Pizzo Sautì 1677 La Teisa 1688 da Bettola


Publiziert von Antonio59 ! , 16. März 2023 um 20:39.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:12 März 2023
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 12:00
Aufstieg: 1816 m
Abstieg: 1816 m
Strecke:20,84 km

Da Bettola 213 m, frazione di Mergozzo, si va lungo la ferrovia a prendere l'inizio della "Linea Cadorna", proprio al suo inizio vi è un lavatoio dismesso.
La mulattiera è imponente e con grandi muraglioni con pietre a secco. 
A un certo punto c'è anche una corda per accedere a una falesia per "climbers".
Alcuni ricoveri sono scavati nella roccia, e uno anche sotto un masso a mò di Balmo.
Appena oltre il suo termine si arriva in breve ai ruderi dell'Alpe Corte 675 m. 
Il sentiero ora entra ( sempre marcato ) molto più esile, nel Vallone del Rio Bettola. Già qui vuole piede fermo, il fondo della valle è molto più sotto. 
Arrivati all'Or Piciocch, si attraversa l'omonima valle ( acqua appena più in alto ), e si continua a seguire la valle principale del Rio Bettola. Intorno ai 1000 metri di quota, su un sasso è segnata l'ardua deviazione per il Torrione di Bettola. Appena più sopra c'è il Balm dul Giuvann 1025 m. Un balmo davvero piccolo, non aveva grandi esigenze questo Giovanni.
Poco oltre si va all'attraversamento dell'angusto vallone, il tratto è attrezzato con catene, appena dopo si trova un altro piccolo balmo senza nome. Un ultima erta salita e si arriva al poggio panoramico dell'Asaa 1300 m circa, qui a destra parte la deviazione per la Bocchetta del Lavattel. Noi proseguaiamo e attraversiamo una vallecola laterale, dove c'è il "Funtanin" 1330 m, ultima acqua prima dei "Corni". In verità l'acqua è davvero poca, visto le scarse precipitazioni.
Saliamo ora una assolata boscaglia di noccioli, colonizzatori del pascolo dell'Alpe Sautì, che si presenta con un rudere di baita e un soprastante balmo, riparo di fortuna di cacciatori e alpinisti spartani ( molto spartani ). Ora bisogna evitare di salire il facile pendio al di sopra dell'alpe, pensando a una facile via per il passo, come facemmo noi anni fà, quando non era ancora marcato. Bisogna invece andare salire obliquando verso est. E solo dopo una costola rocciosa, si può andare verso l'alto e arrivare al Passo Sautì 1610 m, o per meglio dire nel punto che si può svalicare per Orfalecchio. Che non è la massima depressione che si trova un pò più a destra. Saliamo di cresta a sinistra e in breve siamo su un testone roccioso, che attualmente sulle carte è il Turinell 1640 m circa.
Perlomeno uno dei tanti luoghi dove è stato collocato questo toponimo negli anni.
In realtà è solo un anticima di un monte ben più corposo, che noi vorremmo raggiungere, ma che dopo una corta discesa, ci si presenta non del tutto facile, frontalmente è ostico, a sinistra negli strapiombi ossolani neanche a parlarne, si prova a destra nel versante valgrandino. Qui un micro-canalino erboso permette di sentirsi sicuri e salire al piano superiore, non resta poi che una placca rocciosa inclinata e siamo sulla vetta di quota 1677 : ovvero l'attuale Pizzo Sautì.
Potrebbe bastare qui, ma dopo un velocissimo pasto, la smania di vedere ancora un tratto di cresta verso il Lesino prende il sopravvento. E tento di proseguire ancora un pò.
Scendo verso nord, però inizialmente mi appoggio troppo a sinistra che mi sembra più facile, ma di un esposizione vertiginosa, ( meglio a destra :) , quindi con cautela passo dopo passo, pestando anche la neve sul versante destro, arrivo a un salto di roccia di circa 5 metri, aggiro e scendo alla sua base. Sembra proprio un valico, e in effetti sono alla "Porta " 1600 m : uno stretto passaggio tra 2 pareti. Sono nel punto più basso della traversata. Risalgo di cresta e arrivo su alcuni spuntoni rocciosi, mi tocca scendere e aggirarli sul versante Valgrande nella neve, dopo è tutta facile salita, si arriva prima a un anticima e poi sul costone quasi piano fino a La Teisa 1688 m. Il Lesino è proprio di fronte, anche se in mezzo c'è ancora una cimetta di quota 1633 m. Ma ora deve bastare. Rifaccio tutta la via fino al Passo Sautì, e poi come all'andata giù all'Asaa, e al Balm dul Giuvann. Appena sotto individuato il bivio, saliamo un breve tratto del sentiero per il Torrione di Bettola, giusto per farci un idea. Ma è tardi per fare altre divagazioni. Arriviamo sulla mulattiera della Linea Cadorna al buio infatti.


Ps
La mulattiera Cadorna T2
Da Alpe Corte al Passo Sautì T3+
Dal Passo Sautì alla Teisa T5

Tourengänger: Antonio59 !


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Kommentare (2)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 19. März 2023 um 11:54
Complimenti!!! Giro per palati fini

Antonio59 ! hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. März 2023 um 19:24
Ciao Fabio.
Sono davvero soddisfazioni arrivare su quelle creste.
Anche se ora fino al Passo Sautì è molto più facile per via della recente marcatura.
Antonio


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