Sasso Grande & Sasso Palazzo – Winter tour
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Un bel bottino nel mio zaino, oggi. Sono proprio soddisfatto! Da tempo desideravo salire il Sasso Grande anche se sapevo che era un bell’osso duro. Una interessante relazione che lo riguarda è di Paolo Pogliaghi su CamptoCamp che descrive minuziosamente l’escursione partendo da Cimadera e salendo anche il Sasso Palazzo. Volevo farlo ma….quando? Anche su Hikr ci sono relazioni simili, molte di lingua tedesca tutte effettuate nella “buona” stagione e allora? Si aspetta la primavera? Impossibile e allora? Allora si fa in invernale! Da solo? Si fa da solo!
Presa la mia decisione mi reco a Cimadera in Val Colla e armato fino ai denti comincio a salire la bella mulattiera innevata che conduce alla Capanna Pairolo. Oggi ho dispiegato tutte le mie risorse; non so cosa mi aspetta e quindi oltre a ramponi, ciaspole, bastoncini e piccozza ho nello zaino anche una mezza corda e qualche cordino.
La Sirena della mia giornata
Mentre salgo, notando che in molti tratti la neve è gelata in superficie e gli scarponi slittano indietro, provo a mettere i ramponi e dopo poco scopro con piacere che seppure “esagerati” per quei pochi centimetri di neve non sempre ghiacciata rendono però sicuro il mio passo molto più di quanto il grip degli scarponi possa fare evitando il micro-scivolamento sul quale avevo riflettuto nella mia ultima in Val Cama. Fino alla Capanna Pairolo non c’è molta storia, il percorso è ben tenuto, ben battuto anche se a tratti “tira”. Alla Capanna scopro con grande dispiacere che le traccie muoiono lì; nessuno è andato oltre, almeno in questo periodo. Ma la mia determinazione è forte più della fatica che capisco che farò e così mi avvio seguendo più che il GPS le deboli indicazioni del sentiero che l’occhio esperto può scorgere o meglio intuire anche se coperto dalla neve. Dopo un duro lavoro di battitura spunto in cresta e mi affaccio a Sud dove la neve è molto meno importante; fino qui la salita è stata tutta esposta a Nord.
Ora il sentiero prosegue secondo un saliscendi fino a raggiungere alcune cuspidi alla base delle quali si legge “Cresta – Sasso Palazzo” ed io mi dirigo lì toccando le basi dei Denti della Vecchia a meridione. Di qui parte però anche un altro sentiero che costeggia la base dei Denti della Vecchia a settentrione e che percorrerò al ritorno. I due sentieri si ricongiungono al Passo Streccione, poco prima del Sasso Grande; ma non precorriamo i tempi. Seguendo il mio sentiero (indicazioni b/r ma anche con bolli blu) circa verso la metà del tragitto arrivo alla base del Sasso Palazzo. Nulla di impegnativo, classificato F, ma con la neve e precipite com’è da tutti i lati….fa una certa impressione. Lo salgo, scatto qualche foto, osservo perplesso il dirimpettaio Sasso Grande che mi attende a 500m in linea d’aria, la via che dovrò seguire per salirlo (un canale NE) e ridiscendo. Arrivato al Passo Streccione guardo meglio il canale da salire e improvvisamente mi sembra facile. Sì, c’è neve, sì, è stretto come dicono, sì, sono solo e una caduta sarebbe estremamente spiacevole ma….vado! Inizio a salire; dopo un po’ pianto i bastoncini e proseguo perché bisogna cominciare a muovere anche le mani e arrampicare. Nel frattempo valuto ciò che mi aspetta: il canale si stringe molto ed è tagliato obliquamente. In alcuni punti si fa fatica a passare e sarebbe meglio salire sulla parete a destra. Ci provo ma la parete è bagnata, la roccia viscida quando non addirittura ghiacciata; in compenso il fondo del canale è innevato e non si vede dove “mettere i piedi”. Ce ne sarebbe abbastanza perché una persona della mia età forte del giudizio che ci si aspetta dai suoi anni voltasse le spalle e se la desse a gambe ma invece no! Animato da grande caparbietà e incoscienza insisto: mollo lo zaino con tutto ciò che contiene, corda compresa precludendomi come Hintertoisser e soci la ritirata all’Eiger ma devo farlo per passare nel canale. Salgo dove posso sfruttando la tecnica di opposizione complicata dall’inclinazione e dalle pareti con poche asperità poi mio malgrado devo alzarmi sulla parete dx che è data per III UIAA ma a mio parere merita un bel IV. Lotto col viscido ma riesco a salire superando le difficoltà maggiori. Poi il canale diventa sentierino e giungo in vetta; mi trattengo pochissimo perché so per esperienza che non sempre è facile scendere dove sei salito e voglio tornare giù al più presto. La discesa si rivela peggiore della salita specialmente nel tratto in cui devo scendere la parete viscida e i due balzi che il canale compie però dopo qualche sosta per recuperare forza, fiducia e concentrazione riesco a raggiungere zaino e poi i bastoncini. “Ci sono!” gridavo. Il resto è routine, faticosa ma routine e alla fine arrivo all’auto stanco ma felicissimo.
Una segnalazione che può tornare utile: a ca. ¾ della salita c’è un vecchio chiodo che può essere utile per una discesa in doppia o discesa assistita da corda (semprechè uno l’abbia dietro e non la lasci giù come ho fatto io :):):).
Ora su Hikr c’è una “invernale” al Sasso Grande; ci tornerò in estate per provare il versante Sud dove dovrebbe salire un’altra via anch’essa alla mia portata.
Ciao Sasso Grande, arrivederci!
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 741m
Dislivello discesa 741m
Lunghezza totale 12.2 km
Tempo totale lordo 6h46’
Tempo totale netto 5h16’
Soste 30’
Salita/discesa Sasso Palazzo 25’
Salita/discesa Sasso Grande 1h05’

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