Strahlhorn (4190 m)
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E’ mercoledì e sono ancora immerso tra tappeti, spezie e profumi esotici del Grand Bazaar di Istanbul quando ricevo un messaggio di mio padre sul cellulare… “Venerdì il tempo dovrebbe essere splendido. Che ne dici di liquidare la pendenza?” Inutile dire che sono della partita!
Correvano gli anni ’90 quando con mio padre ci regalavamo un 4,000 m ogni stagione. Poi con il passare degli anni… il mio esilio lavorativo in Canada e quant’altro, si era purtroppo persa questa abitudine. Quest’anno abbiamo deciso di reintrodurre la piacevole tradizione… ed eccoci dunque in automobile verso Saas Fee.
Che dire… l’ambiente dei “4,000 vallesani” è sempre impareggiabile; che emozione camminare 3 ore nella notte sul ghiacciaio saltando qua e là insidiosi crepacci e verso le 5h50 del mattino essere baciati da una splendida aurora ed il tutto a quote siderali! … ed il panorama dalla vetta è la ciliegina sulla torta!
Detto questo, faccio comunque ancora fatica a paragonare queste emozioni con quelle che si provano salendo un selvaggio Rasiva, un’estenuante Cima Rossa, uno sbriciolante Pizzo Gallina… Beh, altre sensazioni altrettanto, se non, più intense ancora…; sarà fedeltà alle nostre Lepontine?
Per quanto riguarda la descrizione tecnica non mi dilungo visto i molti rapporti sul network…
Dalla stazione delle telecabine di Felskinn (2989 m) si attraversa un breve ghiacciaio/nevaio fino a raggiungere l’Egginerjoch (2989 m). Da qui fino a pochi anni fa, senza perder quota, un bel sentiero permetteva di giungere in breve alla Britanniahütte (3030 m). Per ragioni di sicurezza (caduta sassi) ora si raggiunge il rifugio, perdendo dapprima 130 m ca. di dislivello su sentiero marcato Bianco-Blu per infine risalire un pendio sassoso e nevoso.
Stupendo tramonto, ottima cena e alle 9h30 a nanna… la diana è fissata alle 2h45 del mattino!
Dalla Britanniahütte si scendono ca. 80 m di dislivello in direzione W su buon sentiero sino a raggiungere l’Hohlaub Gletscher. Superata la breve “lingua” glaciale si tolgono i ramponi per guadagnare una bocchetta sassosa a quota 3108 m, alla base dell’Hohlaubgrat. Dalla selletta si riperdono altre preziose curve di livello, ritrovandosi così dopo oltre 2 ore di cammino senza aver guadagnato neppure un metro di dislivello. Si scende così sull’Allalingletscher, che nei primi metri si presenta piuttosto crepacciato ed insidioso... una vera e propria gincana tra seracchi per di più in piena notte. Più in alto i crepacci si fanno radi, la luce del sole ci raggiunge e tutto diventa semplice. Restando appena sotto la poderosa parete S del Rimpfischhorn, passo dopo passo si raggiunge l’Adlerpass (3789 m).
Dal suddetto passo si attacca la cresta NW della cima, che per i primi 20 minuti si presenta ripida (pendenza 40° ca.), dopodiché si fa più dolce fino a pochi metri dalla sommità. Una fine crestina nevosa ed infine pochi passi su roccia conducono alla vetta dello Strahlhorn (4190 m), da dove si può godere una meravigliosa vista sul gruppo del Monte Rosa e sugli altri giganti che sovrastano Zermatt.
La discesa è per la stessa via di salita.
Nel tardo pomeriggio, sulla via del ritorno, per concludere in bellezza la 2 giorni, v’è da citare un sempre prelibato Côte de Boeuf da 400gr. presso la locanda Baschi, a Geschinen… anche questa una tradizione per noi ventennale…
Note:
Vetta:
Croce
Valutazione:
La lunghezza del percorso ed i molteplici crepacci dell’Allalingletscher (in salita da superare di notte) costituiscono le uniche difficoltà della via.
Saas Fee:
Ampio autosilo all’entrata del paese.
Correvano gli anni ’90 quando con mio padre ci regalavamo un 4,000 m ogni stagione. Poi con il passare degli anni… il mio esilio lavorativo in Canada e quant’altro, si era purtroppo persa questa abitudine. Quest’anno abbiamo deciso di reintrodurre la piacevole tradizione… ed eccoci dunque in automobile verso Saas Fee.
Che dire… l’ambiente dei “4,000 vallesani” è sempre impareggiabile; che emozione camminare 3 ore nella notte sul ghiacciaio saltando qua e là insidiosi crepacci e verso le 5h50 del mattino essere baciati da una splendida aurora ed il tutto a quote siderali! … ed il panorama dalla vetta è la ciliegina sulla torta!
Detto questo, faccio comunque ancora fatica a paragonare queste emozioni con quelle che si provano salendo un selvaggio Rasiva, un’estenuante Cima Rossa, uno sbriciolante Pizzo Gallina… Beh, altre sensazioni altrettanto, se non, più intense ancora…; sarà fedeltà alle nostre Lepontine?
Per quanto riguarda la descrizione tecnica non mi dilungo visto i molti rapporti sul network…
Dalla stazione delle telecabine di Felskinn (2989 m) si attraversa un breve ghiacciaio/nevaio fino a raggiungere l’Egginerjoch (2989 m). Da qui fino a pochi anni fa, senza perder quota, un bel sentiero permetteva di giungere in breve alla Britanniahütte (3030 m). Per ragioni di sicurezza (caduta sassi) ora si raggiunge il rifugio, perdendo dapprima 130 m ca. di dislivello su sentiero marcato Bianco-Blu per infine risalire un pendio sassoso e nevoso.
Stupendo tramonto, ottima cena e alle 9h30 a nanna… la diana è fissata alle 2h45 del mattino!
Dalla Britanniahütte si scendono ca. 80 m di dislivello in direzione W su buon sentiero sino a raggiungere l’Hohlaub Gletscher. Superata la breve “lingua” glaciale si tolgono i ramponi per guadagnare una bocchetta sassosa a quota 3108 m, alla base dell’Hohlaubgrat. Dalla selletta si riperdono altre preziose curve di livello, ritrovandosi così dopo oltre 2 ore di cammino senza aver guadagnato neppure un metro di dislivello. Si scende così sull’Allalingletscher, che nei primi metri si presenta piuttosto crepacciato ed insidioso... una vera e propria gincana tra seracchi per di più in piena notte. Più in alto i crepacci si fanno radi, la luce del sole ci raggiunge e tutto diventa semplice. Restando appena sotto la poderosa parete S del Rimpfischhorn, passo dopo passo si raggiunge l’Adlerpass (3789 m).
Dal suddetto passo si attacca la cresta NW della cima, che per i primi 20 minuti si presenta ripida (pendenza 40° ca.), dopodiché si fa più dolce fino a pochi metri dalla sommità. Una fine crestina nevosa ed infine pochi passi su roccia conducono alla vetta dello Strahlhorn (4190 m), da dove si può godere una meravigliosa vista sul gruppo del Monte Rosa e sugli altri giganti che sovrastano Zermatt.
La discesa è per la stessa via di salita.
Nel tardo pomeriggio, sulla via del ritorno, per concludere in bellezza la 2 giorni, v’è da citare un sempre prelibato Côte de Boeuf da 400gr. presso la locanda Baschi, a Geschinen… anche questa una tradizione per noi ventennale…
Note:
Vetta:
Croce
Valutazione:
La lunghezza del percorso ed i molteplici crepacci dell’Allalingletscher (in salita da superare di notte) costituiscono le uniche difficoltà della via.
Saas Fee:
Ampio autosilo all’entrata del paese.
Tourengänger:
Varoza

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