Corni di Nibbio, settore centrale: Pizzo delle Tre Croci (1638 m)


Publiziert von tapio , 25. Mai 2013 um 14:30.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:23 Mai 2013
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m
Strecke:Bettola (213 m) – Linea Cadorna – Alpe Corte (675 m) – Ör Piciocch – Vallone di Bettola – Asaa – Funtanin – Alpe di Sautì – Passo di Sautì (1570 m) – Pizzo delle Tre Croci (1638 m) - ritorno per la stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Verbania – Mergozzo – Candoglia – Albo - Bettola
Kartennummer:CNS 285 Domodossola

I Corni di Nibbio: un mio vecchio sogno, sempre rimasto nel cassetto… Forse l’ambiente troppo severo, forse le indubbie difficoltà di percorso, forse la stessa pericolosità della zona: tutti buoni motivi per rinviare sempre una visita. Ma prima o poi anche i sogni sopiti tornano a galla con potente prorompenza. E così finalmente il momento è arrivato…

Preventivamente una questione geografica. Cito Teresio Valsesia: “Sotto il nome di Corni di Nibbio viene comunemente compresa la catena che va da Mergozzo a Nibbio, ossia dal Faié alla Bocchetta di Valfredda, antiporta del Proman. È una successione di una quindicina di punte frastagliate e multiformi, che dalle livellate gibbosità meridionali culminano nell’elegante e slanciato profilo del Lesìno. In senso stretto i Corni di Nibbio comprendono invece solo una piccola parte della catena, ossia le cime incluse tra la Bocchetta di Lavattel e il Lesìno”. Un’interpretazione ancora più restrittiva viene data dai cartografi (CNS e Cartine Zanetti, ma forse anche altri), basata sulla convinzione, a mio parere errata, che solo ciò che incombe sulla verticale (NNE) del paese di Nibbio possa assumere tale qualifica. Secondo questa interpretazione meriterebbero l’appellativo “Corni di Nibbio” solo ed esclusivamente le punte senza nome comprese tra La Teia (esclusa) ed il Pizzo del Lesìno (escluso): come detto questa interpretazione è contraria alla letteratura e alla tradizione, nonché palesemente insensata.

Come difficoltà indico T4+. Il motivo è presto detto: leggermente meno impegnativa della gita ad Orfalecchio, valutata T5- (anche se la cruda potenza del versante ossolano impressiona magari più dei “docili” boschi valgrandini), ma ben più ostica della “semplice” salita alla Cima Corte Lorenzo (T3+). Poi sul + o sul – si può discutere, ma direi che globalmente il tipo di difficoltà è questo.

Descrizione itinerario: da Bettola, in prossimità del ponte ferroviario, corre un sentierino che costeggia sia la ferrovia che un fondo privato (all’imbocco c’è un cartello bianco-rosso che indica “Linea Cadorna-Ometto 1 h 10” più un cartello in lamiera gialla che, tra le altre destinazioni, indica addirittura Orfalecchio). Prendo questo sentiero e, dopo aver superato un lavatoio già imboscato salgo sulla traccia che ben presto si palesa come mulattiera militare (Linea Cadorna). Nella parte bassa rimango comodamente all’interno dei muraglioni, più in alto sono costretto a passare sul bordo, visto che le sterpaglie e i rovi invadono il centro della carreggiata. Evito un passaggio ostico salendo nel bosco a destra (cioè dove il torrente si è portato via alcuni metri di mulattiera). Più avanti c’è anche un tratto scavato direttamente nella roccia, ma niente di difficile.

All’ultimo tornante (prima che i muri scompaiano nel bosco) un ometto sulla sinistra, con segni di vernice gialli e verdi, indica la via da seguire. Sono nei pressi dell’Alpe Corte, inghiottita dal bosco e resa rudere dal passare del tempo. Il traverso continua verso sinistra quasi in piano, taglia tutto il pendio  ed arriva al canale che scende dalla Bocchetta del Tranquillo. Salgo tra le pietre ed il torrentello, ed in breve raggiungo l’Ör Piciocch, dove su un grosso masso c’è una scritta ridondante (“Acqua”) ma simpatica (il gorgoglìo del torrente è ineludibile…). Qui salgo a sinistra in direzione del canalone di Bettola. Proseguo, e più avanti perdo una quindicina di metri di dislivello, forse più (presenti anche alcune corde metalliche ed un cordino, utili in particolare per la discesa) per entrare nel Vallone. Il sentiero è sempre ben segnalato con punti di vernice gialla e la conferma della direzione giusta viene avvalorata anche da ometti e alberelli tagliati ad hoc.

Certo, il Vallone di Bettola ha un che di impressionante (come la parete che la sovrasta, del resto: anzi, le pareti!, perché sono più di una), comunque, prestando attenzione, non ci si può sbagliare. Dopo molti tornantini nel bosco sulla destra del canale, raggiungo la pietraia, che percorro per una ventina di metri. Poi un piccolo cartello in latta a sinistra della pietraia mi comunica che è ora di lasciare il Vallone e salire a sinistra. Supero alcuni tratti esposti (alcuni dei quali “rassicurati” da corde metalliche e non) e salgo nella faggeta. In breve vengo raggiunto dal sole (prima coperto dalla parete della Corte Lorenzo) e così guadagno l’angusto colletto panoramico degli Asaa (impressionante visione sulla piana ossolana). Un triplice cartello in latta indica Bettola (da dove provengo), Bocchetta di Lavattel (destinazione irraggiungibile al momento a causa di una frana presente sul sentiero) (e senza sentiero qui non si inventa nulla…) e Alpe Sautì (la mia destinazione intermedia).

Vado a sinistra e quasi subito mi ritrovo al Funtanin (“l’unica sorgente della regione dei Corni” secondo Valsesia), uno scintillante torrente con acqua limpida e fresca. Salgo ancora verso sinistra e la visione degli orridi dirupi e delle pareti irraggiungibili lascia spazio alla verde soavità dei Prati di Sautì.

Dopo tutto quello che precede, uno non si aspetta di trovare un luogo così ameno (siamo pur sempre sui Corni di Nibbio…).

In breve raggiungo la baita diroccata dell’Alpe Sautì, preceduta da un solitario larice - qui, dopo castagni, noccioli e faggi, è il regno della betulla - sovrastata dalla sua Balma, con ancora i segni evidenti del passato (bottiglie, piatti, etc, sopravvissuti all’abbandono).

I prati di Sautì e l’idillio continuano ancora un po’, finché il sentiero “torna indietro” (come direzione), continuando a salire, ma piegando verso E ed entrando in un ambiente un po’ più dirupato, anche se nulla in confronto alla parte bassa del giro. Aggiro alcune vallette ed alcuni picchi secondari e poi con salita sempre segnalata da ometti e vernice gialla guadagno finalmente il Passo di Sautì.

Qui ho la Valgrande ai miei piedi. Di fronte a me il Pedum e la Cima Sasso, più a destra la Zeda, alle mie spalle la piana ossolana. E sia alla mia destra e che alla mia sinistra, i Corni di Nibbio. Tra la Cima senza nome (P.1677 m), a sinistra, ed il Pizzo delle Tre Croci (1638 m), a destra, scelgo quest’ultimo, anche perché la voglia di vedere lo sviluppo della cresta tra la Cima Corte Lorenzo ed il suddetto Pizzo è tanta. Per la cresta che va verso Nord se ne riparlerà in futuro.

La via corretta da seguire è: scendere sul versante valgrandino, perdendo almeno 20-30 metri di dislivello, aggirare la roccia e poi riguadagnare la cresta (io inizialmente sono sceso di meno, ho poi risalito una placca, appigliata sì, ma non priva di rischi, per poi ritrovarmi davanti ad un salto di roccia e quindi dover tornare indietro in cresta ed aggirare l’ostacolo). Senza errori la vetta del Pizzo delle Tre Croci viene raggiunta in 10-15’ dal Passo.

Arrivo così sulla vetta più a E (credo, la carta non è chiara…) che è anche la più alta. Il Pizzo delle Tre Croci consta di altre due vette minori (la centrale, inferiore di soli due-tre metri alla principale; e la prima, provenendo dal passo, più bassa, che reca ancora una vecchia croce malandata). La vetta principale invece ha solo due pietre avvicinate ad arte, nient’altro, come si conviene a queste cime solitarie ed essenziali.

Dalla vetta è impossibile avere una visuale precisa sulla Bocchetta  di Lavattel, per cui percorro in parte la cresta E in modo da dare un’occhiata anche alla parete opposta a quella che ho percorso in salita e finalmente, almeno con lo  sguardo, identificare anche quest’altro valico storico della Valgrande.

Dopo aver esplorato le tre vette ed essermi rifocillato al Passo di Sautì, ripercorro il sentiero dell’andata, trovando anche una conferma alle parole di Teresio Valsesia, quando afferma che la mulattiera iniziale “è il dominio dei rettili”. Un’unica vipera è pur sempre una conferma, no?

Gita stupenda (per me la realizzazione di un sogno…) adatta agli amanti della wilderness più spinta. I Corni di Nibbio non sono da prendere sotto gamba (come tutta la montagna del resto… ma qui ancora più che in altri luoghi), però regalano emozioni indescrivibili (e anche qualche zecca...).

Per una panoramica completa sulla zona dei Corni di Nibbio segnalo l’ottimo sito www.in-valgrande.it oltre alla già citata opera di Teresio Valsesia “Val Grande ultimo paradiso”.

 

Tempi:

Bettola – Pizzo delle Tre Croci. Andata 5 ore; ritorno 3 ore

 

 


Tourengänger: tapio


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Kommentare (28)


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pm1996 hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 14:47
Complimenti per la bella escursione.
Ciao
Paolo

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 15:12
Ciao Paolo, grazie mille!
Speriamo che l'estate ci porti qualche bella salita insieme... (sempre che l'estate arrivi...)
Ciao, Fabio

pm1996 hat gesagt: RE:Bene ... bene
Gesendet am 25. Mai 2013 um 19:52
bene Fabio .
Spero di fare ancora qualcosa con gli sci e... già da domani di trovare la fantasia e il gioco di qualche bel percorso avventuroso ...Ci sentiamo
Paolo

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 15:21
Mi associo, bella inpervia. Più volte avevo
pensato di andare a visitare quei luoghi. ciao
roby

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 15:28
Ciao Roby, grazie mille!
Il problema è che dal fondovalle, per arrivare in cresta, ci vogliono quasi 5 ore, perchè non si può correre... però è comunque una gita che vale la pena fare!
Ciao, Fabio

adrimiglio hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 15:42
Ciao Fabio

escursione davvero micidiale, guardando dal fondovalle sembrerebbe impossiblile poter salire da quel versante.

Complimenti per il coraggio e la tua determinazione, il fatto che sei riuscito a fare così tante foto e a descrivere così bene l'itinerario, dimostra grande padronanza di se stessi e dell'ambiente circostante.

Adry.

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 15:53
Ciao Adry, ri ringrazio davvero per le tue parole gentili! Infatti al ritorno volevo passare da Ornavasso per poter fotografare la cresta, ma come sai, scendendo verso Mergozzo non c'è modo (in auto) di passare di là, salvo dover tornare indietro... lo farò in un'altra occasione: da lì la visuale dovrebbe essere perfetta!
Diciamo comunque che se non ci fosse la Linea Cadorna, probabilmente sarebbe impossibile salire da Bettola (o comunque estremamente difficile).

Grazie ancora, ciao, Fabio

adrimiglio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 16:48
Eh si una bella foto da Ornavasso ci voleva per far capire la severità del versante, tutte le volte che percorro la superstrada il mio sguardo è attratto da quelle pareti e mi chiedo: sarebbe bello salirci, ma come?

Anche l'amico Manuel zaza ha fatto alcune salite in quella zona.

Adry.

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 17:16
Mi sa che anche nelle gite che ho fatto sul versante opposto rispetto alla cresta dei Corni, qui pubblicate (per es. Cima Tuss, Zeda, Todano etc etc) non ce n'è nemmeno una che ritragga la cresta nel suo intero sviluppo. Rimedierò...
(ma la visuale migliore rimane quella di Ornavasso)

Ciao, Fabio

Zaza hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 16:42
Ben fatto, bel giro! Hai preso il gusto per l'avventura più ad ovest? ;-)

ciao, zaza

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 16:56
Grazie Manuel! Il tuo post di qualche giorno fa ha contribuito a riattivare la mia attenzione per la zona dei Corni...
... e poi la quota neve attuale ha fatto il resto.
L'avventura ad Ovest è sempre emozionante!

Ciao, Fabio

Schneeluchs hat gesagt: ben fatto!
Gesendet am 25. Mai 2013 um 18:44
Bel percorso in un area selvaggia ed aspra, spettacolare. Questo è la pura avventura naturale. Belle fotografie... Bravo!
Ciao, buone gite!

tapio hat gesagt: RE:ben fatto!
Gesendet am 25. Mai 2013 um 18:58
Grazie mille Lince! So bene che tu sei molto esperto della zona, quindi il tuo parere è quello di un vero intenditore!
Hai ragione, da queste parti ogni gita è pura avventura.
Ciao e buone gite anche a te,
Fabio

massimo61 hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 20:09
ciao bel giro è sempre bello andare ad esplorare luoghi selvaggi bravo
Ciao Massimo61

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2013 um 20:43
Ciao Massimo!
Grazie mille, quello che dici è proprio una grande verità!
Ciao, Fabio

bigblue hat gesagt: SuperFabio!
Gesendet am 25. Mai 2013 um 21:55
.....cosa dire? SuperFabio!!!
....ora sei pronto per la traversata dei Corni di Nibbio.......
very very comply!
Io, però mi porto avanti con i lavori....venerdì salendo da Anzola per il Massone, ho scandagliato in exploring canale da fare con gli sci, se la prossima stagione ci fornirà le condizioni e la neve per non sobbarcarci un esagerato portage....ebbene Massone da Anzola per il canale......sei già ingaggiato:-(())!
Ciao
BBPia

tapio hat gesagt: RE:SuperFabio!
Gesendet am 25. Mai 2013 um 22:57
Grazie BBPia!!!
Fai bene a portarti avanti, lo scandaglio in prospettiva è una cosa che presenta un doppio vantaggio: per ora e per dopo! Appena ci si può alzare di quota lo metterò in pratica anch'io... Sì, sì, la via di Anzola mi piace: se ci saranno le condizioni, Massone da Nord, yesss!
Ciao, Fabio

bigblue hat gesagt: RE:SuperFabio!
Gesendet am 26. Mai 2013 um 12:24
...veramente l' idea era quella del Massone che cmq avevo già percorso da quel lato.....vista la quantità di neve e il lungo sviluppo che si presenta ancora dopo il colletto x la normale......i canali, di cui uno quello skialp, erano lì a chiamarci (tu sai che fascino hanno su di me).......così già preso misure e pendenze....più che altro ho fatto la "geometra":-)....speriamo serva x il prossimo inverno il fieno messo in cascina.
Ciao
Pia

ciolly hat gesagt: complimenti
Gesendet am 25. Mai 2013 um 22:06
Non ho parole... complimenti!

Pensa che anch'io, un volta conclusa la stagione di sky (se mai finirà), avrei voluto riprovare questa via ( la prima volta mi sono bloccato sotto i salti di Sautì)... Va be' mi toccherà andare da solo???
A chi interessa...

Ciao, Ciolly

tapio hat gesagt: RE:complimenti
Gesendet am 25. Mai 2013 um 23:00
Grazie mille Adriano!
Prima che finisca la stagione skialp, ne passerà di acqua sotto i ponti, sembra... e allora io qui ci ritornerei anche volentieri, magari aggiungendo un altro pezzettino...

Ciao, Fabio

bigblue hat gesagt: RE:complimenti
Gesendet am 26. Mai 2013 um 12:25
......se non me lo fai fare correndo, mi ingaggio:-)))).
Ciao Adry
BBPia

gbal hat gesagt:
Gesendet am 26. Mai 2013 um 16:27
Quindi quel 23/5 eravamo tutti e quattro in zona! A saperlo ti avremmo chiamato.....
Ho letto due volte con attenzione la tua relazione sempre più che precisa e se devo dire la voglia di provarla monta prepotente. Chissà! Domandina: 5h15' per la vetta e 2h45' per tornare a Bettola?
Grandi complimenti
Giulio

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. Mai 2013 um 17:01
Sì, Giulio, eravamo tutti quanti sulle alture sopra Mergozzo (più o meno...) e a poca distanza in linea d'aria gli uni dall'altro...
Riguardo alla domandina, a fine relazione ho indicato i tempi, che poi non sono troppo diversi da quelli da te supposti (naturalmente sempre pause escluse). La discesa relativamente lenta tiene conto del tipo di terreno, oltre al fatto che vanno costantemente monitorati i segni di vernice (una piccola perdita di traccia al ritorno, prontamente recuperata, c'è comunque stata...)
Grazie mille per i complimenti,
ciao, Fabio

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. Mai 2013 um 18:02
E sì che era pure in grassetto! Santa Lucia......
Thanks

veget hat gesagt:
Gesendet am 27. Mai 2013 um 20:39
Caro Fabio, con questa sei entrato nella cerchia dei Big......
Quanti sogni si sono avverati!!!!! ne hai merito... Molti molti
Complimenti. Bravo!!!! Ciao
Eugenio

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Mai 2013 um 09:39
Grazie mille Eugenio per i complimenti! La cerchia dei Big è un'altra cosa..., comunque apprezzo la tua gentilezza!
Ciao, a presto, Fabio

DanieleB hat gesagt:
Gesendet am 7. April 2015 um 15:19
Molto bello, è tanto che vorrei farlo.
Niente traccia GPX ?
Sarebbe utile credo ...
Ciao Daniele

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. April 2015 um 17:24
Ciao Daniele,
capisco che in determinati casi la traccia gps possa essere utile, non lo nego; però d'altra parte c'è ancora qualcuno che crede che andare in montagna sia un viaggio di scoperta: per costoro la traccia non serve. Io stesso preferisco piuttosto sbagliare strada e tornarci una seconda volta piuttosto che seguire una traccia preparata da altri. A parte queste considerazioni "filosofiche", ti assicuro che nel caso del Pizzo delle Tre Croci la traccia non serve. Il sentiero è tutto marcato (certo, con segni non ufficiali; ma bastano ad un occhio attento) ed una volta arrivati sulla cresta dei Corni di Nibbio non ci sono dubbi su come raggiungere la cima. In ogni caso, se dovessi avere delle domande, sono a disposizione.
Ciao, Fabio


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