Anello tra la Val d'Aiàn e la Val di Roggiasca


Publiziert von ale84 , 24. Juni 2012 um 11:54.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:17 Juni 2012
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Portola-San Jorio   CH-GR   I 
Aufstieg: 1290 m
Strecke:[LUNGHEZZA 10.3km] Diga di Roggiasca (956 m) – Mont di Lanés (1270 m) – Alp d’Aiàn (1537 m) – Bocchetta di Camedo (1973 m) – Bocchetta Valstorna (1971 m) – quota 1984 m – Gana Rossa – Cortin (1663 m) – quota 1186 m – quota 1044 m – quota 998 m – Diga di Roggiasca (956 m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Roveredo GR si segue la strada che dalla zona di Sant'Anna porta ai Monti di Laura, alla deviazione di quota 977m. si prende la strada sulla sinistra che conduce alla Diga della Roggiasca.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Cortin, Val di Roggiasca

Sono convinta che se oggi posso raccontare di questa escursione è solo grazie ad una buona dose di fortuna, infatti il sasso che mi ha colpita in testa poteva causarmi danni ben più gravi di quelli che ho riportato. Ma partiamo dal principio…
 
Decidiamo con Mauro, mio zio e mio papà di compiere un anello in Mesolcina (Canton Grigioni) sopra Roveredo per vedere da vicino le selvagge Valli d’Aiàn e di Roggiasca, toccando pure il Confine di Stato con l’Italia alla Bocchetta di Camedo.
 
Questo il nostro itinerario ad anello con salita dalla Val d’Aiàn e discesa per la Val di Roggiasca:
Diga di Roggiasca (956 m) – Mont di Lanés (1270 m) – Alp d’Aiàn (1537 m) – Bocchetta di Camedo (1973 m) – Bocchetta Valstorna (1971 m) – quota 1984 m – Gana Rossa – Cortin (1663 m) – quota 1186 m – quota 1044 m – quota 998 m – Diga di Roggiasca (956 m)
 
Partiamo alle 8:25 dalla Diga di Roggiasca dopo aver parcheggiato l’auto al termine della strada asfaltata.
Attraversata la corona raggiungiamo il sentiero che ci condurrà in circa 45 minuti di facile cammino ai Mont di Lanés, qui non noto alcun segno di demarcazione ma la traccia fino ai monti è evidente, s’intuisce che il sentiero viene utilizzato regolarmente. A caratterizzare questo primo tratto d’escursione sono i numerosi “zig-zag” che aiutano a superare senza troppa fatica i 300 ripidi metri che separano il Bacino di Roggiasca dai Mont di Lanés, ci si alza all’interno di un fitto bosco composto  principalmente da faggi e betulle, a pochi passi dai monti si incontrano invece gli abeti.
Raggiunta la prima tappa della gita usciamo dalla vegetazione e ci troviamo in una radura semi pianeggiante dove qua e là sorgono le cascine. Il posto è davvero stupendo e offre un bel panorama sui paesi di Roveredo e San Vittore e sulla catena di montagne dominata dal Pizzo di Claro, in lontananza si nota pure l’ormai famosa frana del Valégion.  
Le cascine sono ben tenute e quasi tutte abitate, i prati attorno ad esse sono segati alla perfezione…che bel posto! Notiamo che la maggior parte delle costruzioni hanno dei tetti in lamiera e qui mio zio ci spiega che probabilmente quest’ultime sono state trasportate dai contrabbandieri attraverso la Bocchetta di Camedo durante la seconda guerra mondiale.
La Bocchetta in questione è già visibile ai nostri occhi ed evidenzia la tipica forma a “U”.
Dopo una pausa di circa 10-15 minuti ci rimettiamo in marcia diretti verso l’Alpe d’Aiàn.
Da qui in poi il sentiero sarà sempre ben marcato con i colori ufficiali bianco-rossi.
Superata l’ultima cascina di Lanés rientriamo nel bosco ed incappiamo subito nel bivio segnalato che a sinistra porta all’Alp di Luarn mentre a destra prosegue in Val d’Aiàn.
Teniamo la destra e andiamo avanti, al bivio successivo dobbiamo invece prendere a sinistra perché la deviazione conduce stavolta al Rifugio Cortin in Val Roggiasca.
Sempre in falsopiano raggiungiamo quota 1500 metri circa, a questo punto usciamo definitivamente dal bosco e attraversiamo senza difficoltà il riale che scende dalla Val Maio, poco dopo giungiamo di fronte agli stabili dell’Alp d’Aiàn. L’alpe è ancora caricata infatti notiamo all’esterno alcune bestie.  
Per arrivare fin qui da Lanés ci sono voluti altri 30 minuti, la salita è stata piacevole e poco faticosa dato l’alzarsi graduale del sentiero. Prendiamo atto che d’ora in avanti non godremo più dei benefici dell’ombra, il sole oggi scalda tantissimo e immagino che nella successiva salita moriremo dal caldo…e così sarà!
I pendii che circondano l’Alp d’Aiàn sono ricoperti da felci, rododendri e altri piccoli cespugli, ciò comporta che il terreno utilizzabile come pascolo per il bestiame è nettamente ridotto, forse per questo motivo gli animali in loco non sono molti.
Dopo un’ulteriore sosta di 15 minuti riprendiamo a salire, subito vediamo un bel camoscio per nulla intimidito dalla nostra presenza, poco dopo inciampiamo in uno scheletro che ha tutta l’aria di essere di una povera capra, però manca la testa e quindi non ne siamo certi!
Le marmotte si fan desiderare ma alla fine riesco a vederne una che sfreccia tra i cespugli.
Attraversato un secondo fiumiciattolo il sentiero fa un’impennata ed entra nelle drose e nelle felci. Nonostante l’ottima e all’apparenza recente demarcazione bisogna ammettere che il tracciato in questo punto è invaso un po’troppo dalla vegetazione che si fa più fitta man mano che saliamo.
Boccheggiando per il gran caldo arriviamo al bivio con cartelli che indica da una parte la Bocchetta di Camedo e dall’altra la via per la Bocchetta Valstorna, questa deviazione non è segnata sulla CN 1:25'000 a conferma del fatto che i sentieri sono stati marcati di recente.
Proseguiamo in direzione della Bocchetta di Camedo, mancano solo 200 metri circa. Prima di giungere al valico incontriamo una piccola vipera in mezzo al sentiero, che carina! Con quest’afa c’era da aspettarselo, per loro è una goduria mentre per noi è un calvario!
Alle 11.25, precisamente dopo 3 ore dalla partenza, raggiungiamo la Bocchetta di Camedo dove il Confine di Stato tra Svizzera (Val d’Aiàn, Grigioni) e Italia (Valle Fiumetto, Lombardia) viene segnalato dal cippo numero 4.
Il panorama verso l’Italia è purtroppo guastato dalla foschia, in una giornata limpida si vedrebbe il Lago di Como! Dall’alto possiamo notare tutto il nostro itinerario di salita dai Mont di Lanés fin quassù, la valle stretta all’inizio si allarga nella parte finale formando una specie di ampio catino naturale sotto i pendii della Cima di Paina o Cima dello Stagn. Fin qui l’escursione è stata semplice (T2) e più che soddisfacente, ora si tratta di proseguire in direzione della Val di Roggiasca e per accedervi dovremo transitare dalla Bocchetta Valstorna.
Dalla Bocchetta di Camedo un sentiero marcato in bianco-rosso-bianco si tiene alto, passa sotto i contrafforti rocciosi della Punta di Valstorna e senza farci perdere troppa quota ci conduce all’imbocco del ripido canalone che porta alla Bocchetta Valstorna (T3). A vederlo dal basso mette quasi paura, sembra un camino verticale! Il sentiero è comunque sempre marcato in bianco-rosso-bianco e di fatto le difficoltà non vanno oltre il livello escursionistico, anche se per questo tratto mi azzarderei ad utilizzare un T3+.
Qui succede il danno, saliamo uno dietro l’altro su per il canale ma ad un certo punto un po’per la fatica un po’per fare foto, commettiamo il grave errore di distaccarci, non di molto ma quel poco che basta per far prendere velocità al sasso che mi centra in testa! Insomma colpa di tutti e di nessuno…e dire che queste cose le sappiamo! Un modo troppo stupido per farsi male…che rabbia! È proprio vero che basta un attimo di disattenzione e può capitare l’impensabile! Tutto succede così in fretta e lo spazio di manovra è talmente limitato che pur provandoci non riesco a schivare il sasso che mi prende in pieno! Il danno è fatto!
Sangue…è quella la roba calda che sento colarmi sulla faccia, ne esce parecchio ma fortunatamente sono lucida, non perdo conoscenza, non mi gira la testa, non ho nausea, non vado nel panico…con un po’di aiuto riesco a tirarmi fuori dal canalone e arrivo in cima alla fottuta Bocchetta Valstorna…Mauro sta già chiamando la REGA ma purtroppo qui non c’è segnale! Sono piena di sangue…che schifo! Fortunatamente dopo qualche minuto il liquido si ferma, mi viene pulita e controllata la ferita…forse il cappellino ha contribuito a non farmi fare lo scalpo, ho “solo” un taglio. Vengo medicata e dato che me la sento di camminare scendiamo più in basso dove troviamo della neve che mediante un sacchetto di plastica mi viene messa in testa! Fa male…
Ora c’è campo per chiamare i soccorsi ma visto che il sangue si è fermato e non ho altri sintomi tranne il dolore della botta, decido di proseguire a piedi. Col senno di poi direi che è stata una scelta parecchio azzardata, infatti l’incidente è capitato attorno alle 12:15 e così facendo mi sono fatta visitare in ospedale solo verso le 17:30…testa dura!
Scendiamo, ho il capo bendato in stile uovo pasquale, visto l’orario ci fermiamo pure per il pic-nic…mica vorrai farti mancare il cibo?!?!? Stiamo scherzando!? E poi ieri ho preparato apposta la torta, vuoi che l’ho fatta e portata fin qui per niente?! Pappa e via di nuovo, rientriamo nel bosco e raggiungiamo in breve il Rifugio Cortin. La struttura è aperta e ben tenuta, ne approfitto dell’acqua corrente per lavarmi dal sangue che ancora ho addosso, pazzesco come appiccica. La cosa che più mi fa senso infatti è sentirne l’odore!
Riprendiamo la discesa verso il fondovalle e mentre camminiamo incontriamo un altro animale, questa volta si tratta di un cervo di grosse dimensioni che al contrario del camoscio, scappa immediatamente.
Poco sotto il rifugio c’è un bivio non indicato né un granché visibile, la traccia più evidente è quella che porta di nuovo in Val d’Aiàn e ai Mont di Lanés, noi prendiamo quello che si tuffa ripido verso il basso segnalato solo da saltuari bolli rossi sbiaditi sui tronchi degli alberi. Il sentiero è comunque abbastanza evidente e non fatichiamo a rimanere sulla retta via, la discesa è davvero ripida e termina solo a quota 1186 metri dove con qualche difficoltà attraversiamo il torrente saltellando sui sassi. Una volta raggiunta l’altra sponda il sentiero spiana facendoci percorrere tutto il lato orografico sinistro della Val di Roggiasca fino a raggiungere la diga e la nostra auto alle 15:45.  
La giornata per me non è ancora finita, infatti mi tocca far tappa al Pronto Soccorso dove per sicurezza mi viene fatta una TAC cerebrale che fortunatamente non mostra nulla di strano, mi viene applicato un punto di sutura e lascio l’ospedale sorridendo alle parole del medico chirurgo dall’accento balcanico che mi ha visitata “TUA TESTA PIÙ DURA DI SASSO!”
Eh eh meno male!!! :-)
 
Sono consapevole che poteva andare in mille modi diversi…non voglio pensarci…è andata così, è andata bene e ho imparato qualcosa!
GRAZIE a Mauro (che mi ha anche portato il sacco), a mio papà e a mio zio che erano con me e mi hanno soccorso sul luogo dell’incidente e grazie ai medici che mi hanno visitata in seguito.
 
Dettaglio delle difficoltà:
Quasi tutta l’escursione è classificabile con difficoltà T2 salvo questi tratti:
- Dalla Bocchetta di Camedo all’imbocco del canale che porta alla Bocchetta Valstorna --> T3
- La risalita del canale che porta alla Bocchetta Valstorna --> T3+
- La discesa dalla Bocchetta Valstorna fino al Rifugio Cortin --> T3
 
Tempo impiegato:
Salita fino alla Bocchetta di Camedo 3h
Discesa 4h
(soste comprese)
Per ovvie ragioni il tempo di rientro è poco affidabile.

Tourengänger: ale84, Mauro78


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Geodaten
 11465.xol Tragitto Val d'Aiàn-Val Roggiasca

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Kommentare (4)


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beppe hat gesagt: Brava
Gesendet am 25. Juni 2012 um 07:51
Ciao Ale i miei complimenti per la tenacia .
Ciao
Beppe

ale84 hat gesagt: RE:Brava
Gesendet am 25. Juni 2012 um 12:28
Ciao Beppe,
ti ringrazio, spero di non trovarmi mai più in una situazione simile!

Saluti,
Ale

heliS hat gesagt: Lo sappiamo ...
Gesendet am 19. Juli 2012 um 08:43
Eppure a volte capita. Lo hai detto tu giustamente!
Per la Rega che vuoi .... penso che molti di noi aspettino prima di chiamare ... ce la posso fare ... non mi sento male ... certo, un colpo in testa non è da sottovalutare ma se te la sei sentita di scendere hai solo seguito il tuo istinto.
Ti auguro che questo incidente non precluda in alcun modo il tuo ritorno tra i monti ...
Auguroni!
S.

ale84 hat gesagt: RE:Lo sappiamo ...
Gesendet am 25. Juli 2012 um 12:50
Ciao S.,
quando sono arrivata in ospedale e i medici mi hanno detto che sentivano che avevo un buco, mi sono spaventata parecchio pensando ovviamente al peggio! In quel momento mi sono pentita di non aver chiamato l'elicottero! Per fortuna non era nulla di grave e me la sono cavata con poco!
Grazie per gli auguri, in effetti sono già tornata in montagna! Saluti e buone escursioni.
Ale


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