Cima Sud del Piz Uccello m.2718
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Pizzo d'Uccello e Pizzo Uccello.....una differenza impercettibile per due montagne così diverse!
La prima....il Pizzo d'Uccello è una bella montagne appartenente al gruppo delle Alpi Apuane che ho salito qualche anno fa.
La seconda.....mi mancava!
E così, quando decidiamo di andare in Svizzera, propongo questa cima la cui sagoma, le poche volte che sono stata a San Bernardino, mi ha sempre affascinata.
Mauro condivide la mia scelta, gli altri......saranno informati alla partenza, ma so già che nessuno si lamenterà.
Arrivati a San Bernardino chiediamo a un passante dove inizia il sentiero per il Piz Uccello e lui ci dice che
ci sono due possibilità, ma alla fine aggiunge: "Però per voi è meglio la salita più facile, è un po' più lunga ma....."
Restiamo letteralmente basiti!
Quasi per caso ci ritroviamo al parcheggio dello stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali, dove effettivamente inizia il nostro sentiero.
Il primo tratto di salita si sviluppa nel bosco, ma poi si esce allo scoperto, risalendo alcuni pendii prativi che ci permettono di ammirare il panorama che ci circonda e che ci offre il pretesto per qualche sosta.
Conosco poco questa zona e men che meno i nomi delle montagne che svettano in ogni direzione....
L'ambiente è bello.....ha un che di bucolico.
Arrivati a Cassina de Vignun dobbiamo farci strada tra le mucche che pascolano numerose nei dintorni e dopo aver seguito per un tratto il sentiero contrassegnato da bolli bianco rossi, decidiamo di abbandonarlo per raggiungere un grosso ometto dove ci fermiamo per una breve sosta.
Da questo punto procediamo "a naso" su pendii che si fanno sempre più ripidi, fino ad arrivare a un colle.
Qui inizia la cresta, non difficile, ma che richiede attenzione, perchè obbliga a superare un paio di saltini rocciosi e a procedere su placche ricoperte di ghiaietto dove è assolutamente vietato cadere.
Quando arrivo in vetta la soddisfazione è proporzionale alla fatica che ho fatto per raggiungerla e mi godo questo momento di gloria assaporando la bellezza di ciò che mi sta davanti.
Un escursionista salito prima di noi ci erudisce sui nomi delle montagne.
E così adesso so dov'è il Tambò, il Ferrè, il Piz della Lumbreida.....e tante altre montagne di cui, già me lo immagino, poco dopo non ricorderò più il nome.
Ripercorriamo la cresta a ritroso e poi giù velocemente per il ripido pendio, fino ad imboccare un altro sentiero che in breve, ci porta alla Cassina de Vignun.
Poco dopo incomincia a piovere, incessantemente, fino al nostro arrivo a San Bernardino, che raggiungiamo ormai fradici.
Ma non appena arriviamo al parcheggio il cielo si rasserena, permettendoci di dare un ultimo sguardo alla vetta appena conquistata.....
Con me hanno camminato: Marica, Mauro, Mauro C.
La prima....il Pizzo d'Uccello è una bella montagne appartenente al gruppo delle Alpi Apuane che ho salito qualche anno fa.
La seconda.....mi mancava!
E così, quando decidiamo di andare in Svizzera, propongo questa cima la cui sagoma, le poche volte che sono stata a San Bernardino, mi ha sempre affascinata.
Mauro condivide la mia scelta, gli altri......saranno informati alla partenza, ma so già che nessuno si lamenterà.
Arrivati a San Bernardino chiediamo a un passante dove inizia il sentiero per il Piz Uccello e lui ci dice che
ci sono due possibilità, ma alla fine aggiunge: "Però per voi è meglio la salita più facile, è un po' più lunga ma....."
Restiamo letteralmente basiti!
Quasi per caso ci ritroviamo al parcheggio dello stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali, dove effettivamente inizia il nostro sentiero.
Il primo tratto di salita si sviluppa nel bosco, ma poi si esce allo scoperto, risalendo alcuni pendii prativi che ci permettono di ammirare il panorama che ci circonda e che ci offre il pretesto per qualche sosta.
Conosco poco questa zona e men che meno i nomi delle montagne che svettano in ogni direzione....
L'ambiente è bello.....ha un che di bucolico.
Arrivati a Cassina de Vignun dobbiamo farci strada tra le mucche che pascolano numerose nei dintorni e dopo aver seguito per un tratto il sentiero contrassegnato da bolli bianco rossi, decidiamo di abbandonarlo per raggiungere un grosso ometto dove ci fermiamo per una breve sosta.
Da questo punto procediamo "a naso" su pendii che si fanno sempre più ripidi, fino ad arrivare a un colle.
Qui inizia la cresta, non difficile, ma che richiede attenzione, perchè obbliga a superare un paio di saltini rocciosi e a procedere su placche ricoperte di ghiaietto dove è assolutamente vietato cadere.
Quando arrivo in vetta la soddisfazione è proporzionale alla fatica che ho fatto per raggiungerla e mi godo questo momento di gloria assaporando la bellezza di ciò che mi sta davanti.
Un escursionista salito prima di noi ci erudisce sui nomi delle montagne.
E così adesso so dov'è il Tambò, il Ferrè, il Piz della Lumbreida.....e tante altre montagne di cui, già me lo immagino, poco dopo non ricorderò più il nome.
Ripercorriamo la cresta a ritroso e poi giù velocemente per il ripido pendio, fino ad imboccare un altro sentiero che in breve, ci porta alla Cassina de Vignun.
Poco dopo incomincia a piovere, incessantemente, fino al nostro arrivo a San Bernardino, che raggiungiamo ormai fradici.
Ma non appena arriviamo al parcheggio il cielo si rasserena, permettendoci di dare un ultimo sguardo alla vetta appena conquistata.....
Con me hanno camminato: Marica, Mauro, Mauro C.
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