Monte Crocetta (1117 m) - Monte Nudo (1235 m) - Pizzoni di Laveno (1017 m)
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Altra bella escursione in compagnia di mio padre, su monti che non conoscevamo per nulla se non per averli sempre visti e ammirati dalla sponda opposta del Lago Maggiore.
Lasciata l'auto nell'ampio parcheggio all'ingresso di Vararo seguiamo la stradina che entra nel paese. Purtroppo non ci sono cartelli, nonostante le tante mete raggiungibili da qui. Vediamo comunque un segnavia rosso e bianco piuttosto frequente che si dirige nella direzione giusta e lo seguiamo, dapprima sulla strada asfaltata attraverso le case del piccolo paese, quindi su un largo sentiero sterrato.
In breve usciamo dal bosco e svoltiamo a sinistra per risalire un bellissimo crinale erboso.
Salendo il panorama si fa sempre più spettacolare sul Lago Maggiore, sul Mottarone e sul massiccio del Rosa. Affrontiamo questo tratto con estrema tranquillità, godendoci al massimo questa meraviglia e cercando di riconoscere le familiari cime dall'altra parte del Lago.
Infine si risale un ultimo tratto nel luminoso bosco di betulle e si sbuca sulla strada asfaltata che da Vararo sale al Passo Cuvignone.
Imbocchiamo la stradina sterrata, chiusa da una sbarra, che si dirama a destra della strada principale, e percorriamo un tratto in falsopiano che ci porta ad un bivio dove la strada si divide in due. Qui facciamo una breve deviazione a destra per raggiungere la super panoramica vetta del Monte Crocetta (1 h 15), quindi, tornati al bivio, prendiamo il larghissimo sentiero che prosegue in salita (ben indicata da cartelli).
Dopo un breve tratto in salita si prosegue in piano, nello scuro bosco di abeti. Ignoriamo la deviazione per il percorso di cresta e proseguiamo sul sentiero principale, finchè si stacca sulla sinistra, ben indicato da cartelli, l'ultimo strappo che porta in vetta.
Saliamo questa breve erta ed in pochi minuti siamo in vetta al Monte Nudo (1 h 55), dove pranziamo con super panorama che si spinge fino alle Grigne e al Resegone.
Purtroppo la cima è all'ombra e così infreddoliti ripartiamo presto. Proviamo inizialmente a scendere sul percorso di cresta, ma una breve discesa su neve mista a roccette ci fa desistere, visto che mio padre non si trova a suo agio a camminare su questo tipo di terreni.
Torniamo quindi per lo stesso percorso dell'andata, fino ad incrociare di nuovo la strada asfaltata del Passo Cuvignone. Qui svoltiamo a destra sulla strada e la seguiamo per pochi metri fino al Passo, dove a sinistra si stacca, ben indicato, il sentiero per i Pizzoni di Laveno.
Con una breve risalita nel bosco raggiungiamo l'insignificante altura boscosa del Monte la Teggia (2 h 55), dove inizia il lungo crinale che porta ai Pizzoni.
Percorriamo un infinito saliscendi nel bosco, risalendo le diverse cimette che compongono i Pizzoni di Laveno, fino a raggiungere all'ultima cima (3 h 40), contraddistinta dalla grossa croce metallica. E' la più bassa del crinale (1017 m), ma la più panoramica in quanto è l'unica ad essere completamente fuori dal bosco.
Ci fermiamo giusto il tempo di un rapido spuntino, una firma sul libro di vetta e qualche foto al panorama e ripartiamo. Affrontiamo ora un breve tratto di discesa (100 m di dislivello circa) molto ripido in mezzo alle roccette, per fortuna ben esposto al sole e quindi privo di neve e ghiaccio, fino a rientrare nel bosco e raggiungere il Passo Barbè.
Qui svoltiamo a sinistra (paline segnavia) e in pochi minuti di discesa nel bosco sbuchiamo sulla stradina asfaltata che da Vararo sale al Passo Cuvignone (4 h 10).
Non ci resta che seguire la strada in discesa ed eccoci di nuovo a Vararo (4 h 30), a conclusione di questo spettacolare anello, il miglior modo per iniziare il 2013.
Lasciata l'auto nell'ampio parcheggio all'ingresso di Vararo seguiamo la stradina che entra nel paese. Purtroppo non ci sono cartelli, nonostante le tante mete raggiungibili da qui. Vediamo comunque un segnavia rosso e bianco piuttosto frequente che si dirige nella direzione giusta e lo seguiamo, dapprima sulla strada asfaltata attraverso le case del piccolo paese, quindi su un largo sentiero sterrato.
In breve usciamo dal bosco e svoltiamo a sinistra per risalire un bellissimo crinale erboso.
Salendo il panorama si fa sempre più spettacolare sul Lago Maggiore, sul Mottarone e sul massiccio del Rosa. Affrontiamo questo tratto con estrema tranquillità, godendoci al massimo questa meraviglia e cercando di riconoscere le familiari cime dall'altra parte del Lago.
Infine si risale un ultimo tratto nel luminoso bosco di betulle e si sbuca sulla strada asfaltata che da Vararo sale al Passo Cuvignone.
Imbocchiamo la stradina sterrata, chiusa da una sbarra, che si dirama a destra della strada principale, e percorriamo un tratto in falsopiano che ci porta ad un bivio dove la strada si divide in due. Qui facciamo una breve deviazione a destra per raggiungere la super panoramica vetta del Monte Crocetta (1 h 15), quindi, tornati al bivio, prendiamo il larghissimo sentiero che prosegue in salita (ben indicata da cartelli).
Dopo un breve tratto in salita si prosegue in piano, nello scuro bosco di abeti. Ignoriamo la deviazione per il percorso di cresta e proseguiamo sul sentiero principale, finchè si stacca sulla sinistra, ben indicato da cartelli, l'ultimo strappo che porta in vetta.
Saliamo questa breve erta ed in pochi minuti siamo in vetta al Monte Nudo (1 h 55), dove pranziamo con super panorama che si spinge fino alle Grigne e al Resegone.
Purtroppo la cima è all'ombra e così infreddoliti ripartiamo presto. Proviamo inizialmente a scendere sul percorso di cresta, ma una breve discesa su neve mista a roccette ci fa desistere, visto che mio padre non si trova a suo agio a camminare su questo tipo di terreni.
Torniamo quindi per lo stesso percorso dell'andata, fino ad incrociare di nuovo la strada asfaltata del Passo Cuvignone. Qui svoltiamo a destra sulla strada e la seguiamo per pochi metri fino al Passo, dove a sinistra si stacca, ben indicato, il sentiero per i Pizzoni di Laveno.
Con una breve risalita nel bosco raggiungiamo l'insignificante altura boscosa del Monte la Teggia (2 h 55), dove inizia il lungo crinale che porta ai Pizzoni.
Percorriamo un infinito saliscendi nel bosco, risalendo le diverse cimette che compongono i Pizzoni di Laveno, fino a raggiungere all'ultima cima (3 h 40), contraddistinta dalla grossa croce metallica. E' la più bassa del crinale (1017 m), ma la più panoramica in quanto è l'unica ad essere completamente fuori dal bosco.
Ci fermiamo giusto il tempo di un rapido spuntino, una firma sul libro di vetta e qualche foto al panorama e ripartiamo. Affrontiamo ora un breve tratto di discesa (100 m di dislivello circa) molto ripido in mezzo alle roccette, per fortuna ben esposto al sole e quindi privo di neve e ghiaccio, fino a rientrare nel bosco e raggiungere il Passo Barbè.
Qui svoltiamo a sinistra (paline segnavia) e in pochi minuti di discesa nel bosco sbuchiamo sulla stradina asfaltata che da Vararo sale al Passo Cuvignone (4 h 10).
Non ci resta che seguire la strada in discesa ed eccoci di nuovo a Vararo (4 h 30), a conclusione di questo spettacolare anello, il miglior modo per iniziare il 2013.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (8)