Pizzo Lucendro - il quasi tremila del ritorno
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Pizzo Lucendro … anche se gli mancano 40mt, per me è come un tremila
Questa volta il Barba non può scrivere che l’ho portato in bei posti, tocca a me ringraziarlo per averci portato sul Lucendro.
Ritorno dopo oltre due settimane marittime nella bella Calabria, gran sole e mari stupendi, grande riposo … ma niente montagna (e ce ne sono di belle montagne!), solo relax e famiglia.
Al ritorno subito si organizza, e di solito si punta ad un tremila, se non si fanno adesso …
Ma c’e’ un sogno nel cassetto da tempo, ed il Barba che ogni volta che passiamo in Leventina o in Val Bedretto guarda in alto e … punta il dito sul Lucendro, lui c’e’ già stato e vuole tornarci con noi.
A dire il vero il Lucendro è tra i da fare assolutamente da tempo, è una cima così importante, che si deve fare solo se ci siamo tutti.
Lo abbiamo ammirato da vicino nel lontano 2009, dai laghi di Orsirora, a quel tempo lo pensavo irragiungibile per le mie possibilità … ma come si dice mai dire mai
Rinuncio volentieri al tremila per il Lucendro!
Il Barba è salito dalla via normale, cioè dalla diga del Lucendro, Paolo (che si documenta sempre sui percorsi) trova una bella escursione di alfio con tanto di traccia gps, che dal passo alla vetta segue la via normale, ma raggiunge il passo del Lucendro salendo dal lato della Val Bedretto, quindi senza salire al passo del Gottardo, e ritorna al punto di partenza con un bel anello, e a noi … gli anelli piacciono proprio tanto.
Ricordo bene anche una vecchia escursione di floriano ed
ewuska, che hanno fatto lo stesso percorso in salita.
Quindi se Lucendro deve essere, Lucendro sia, ma … lo famo strano.
Alle 7:30 siamo al parcheggio, a Val di Pecian (sulla palina) o Alpe di Fieud (waypoint su Hikr) 2045mt.
Ci dirigiamo su strada verso l’ Alpe di Fieud (7:45), il sentiero segue il costone passando da postazioni militari per passare poi dai laghi Scuri, ma quasi vicino all’ Alpe, Paolo ci dice che siamo “fuori traccia”, almeno rispetto a quella di Alfio che ha preso una via più diretta.
Ritorniamo indietro e prendiamo tracce di sentiero che salgono al lago di Fieud (7:55) , poi risaliamo in diretta su prato per prendere una traccia di sentiero. Non ci sono segnali, ma è evidente puntare alle casermette vicino al Pizzo di Fieud.
Dalle casermette, sempre su traccia poco segnata teniamo il lato “Bedretto”, invece di salire e poi scendere ai Laghi Scuri.
Il sentiero o meglio tracce di sentiero, spesso si perdono, per aggirare delle ripide formazioni di roccia, le aggiriamo dall’ alto, la direzione è evidente, il Passo del Lucendro è non proprio vicino, ma visibilissimo, con il sentiero normale che passa dai laghi scuri e dal Passo di Fieud Q2451.
Il Pizzo è nascosto da grosse formazioni nuvolose che si muovono veloci, segno di vento in vetta.
A Q2420 raggiungiamo il sentiero ufficiale, i laghi Scuri non li vedremo, questa è la via più diretta, ed evita un breve saliscendi.
Alle 9:35 siamo al Passo del Lucendro, breve pausa per merenda e coprirsi, l’ aria è fredda.
Iniziamo quindi la salita sul costone che porta al ghiacciaio, alle 10:20 ci fermiamo a Q2770 dove quest’anno inizia il ghiacciaio+nevaio.
Vedendo vecchie foto e secondo i ricordi del Barba, il ghiacciaio è notevolmente più esteso del solito.
Calziamo i ramponi (indispensabili, almeno nella nostra situazione) e ci incamminiamo sul ghiacciaio.
La vetta si mostra per poi sparire rapida nelle nuvole, il ghiacciaio è veramente bello ripido soprattutto nella decina di metri sotto la cresta.
Procediamo con calma, prima un traverso poi diritti fino al canalino che porta in cresta, abbiamo seguito delle deboli tracce presenti, ma la via è abbastanza inuitiva. Le ultime decine di metri sono proprio ripide (70-74%), guai a non avere i ramponi ! La discesa poi … ci pensiamo dopo.
In cresta depositiamo le punte e risaliamo agevolmente in pochi minuti fino alla vetta, con croce e una installazione tecnica, penso una centralina meteo.
Sono le 11:09 quando tocco, ultimo come sempre, la croce del Lucendro, sono raggiante di contentezza, un vecchio sogno si avvera.
Purtroppo la vista è disturbata dalle nuvole, che nascondono le tante belle vette attorno, questo quasi tremila è in posizione fantastica, la vista sarebbe veramente grandiosa, ma accontentiamoci.
Ci fermiamo 35min per foto, riposo, panorama, ma il meteo ed il freschino ci suggeriscono di scendere per il pranzo, quindi ritorniamo al deposito ramponi, ed iniziamo con grandissima attenzione la discesa, che ci preoccupa un po’.
Ma giocando di tacco, la presa c’è e diventa perfino divertente basta guardare e sentire i propri passi e non pensare alla pendenza.
Finito il tratto ripido inizia il traverso, ora posso fermarmi a guardare da dove sono sceso, e la vetta che ho appena conquistato.
Ora sorrido, orgoglioso, … pensando che pochi anni fa la consideravo troppo per la mia portata!
Togliamo i ramponi e scendiamo verso il passo del Lucendro, al momento abbiamo incontrato solo due escursionisti, ma vicini al passo ci sono molte persone, di passaggio o in sosta.
Ci fermiamo per il pranzo vicino al bivio per il Passo di Cavanna, sarà (almeno in parte) la nostra via del ritorno.
Alle 12:35 pranziamo con la solita allegria, e con una bella vetta in più nel nostro Palmarés.
Chiudiamo il picnic con caffè ed alcolici vari … e ripartiamo verso la cresta del Poncionetto, copia ed incolla da alfio.
Vediamo due escursionisti che scendono da un canaletto, convinti che sia la via giusta lo risaliamo per trovarci … il baratro sul lato opposto.
Increduli proviamo ad aggirarlo più in basso, forse di qui si scende … ma …
Mentre ragioniamo sul da farsi, passano due escursionisti con grossi zaini, certamente diretti al Passo di Cavanna e quindi alla RotondoHutte.
Hanno seguito fedelmente i bolli di vernice bianco-blu e passano in un canaletto una decina di metri più in basso … ahhh ecco dove si passa.
Li seguiamo, ed iniziamo la discesa sotto la cresta del Poncionetto, come giustamente dice Alfio, il sentiero è piuttosto esposto, ci sono anche delle corde, ma in cattivo stato, meglio non fidarsi.
Comunque nulla di particolarmente complicato, le corde non sono indispensabili, almeno con il terreno buono ed asciutto come oggi. Lascio qualche foto, così vi fate un’ idea.
Sappiamo che l’ anello ci porterà a fare molti più chilometri, ma non rifare lo stesso percorso è sempre piacevole.
A Q2507 prendiamo una via più diretta e senza sentiero, per raggiungere più in basso il sentierino ufficiale che scende alla strada Q2079,vicino all’ alpeggio di Rosso di dentro.
Ora 2,8Km di strada sterrata ci separano dal parcheggio.
Grazie amici, un grande ritorno dalle ferie, per me vale di certo un tremila !
Giorgio
Vista da Roberto - (roberto59)
Lucendro era in nota da tempo, finalmente possiamo mettere la X "fatto", bello, ottima compagnia come sempre ragazzi a presto.
Ciao
Roberto
Vista da Paolo - (brown)
Un altro tassello nella nostra collezione.
Gruppo quasi al completo e tempo un po' bizzarro .
Purtroppo dopo il passo del Lucendro, vento gelido e nuvole veloci sulla vetta. Solo un escursionista in vetta arrivato con fatica senza ramponi lasciando la compagna all'inizio del nevaio.
Direi che l'unico pezzo che richiede attenzione e' la parte terminale del nevaio, molto ripida .
Noi , alternativi, abbiamo scelto una via differente fino al passo del Lucendro avendo gia' visto il lago del Lucendro in un'altra escursione.
Al rientro un marasso ci ha tagliato la strada, ma per fortuna nessuno l'ha calpestato.
Bello il Lucendro ,una nuova esperienza con l'utilizzo estivo dei ramponi a quote non altissime. Un grazie a Luciano per aver proposto e riproposto questa meta sicuramente da non perdere.
Buon agosto a tutti
Paolo
Vista da Gimmy - (gimmy)
Era da tempo che parlando fra noi di vette da conquistare, ricorreva il nome del Lucendro.
Proprio una bella cima, panoramica, anche se il meteo non era dei migliori quando siamo arrivati in vetta.
Bello il passaggio sul ghiacciaio, in estate calpestare neve e ghiaccio con i ramponi è sempre una bella sensazione, visto il caldo di questo periodo.
Dopo il pranzo abbiamo fatto ritorno da un sentiero diverso dall' andata, aver fatto il giro ad anello è stato sicuramente piacevole.
bella giornata in compagnia ed allegria
alla prossima
Gimmi
Vista da Barba - (barba43)
Sono riuscito, e meno male, a convincere la compagnia di Girovagando, ad andare al Pizzo Lucendro, dopo un paio d'anni che gli rompevo le scatole.
Devo dire che son rimasto molto contento, perchè Giorgio è salito alla grande, sciolto nei movimenti, anche perché erano una ventina di giorni che era fermo di camminate.
E’ la seconda volta che ci vado, ho notato che il ghiacciaio è aumentato di oltre un centinaio di metri, rispetto di 4 anni fa.
Siamo saliti dall' alpe di Fieud e non dalla diga del Gottardo, è stata una bella ascesa.
Arrivati in cima c'era una bella nebbia che andava e veniva, ci siamo fermati una mezzoretta, faceva anche freddo per il vento che di tanto in tanto soffiava.
Foto di rito e poi siamo scesi al passo per rifocillarci, direi proprio meritatamente.
Poi dopo un'oretta siamo discesi, ma da un'altra, parte più lunga, su sentiero anche attrezzato, per qualche centinaio di metri esposto e un po’ pericoloso.
Raggiunta la malga, proseguiamo lungo la stradina che conduceva all'auto.
Ciao a tutti ed alla prossima
Barba
Il solito riassuntino:
Percorso : 12.1 Km totali, 8h:00m totali, 5:50m di cammino
Andata : 5.2 Km, 3:14 lorde, 0:20m soste (alla vetta del Lucendro)
6.4 Km, 4:40 lorde, 1:00m soste (pranzo bivio per Passo di Cavanna)
Ritorno : 5.7 Km, 2:20 lorde, 10m soste
Dislivello : 920 mt di assoluto , 1060 mt di relativo
Partecipanti : Giorgio, Paolo, Roberto, Gimmy, Luciano
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