Monte San Primo: un paradiso davanti a casa
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Oggi ho voglia di andar da sola.
Memorizzo le informazioni di Massimo e cerco di orientarmi tra tutte queste strade e montagne a me molto poco familiari. Parto tardi, son le nove e un quarto; oggi non c'è fretta.
Il cielo è grigio e non capisco se volgera' al meglio o al peggio. Non mi lascio scoraggiare e imboccata via Crocetta dopo pochi metri giro a sinistra per la Colma del Bosco. E' una mulattiera nel bosco e neve ce n'è poca. Incontro una prima indicazione sulla destra per Le Crocette: la ignoro. Proseguo e metto le ciaspole, inutile far le acrobazie per infilar il piede nell'orma dello scarpone passato prima di me.
Al bivio successivo per le Crocette giro a destra, di qui non è passato nessuno, salgo e mi ritrovo in cresta, il sentiero è segnato sia a destra che a sinistra: che fare? Perdo un po' di tempo indecisa sul da farsi, vado un po' avanti, un po' indietro, non vedo anima viva: "basta, ho deciso, il San Primo è a sinistra!" Il sentiero si intravede tra gli alberi bassi carichi di neve; a un certo punto mi incastro ben bene tra i fitti rami, come un topo in trappola, lancio qualche "accidenti a te!" tanto chi mi sente?
Son fuori dal bosco e il sole comicia a far capolino: davanti a me una lunga cresta, tutta da percorrere! La neve qui è tanta, a tratti affondo fino al ginocchio e tutta da battere!
Il vento comincia a farsi sentire: folate gelide che mi vengono contro, cosi' duro piu' fatica, no?
Intanto nel mio cervello la domanda "dove sono? Saro' giusta?" viene ripetuta sempre meno e comicio a godere dello spettacolo che si apre tutt'intorno.
Incontro il cartello "La vetta ti aspetta" e mi schianto dal ridere, poco dopo un altro e giu' di nuovo a ridere! Cos'è? Un gioco?
Arrivo all'Alpe Spessola e c'è la traccia gia' battuta! Yeah! Infatti qui incomincia a esserci gente. Decido di salire diretta (la via bassa la faro' al ritorno) e il vento in cresta non mi abbandonera' mai, mai. Ma il panorama che ti offre questo continuo sali e scendi sulla cresta è proprio bello e dopo un po', al vento, non ci faccio piu' caso. Arrivo alla vetta stanca. Ma soddisfatta.
Riprendo la via del ritorno e mi fermo a sgranocchiare un po' di frutta secca e cereali, cioccolata, mandarini; mi faccio sempre baciare dal sole.
All'alpe Spessola vado dritto, prendo la traccia super battuta (ma perchè qui non c'è la cultura della ciaspola? Quasi tutti con gli scarponi! Di conseguenza profondi buchi sulla traccia che diventa un percorso da funamboli) e arrivata alla Colma del Bosco giro a sinistra per Sormano, ritornando nel bosco dell'andata.
Mi dispiace non condividere, la goduria di oggi me la tengo tutta per me: mi son dimenticata di ricaricare la batteria della macchina fotografica, che mi ha abbandonato quasi subito!
Memorizzo le informazioni di Massimo e cerco di orientarmi tra tutte queste strade e montagne a me molto poco familiari. Parto tardi, son le nove e un quarto; oggi non c'è fretta.
Il cielo è grigio e non capisco se volgera' al meglio o al peggio. Non mi lascio scoraggiare e imboccata via Crocetta dopo pochi metri giro a sinistra per la Colma del Bosco. E' una mulattiera nel bosco e neve ce n'è poca. Incontro una prima indicazione sulla destra per Le Crocette: la ignoro. Proseguo e metto le ciaspole, inutile far le acrobazie per infilar il piede nell'orma dello scarpone passato prima di me.
Al bivio successivo per le Crocette giro a destra, di qui non è passato nessuno, salgo e mi ritrovo in cresta, il sentiero è segnato sia a destra che a sinistra: che fare? Perdo un po' di tempo indecisa sul da farsi, vado un po' avanti, un po' indietro, non vedo anima viva: "basta, ho deciso, il San Primo è a sinistra!" Il sentiero si intravede tra gli alberi bassi carichi di neve; a un certo punto mi incastro ben bene tra i fitti rami, come un topo in trappola, lancio qualche "accidenti a te!" tanto chi mi sente?
Son fuori dal bosco e il sole comicia a far capolino: davanti a me una lunga cresta, tutta da percorrere! La neve qui è tanta, a tratti affondo fino al ginocchio e tutta da battere!
Il vento comincia a farsi sentire: folate gelide che mi vengono contro, cosi' duro piu' fatica, no?
Intanto nel mio cervello la domanda "dove sono? Saro' giusta?" viene ripetuta sempre meno e comicio a godere dello spettacolo che si apre tutt'intorno.
Incontro il cartello "La vetta ti aspetta" e mi schianto dal ridere, poco dopo un altro e giu' di nuovo a ridere! Cos'è? Un gioco?
Arrivo all'Alpe Spessola e c'è la traccia gia' battuta! Yeah! Infatti qui incomincia a esserci gente. Decido di salire diretta (la via bassa la faro' al ritorno) e il vento in cresta non mi abbandonera' mai, mai. Ma il panorama che ti offre questo continuo sali e scendi sulla cresta è proprio bello e dopo un po', al vento, non ci faccio piu' caso. Arrivo alla vetta stanca. Ma soddisfatta.
Riprendo la via del ritorno e mi fermo a sgranocchiare un po' di frutta secca e cereali, cioccolata, mandarini; mi faccio sempre baciare dal sole.
All'alpe Spessola vado dritto, prendo la traccia super battuta (ma perchè qui non c'è la cultura della ciaspola? Quasi tutti con gli scarponi! Di conseguenza profondi buchi sulla traccia che diventa un percorso da funamboli) e arrivata alla Colma del Bosco giro a sinistra per Sormano, ritornando nel bosco dell'andata.
Mi dispiace non condividere, la goduria di oggi me la tengo tutta per me: mi son dimenticata di ricaricare la batteria della macchina fotografica, che mi ha abbandonato quasi subito!
Tourengänger:
martyne

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