Witenwasserenstock cima ticinese est (3025 m) e Cima ovest (3082 m)... quasi
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Ho sentito diversi soci negli scorsi giorni ma tutti avevano degli impegni ed io non volevo perdere la giornata senza fare un 3000, l'ultimo di questa magnifica Valle Bedretto. Scrivo come ultimo tentantivo a Nicola e mi conferma che c'è. Bene, avrò compagnia e sono contento, poi Nicola l'ultima volta al Penca è stato bravo...
Inizio dell'escursione alle ore 7:45
Tempo dell'escursione al Witenwasserenstock est 11.30 (con brevi pause)
Tempo dell'escursione al Witenwasserenstock ovest 12.00 (senza l'ultimo pezzo di placche)
Temperatura alla partenza +8.0°
Temperatura sulle cime +1.0° (con freddo vento la mattina e tanta nebbia)
Rientro verso le ore 15:30 (con pausa pranzo al Passo Cavanna)
Temperatura al rientro +13.5°
Totale km: 21.42
Sforzo km: 41.09
Tempo escursione senza pause: 7h
Tempo escursione con pause: 7h 45min.
Ritrovo alle ore 7 a Pasquerio anche perchè ieri sera ho avuto dei servizi fotografici per Spartyto a Biasca e ci sono stato a lungo. A letto alle ore 2 di mattina e sveglia alle 6.
Parcheggio l'auto all'Alpe di Fieud e scarico le MTB che oggi saranno d'aiuto per il primo pezzo fino al punto 2066 m dove un bellissimo sentiero marcato ci porterà dapprima al Passo San Giuan e poi al Passo di Cavanna.
Sistemate le MTB iniziamo di buon ritmo a salire verso il Passo San Giuan per poi scendere verso il bivio, con un incrocio di sentieri infiniti. Il sentiero è bellissimo e consigliatissimo, penso che lo abbiano rinnovato perchè pure le segnaletiche sono tutte ben pitturate e fresche. Ad un certo punto, scendendo dal Passo San Giuan verso il bivio, non si capisce più tanto, ci sono marchi di sentiero alpinistico bianco/blu e escursionistico bianco/rosso, poi capiamo che il bianco/blu è il sentiero che porta al Lucendro.
Una volta al Passo di Cavanna ci troviamo con un freddo vento da nord di media intensità e una nebbia che non ci lascia vedere niente. Facciamo una piccola pausa, speriamo che la meteo ce la dia buona e che si apra.
Ci dirigiamo verso il Ronggergrat su di un sentiero che è uno spettacolo, un'autostrada d'alta montagna scavata e sistemata dai militari penso negli anni del dopoguerra. Continuiamo su questo magnifico sentiero su e giù tra neve fresca (una decina di cm caduti nella notte) e rocce scivolose per arrivare al sentiero bianco/blu per la cima est del Witenwasserenstock (quella ticinese). Le parti invece in cresta erano tutte in condizioni. Pausa, riprendiamo fiato e il tempo magicamente si apre e lascia spazio ai magnifici panorami, dai 4000 vallesani alle cime più vicine, come il Pesciora con l'imponente parete nord, il Gerenhorn, Rotondo, Gallina, Dammastock, Galenstock o più in là verso il magnifico ghiacciaio del Gries il Rothorn/Corno Rosso, Blinnenhorn/Corno Cieco e Bättelmatthorn/Punta dei Camosci, ecc...
Nicola mi guarda e mi chiede: perchè non tentare anche la cima ovest? Gli spiego che l'ultimo pezzo non è facile e non siamo equipaggiati per superarlo, bisogna effettivamente incordarsi. Però gli dico che se vuole avanzare fin sotto al punto chiave possiamo tentare.
Quindi partiamo subito siccome la meteo tiene, scendiamo il primo pezzo di Witen ticinese e iniziamo a salire su rocce un poco instabili e arrampicarci fin sotto la famosa placca trasversale del Witen cima ovest, qui dobbiamo purtroppo fermarci, altezza raggiunta 3066 m. Se la roccia fosse stata senza neve e non bagnata si poteva tentare il passaggio, una corda l'avevo nel sacco nel caso per scendere, ma poi la guglia finale senza il corretto equipaggiamento non si sarebbe potuta fare lo stesso, a parte che non m'ispirava arrivar su alla gamella che poi non c'era la soddisfazione di firmare un libro che non era presente :(.
Scattiamo le nostre foto ricordo, ammiriamo per poco ancora i magnifici panorami che ci circondano e dico a Nicola che bisogna scendere perchè la meteo sta peggiorando e la nebbia arriva di nuovo, meglio scendere sul sentiero marcato e più sicuro prima d'essere avvolti dalla nebbia.
Per nostra fortuna la nebbia ci sta sempre alle spalle avanzando lentamente, arriviamo al Passo di Cavanna dove facciamo una meritata pausa, davanti a noi la Val Bedretto e la Val Leventina ancora al sole, dietro di noi la nebbia, un muro proprio sul confine. Riusciamo giusto a vedere la Rotondohütte e poi sparisce pure lei avvolta dalla fitta nebbia. Verso il Passo della Nufenen sta piovendo e verso la bassa Leventina pure, 15min. di pausa e ridiscendiamo; il sentiero è ancora lungo, dobbiamo andare a recuperare le MTB e ritornare all'auto.
È andato tutto più che bene e ringrazio Nicola per avermi accompagnato a chiudere i 3000 della Val Bedretto. Un nota personale, non pensavo ci fosse il sentiero ben marcato alpinistico fino al Witen ticinese, quindi per chi volesse intraprendere questa escursione la consiglio vivamente.
Alla prossima, saluti Saimon
Inizio dell'escursione alle ore 7:45
Tempo dell'escursione al Witenwasserenstock est 11.30 (con brevi pause)
Tempo dell'escursione al Witenwasserenstock ovest 12.00 (senza l'ultimo pezzo di placche)
Temperatura alla partenza +8.0°
Temperatura sulle cime +1.0° (con freddo vento la mattina e tanta nebbia)
Rientro verso le ore 15:30 (con pausa pranzo al Passo Cavanna)
Temperatura al rientro +13.5°
Totale km: 21.42
Sforzo km: 41.09
Tempo escursione senza pause: 7h
Tempo escursione con pause: 7h 45min.
Ritrovo alle ore 7 a Pasquerio anche perchè ieri sera ho avuto dei servizi fotografici per Spartyto a Biasca e ci sono stato a lungo. A letto alle ore 2 di mattina e sveglia alle 6.
Parcheggio l'auto all'Alpe di Fieud e scarico le MTB che oggi saranno d'aiuto per il primo pezzo fino al punto 2066 m dove un bellissimo sentiero marcato ci porterà dapprima al Passo San Giuan e poi al Passo di Cavanna.
Sistemate le MTB iniziamo di buon ritmo a salire verso il Passo San Giuan per poi scendere verso il bivio, con un incrocio di sentieri infiniti. Il sentiero è bellissimo e consigliatissimo, penso che lo abbiano rinnovato perchè pure le segnaletiche sono tutte ben pitturate e fresche. Ad un certo punto, scendendo dal Passo San Giuan verso il bivio, non si capisce più tanto, ci sono marchi di sentiero alpinistico bianco/blu e escursionistico bianco/rosso, poi capiamo che il bianco/blu è il sentiero che porta al Lucendro.
Una volta al Passo di Cavanna ci troviamo con un freddo vento da nord di media intensità e una nebbia che non ci lascia vedere niente. Facciamo una piccola pausa, speriamo che la meteo ce la dia buona e che si apra.
Ci dirigiamo verso il Ronggergrat su di un sentiero che è uno spettacolo, un'autostrada d'alta montagna scavata e sistemata dai militari penso negli anni del dopoguerra. Continuiamo su questo magnifico sentiero su e giù tra neve fresca (una decina di cm caduti nella notte) e rocce scivolose per arrivare al sentiero bianco/blu per la cima est del Witenwasserenstock (quella ticinese). Le parti invece in cresta erano tutte in condizioni. Pausa, riprendiamo fiato e il tempo magicamente si apre e lascia spazio ai magnifici panorami, dai 4000 vallesani alle cime più vicine, come il Pesciora con l'imponente parete nord, il Gerenhorn, Rotondo, Gallina, Dammastock, Galenstock o più in là verso il magnifico ghiacciaio del Gries il Rothorn/Corno Rosso, Blinnenhorn/Corno Cieco e Bättelmatthorn/Punta dei Camosci, ecc...
Nicola mi guarda e mi chiede: perchè non tentare anche la cima ovest? Gli spiego che l'ultimo pezzo non è facile e non siamo equipaggiati per superarlo, bisogna effettivamente incordarsi. Però gli dico che se vuole avanzare fin sotto al punto chiave possiamo tentare.
Quindi partiamo subito siccome la meteo tiene, scendiamo il primo pezzo di Witen ticinese e iniziamo a salire su rocce un poco instabili e arrampicarci fin sotto la famosa placca trasversale del Witen cima ovest, qui dobbiamo purtroppo fermarci, altezza raggiunta 3066 m. Se la roccia fosse stata senza neve e non bagnata si poteva tentare il passaggio, una corda l'avevo nel sacco nel caso per scendere, ma poi la guglia finale senza il corretto equipaggiamento non si sarebbe potuta fare lo stesso, a parte che non m'ispirava arrivar su alla gamella che poi non c'era la soddisfazione di firmare un libro che non era presente :(.
Scattiamo le nostre foto ricordo, ammiriamo per poco ancora i magnifici panorami che ci circondano e dico a Nicola che bisogna scendere perchè la meteo sta peggiorando e la nebbia arriva di nuovo, meglio scendere sul sentiero marcato e più sicuro prima d'essere avvolti dalla nebbia.
Per nostra fortuna la nebbia ci sta sempre alle spalle avanzando lentamente, arriviamo al Passo di Cavanna dove facciamo una meritata pausa, davanti a noi la Val Bedretto e la Val Leventina ancora al sole, dietro di noi la nebbia, un muro proprio sul confine. Riusciamo giusto a vedere la Rotondohütte e poi sparisce pure lei avvolta dalla fitta nebbia. Verso il Passo della Nufenen sta piovendo e verso la bassa Leventina pure, 15min. di pausa e ridiscendiamo; il sentiero è ancora lungo, dobbiamo andare a recuperare le MTB e ritornare all'auto.
È andato tutto più che bene e ringrazio Nicola per avermi accompagnato a chiudere i 3000 della Val Bedretto. Un nota personale, non pensavo ci fosse il sentiero ben marcato alpinistico fino al Witen ticinese, quindi per chi volesse intraprendere questa escursione la consiglio vivamente.
Alla prossima, saluti Saimon
Tourengänger:
saimon

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