Cresta Colombo e Poncione di Ganna
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E' capodanno... sveglia tardi necessaria per smaltire i fumi dell'alcool e il cibo ingurgitato fino a notte fonda. C'è però un bellissimo sole, non si può rimanere in casa a poltrire! Così con tutta calma alle 11:30 siamo alla partenza, nei pressi dell'agriturismo San Gemolo, in Valganna.
Pochi metri dopo incontriamo i primi cartelli: a sinistra si sale verso il bivacco Bee- Broggini e per la direttissima (35 min) al Poncione, a destra si segue invece la via normale (1h20min). Ovviamente optiamo per la via più breve in salita per poi percorrere quella più tranquilla in discesa... ma una volta raggiunto il successivo cartello cambiamo nuovamente programma: decidiamo di tentare la cresta Colombo, che attacca prima del bivacco. Saliamo un primo pendio ripido su sfasciumi instabili, poi finalmente la roccia (a volte anch'essa poco solida e stabile, prestare la massima attenzione!).
Da un lato sono attratto da questa avventura (non ho letto nessuna relazione, non so bene cosa mi aspetta), dall'altro sono preoccupato per Antonella, anche perchè non ho nessun attrezzo con me (corda, cordini, moschettoni, ecc.).
D'altronde il cartello aveva a fianco un II che ho interpretato come II grado di difficoltà in arrampicata, quindi è ampiamente alla portata di Antonella, così proviamo. Timidamente seguiamo i bollini rossi che per fortuna sono abbastanza frequentemente stati apposti sulla roccia. La via è piuttosto semplice anche se a tratti abbastanza esposta e ripeto poco sicura a causa della roccia instabile (sarebbe stato saggio avere il casco) e dell'erba scivolosa presente nei canalini. Per questo preferisco rimanere sul filo di cresta: man mano la roccia migliora, lame di calcare tagliente invitano a cercare i passaggi più arditi. Tra l'altro stiamo testando entrambi gli scarponi nuovi: promossi a pieni voti (ma non avevo molti dubbi a riguardo). Purtroppo la cresta ad un certo punto si interrompe, bisogna pertanto scendere di una decina di metri per raggiungere una selletta dalla quale è possibile proseguire la salita seguendo i soliti bollini rossi, che però poco dopo scompaiono. Poco male, ormai non si è più in cresta, ma in un bosco dove è possibile salire a piacimento. Così saliamo seguendo le indicazioni del GPS fino ad incrociare dei segni azzurri che ci portano velocemente ad un punto panoramico. Tornati sui nostri passi brevemente raggiungiamo il sentiero 3v che collega il Poncione al Minisfreddo. Puntiamo al Poncione, nostro obiettivo odierno. In breve tempo siamo in cima: il panorama è veramente a 360°, soprattutto oggi con questo cielo terso. Non siamo soli, ma la nuova panchina messa dai soci dell'associazione ON-VA è libera così ne approfittiamo per sederci e sgranocchiare qualche avanzo del cenone di capodanno. Questa associazione ha promosso l'installazione di un impianto fotovoltaico per l'illuminazione della croce di vetta: è stata accesa per la prima volta la notte scorsa.
E' tardino, così ci affrettiamo a ripartire. Ritorniamo di nuovo alla selletta da cui eravamo sbucati poco prima. Nel frattempo abbiamo incontrato Giuliano con altri suoi amici, con i quali condividiamo parte del percorso. Poi, una volta salutati, proseguiamo per il Minisfreddo e il San Bernardo. Sotto alla sua cima si dirama il sentiero che punta alla valganna. Lo seguiamo fino a raggiungere il passo del Vescovo. Da lì seguiamo una mulattiera che ci riporta all'auto.
Bel giro, ottimo per allenarsi o come iniziazione all'alpinismo. Forse un filo selvaggio, ma è il suo bello.
Pochi metri dopo incontriamo i primi cartelli: a sinistra si sale verso il bivacco Bee- Broggini e per la direttissima (35 min) al Poncione, a destra si segue invece la via normale (1h20min). Ovviamente optiamo per la via più breve in salita per poi percorrere quella più tranquilla in discesa... ma una volta raggiunto il successivo cartello cambiamo nuovamente programma: decidiamo di tentare la cresta Colombo, che attacca prima del bivacco. Saliamo un primo pendio ripido su sfasciumi instabili, poi finalmente la roccia (a volte anch'essa poco solida e stabile, prestare la massima attenzione!).
Da un lato sono attratto da questa avventura (non ho letto nessuna relazione, non so bene cosa mi aspetta), dall'altro sono preoccupato per Antonella, anche perchè non ho nessun attrezzo con me (corda, cordini, moschettoni, ecc.).
D'altronde il cartello aveva a fianco un II che ho interpretato come II grado di difficoltà in arrampicata, quindi è ampiamente alla portata di Antonella, così proviamo. Timidamente seguiamo i bollini rossi che per fortuna sono abbastanza frequentemente stati apposti sulla roccia. La via è piuttosto semplice anche se a tratti abbastanza esposta e ripeto poco sicura a causa della roccia instabile (sarebbe stato saggio avere il casco) e dell'erba scivolosa presente nei canalini. Per questo preferisco rimanere sul filo di cresta: man mano la roccia migliora, lame di calcare tagliente invitano a cercare i passaggi più arditi. Tra l'altro stiamo testando entrambi gli scarponi nuovi: promossi a pieni voti (ma non avevo molti dubbi a riguardo). Purtroppo la cresta ad un certo punto si interrompe, bisogna pertanto scendere di una decina di metri per raggiungere una selletta dalla quale è possibile proseguire la salita seguendo i soliti bollini rossi, che però poco dopo scompaiono. Poco male, ormai non si è più in cresta, ma in un bosco dove è possibile salire a piacimento. Così saliamo seguendo le indicazioni del GPS fino ad incrociare dei segni azzurri che ci portano velocemente ad un punto panoramico. Tornati sui nostri passi brevemente raggiungiamo il sentiero 3v che collega il Poncione al Minisfreddo. Puntiamo al Poncione, nostro obiettivo odierno. In breve tempo siamo in cima: il panorama è veramente a 360°, soprattutto oggi con questo cielo terso. Non siamo soli, ma la nuova panchina messa dai soci dell'associazione ON-VA è libera così ne approfittiamo per sederci e sgranocchiare qualche avanzo del cenone di capodanno. Questa associazione ha promosso l'installazione di un impianto fotovoltaico per l'illuminazione della croce di vetta: è stata accesa per la prima volta la notte scorsa.
E' tardino, così ci affrettiamo a ripartire. Ritorniamo di nuovo alla selletta da cui eravamo sbucati poco prima. Nel frattempo abbiamo incontrato Giuliano con altri suoi amici, con i quali condividiamo parte del percorso. Poi, una volta salutati, proseguiamo per il Minisfreddo e il San Bernardo. Sotto alla sua cima si dirama il sentiero che punta alla valganna. Lo seguiamo fino a raggiungere il passo del Vescovo. Da lì seguiamo una mulattiera che ci riporta all'auto.
Bel giro, ottimo per allenarsi o come iniziazione all'alpinismo. Forse un filo selvaggio, ma è il suo bello.
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