altra.....riusciamo a tenere sempre ciaspole e sci ai piedi, finchè il bianco diventa uniforme.
Conosco poco questo ambiente, ma il paesaggio mi colpisce per la sua maestosità e grandiosità.
Quest'oggi poi....è un mix perfetto di bianco e di blu!
Seguo Mauro a testa bassa lungo il percorso tracciato da alcuni scialpinisti che ci precedono, con tratti a volte ripidi e alcuni traversi, superando dossi e vallette finchè compare chiaramente davanti a noi la sagoma del Chilchalphorn.
Sembra vicino, ma è un'illusione.....guardo il GPS....mancano ancora 500 metri di dislivello.
E allora avanti......con passo regolare e costante, determinati ad arrivare fino in cima.
Il vento soffia sempre e i pendii sono lavorati dalla sua opera, che nei giorni precedenti deve essere stata massiccia e incessante.
Per due giorni consecutivi c'è stato vento persino da noi.....il che è tutto un dire!
Arrivati sull'ultimo pendio in prossimità della vetta....la stanchezza comincia a farsi sentire e chiedo a Mauro di rallentare.
Mi vengono a mente i portatori tanzaniani durante la salita al Kilimanjaro e il loro incessante....pole pole....
E procediamo....pole pole......Mauro davanti e io dietro....
Mancano ormai poche centinaia di metri alla vetta e a questo punto è la testa, più che il fisico, a farmi andare avanti.
Gli ultimi metri prima della cima, che si sviluppano lungo una crestina, sono delicati e ghiacciati e io mi fermo lì e torno indietro, mentre Mauro arriva fino all'ometto di sassi e mi raggiungerà a valle.
La discesa è lunghissima, soprattutto per me.....Mauro mi aspetta sempre e mi abbandona solo in vista dell'auto, riuscendo ad arrivare fino in paese con gli sci ai piedi.
Io invece, giunta su un costolone erboso inframezzato da qualche boschetto, decido di togliere le ciaspole e, tra una ravanata e l'altra, riesco ad arrivare giù in valle.....stanchissima.....ma pienamente soddisfatta!
Le foto sono pochissime.....troppo impegnata nella salita.....
Sono anche un po' "sparate" a caso, ma la luce eccessiva ci impediva di vedere chiaramente sul display le immagini inquadrate....
Tourengänger:
patripoli

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Kommentare (18)