Piz Mezdi (2992 m) e Piz da l'Ova Cotschna (2716 m) - altra giornatona in Engadina
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo Languard e Ot ho ancora tanta voglia di Engadina, in particolare vorrei una bella cima panoramica sui laghi, e così la scelta ricade sull'accoppiata Piz Mezdi - Piz da l'Ova Cotschna.
Il Mezdi, seconda cima della lunga dorsale che separa la Val Roseg dall'Engadina vera e propria, paga forse il fatto di non essere un tremila per soli 8 metri e di avere una vetta che non sembra una vetta (è un altopiano sassoso). Per la posizione privilegiata che ha e per la facilità con cui si raggiunge (per chi ha un discreto allenamento ovviamente) mi aspettavo di trovarvi la folla in vetta, invece, nonostante sia un sabato di fine agosto, di persone ne incontrerò ben poche.
Il Piz da l'Ova Cotschna è invece una cima minore, che rimane più a nord della dorsale principale, dunque non vede il gruppo del Bernina, ma offre una veduta davvero unica e spettacolare su tutti i laghi del fondovalle engadinese.
Come spesso mi capita quando devo andare in Engadina, mi alzo ben prima che suoni la sveglia e così alle 8 in punto sono già al parcheggio in riva al Lago di St.Moritz, di fianco alla chiesetta di St.Karl.
Raggiungo a piedi il grosso parco giochi in fondo a Via Tegiatscha ed imbocco il largo sentiero alla sua sinistra, seguendo le chiare indicazioni delle paline segnavia.
Non avevo considerato l'esposizione a nord dell'escursione: per le prime due ore di cammino non vedrò un raggio di sole.
A parte il freddo, la salita non presenta comunque difficoltà, si superano diversi bivi, sempre seguendo per i due pizzi e si sale su un largo sentierone nel bosco.
Superato il bivio per Muottas da Schlarigna (che ovviamente si ignora), il sentiero, indicato da un enorme segnavia bianco-rosso a forma di freccia, si stacca sulla destra ed inizia a salire in maniera più decisa.
Prestando attenzione a non scivolare sulle tante pietre bagnate raggiungo il limitare del bosco, dove il panorama sul sottostante Lago di St.Moritz e sulle cime dall'altra parte della vallata (Nair, Ot, Padella ecc) si fa davvero fantastico.
Quindi la salita da un attimo di tregua e si percorre un bel traverso in leggera salita, fino a quota 2350 circa, dove si inizia a risalire il ripido vallone.
Dopo un'infinità di tornanti si raggiunge il bivio a quota 2606 m (1 h 45), dove i sentieri per i due pizzi di dividono: a destra Ova Cotschna e a sinistra Mezdi.
Io prendo a sinistra e, con un breve traverso, raggiungo un ometto dove finalmente arrivo al sole!!
L'ambiente ora si fa più severo, i prati spariscono del tutto e si cammina dapprima tra sfasciumi e facili roccette, quindi tra una distesa di piccole pietre. Il sentiero è comunque sempre largo e abbastanza comodo e senza difficoltà raggiungo l'ampio pianoro di vetta del Piz Mezdi (2 h 40).
Trovandosi sul crinale che separa Engadina e Val Roseg il panorama è davvero eccezionale, da una parte sul gruppo del Bernina, dall'altra sui laghi e sul fondovalle engadinese, da Maloja fino a La Punt.
Firmo il libro di vetta, mangio qualcosa e mi riposo una mezzora abbondante, godendomi a pieno le meraviglie che mi circondano e scattando la solita marea di foto.
Quindi scendo per lo stesso sentiero dell'andata fino al bivio a quota 2606 , dove prendo la deviazione per l'altra cima.
In un attimo raggiungo il bellissimo Lej da l'Ova Cotschna (3 h 30), circondato da altri laghetti più o meno piccoli, quindi, con un paio di tornanti ed un brevissimo tratto di larga cresta, raggiungo la sommità del Piz da l'Ova Cotschna (3 h 45), straordinario balcone panoramico sui laghi engadinesi.
Anche qui firma sul libro di vetta, foto a volontà ed un pò di riposo, oltre al meritato pranzo.
Quindi torno al bivio sottostante e seguo fedelmente il percorso dell'andata (anche perchè non ci sono alternative!!).
Se all'andata, all'ombra, la salita mi era sembrata un pò monotona, ora al sole riesco a godermi a pieno tutto l'ambiente circostante, e scendo in completo relax (5 h 45).
Ancora una volta la scelta dell'Engadina ha pagato: giornata fantastica e panorami super, non potevo scegliere modo migliore per congedarmi dalla montagna prima delle tre settimane di sosta forzata che mi aspettano (prima mare, poi impegni di lavoro).
Difficoltà T3 per l'ambiente in cui si cammina negli ultimi 400 metri di salita, che richiede attenzione, ma non ci sono tratti particolarmente esposti o tecnicamente impegnativi; i tempi indicati sono come sempre quelli di cammino senza considerare le lunghe soste in vetta.
Il Mezdi, seconda cima della lunga dorsale che separa la Val Roseg dall'Engadina vera e propria, paga forse il fatto di non essere un tremila per soli 8 metri e di avere una vetta che non sembra una vetta (è un altopiano sassoso). Per la posizione privilegiata che ha e per la facilità con cui si raggiunge (per chi ha un discreto allenamento ovviamente) mi aspettavo di trovarvi la folla in vetta, invece, nonostante sia un sabato di fine agosto, di persone ne incontrerò ben poche.
Il Piz da l'Ova Cotschna è invece una cima minore, che rimane più a nord della dorsale principale, dunque non vede il gruppo del Bernina, ma offre una veduta davvero unica e spettacolare su tutti i laghi del fondovalle engadinese.
Come spesso mi capita quando devo andare in Engadina, mi alzo ben prima che suoni la sveglia e così alle 8 in punto sono già al parcheggio in riva al Lago di St.Moritz, di fianco alla chiesetta di St.Karl.
Raggiungo a piedi il grosso parco giochi in fondo a Via Tegiatscha ed imbocco il largo sentiero alla sua sinistra, seguendo le chiare indicazioni delle paline segnavia.
Non avevo considerato l'esposizione a nord dell'escursione: per le prime due ore di cammino non vedrò un raggio di sole.
A parte il freddo, la salita non presenta comunque difficoltà, si superano diversi bivi, sempre seguendo per i due pizzi e si sale su un largo sentierone nel bosco.
Superato il bivio per Muottas da Schlarigna (che ovviamente si ignora), il sentiero, indicato da un enorme segnavia bianco-rosso a forma di freccia, si stacca sulla destra ed inizia a salire in maniera più decisa.
Prestando attenzione a non scivolare sulle tante pietre bagnate raggiungo il limitare del bosco, dove il panorama sul sottostante Lago di St.Moritz e sulle cime dall'altra parte della vallata (Nair, Ot, Padella ecc) si fa davvero fantastico.
Quindi la salita da un attimo di tregua e si percorre un bel traverso in leggera salita, fino a quota 2350 circa, dove si inizia a risalire il ripido vallone.
Dopo un'infinità di tornanti si raggiunge il bivio a quota 2606 m (1 h 45), dove i sentieri per i due pizzi di dividono: a destra Ova Cotschna e a sinistra Mezdi.
Io prendo a sinistra e, con un breve traverso, raggiungo un ometto dove finalmente arrivo al sole!!
L'ambiente ora si fa più severo, i prati spariscono del tutto e si cammina dapprima tra sfasciumi e facili roccette, quindi tra una distesa di piccole pietre. Il sentiero è comunque sempre largo e abbastanza comodo e senza difficoltà raggiungo l'ampio pianoro di vetta del Piz Mezdi (2 h 40).
Trovandosi sul crinale che separa Engadina e Val Roseg il panorama è davvero eccezionale, da una parte sul gruppo del Bernina, dall'altra sui laghi e sul fondovalle engadinese, da Maloja fino a La Punt.
Firmo il libro di vetta, mangio qualcosa e mi riposo una mezzora abbondante, godendomi a pieno le meraviglie che mi circondano e scattando la solita marea di foto.
Quindi scendo per lo stesso sentiero dell'andata fino al bivio a quota 2606 , dove prendo la deviazione per l'altra cima.
In un attimo raggiungo il bellissimo Lej da l'Ova Cotschna (3 h 30), circondato da altri laghetti più o meno piccoli, quindi, con un paio di tornanti ed un brevissimo tratto di larga cresta, raggiungo la sommità del Piz da l'Ova Cotschna (3 h 45), straordinario balcone panoramico sui laghi engadinesi.
Anche qui firma sul libro di vetta, foto a volontà ed un pò di riposo, oltre al meritato pranzo.
Quindi torno al bivio sottostante e seguo fedelmente il percorso dell'andata (anche perchè non ci sono alternative!!).
Se all'andata, all'ombra, la salita mi era sembrata un pò monotona, ora al sole riesco a godermi a pieno tutto l'ambiente circostante, e scendo in completo relax (5 h 45).
Ancora una volta la scelta dell'Engadina ha pagato: giornata fantastica e panorami super, non potevo scegliere modo migliore per congedarmi dalla montagna prima delle tre settimane di sosta forzata che mi aspettano (prima mare, poi impegni di lavoro).
Difficoltà T3 per l'ambiente in cui si cammina negli ultimi 400 metri di salita, che richiede attenzione, ma non ci sono tratti particolarmente esposti o tecnicamente impegnativi; i tempi indicati sono come sempre quelli di cammino senza considerare le lunghe soste in vetta.
Tourengänger:
peter86

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)