Poncione Piancascia (2360 m)
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“È la sommità più elevata e importante del gruppo” a cui dà il nome. “Offre in particolare una bella visione sulla catena Monte Zucchero-Poncione della Marcia” (Giuseppe Brenna).
Il Poncione Piancascia era nei miei progetti da quando ero salito al Poncione della Marcia e me lo ero trovato di fronte. Bello, anzi, regale, la cima più alta della catena che da Locarno si avvia verso nord.
I dettagli dell’escursione sono riportati alla voce “percorso”. Dirò qui ciò che ho trovato problematico. Il primo passaggio, forse a causa della luce artificiale che ancora avevo, si trova nei pressi della cappelletta appena sopra Cunfree. Io vado verso sinistra, seguendo la traccia, salvo poi accorgermi, un po’ più avanti che la traccia stessa è un po’ troppo selvaggia e priva di segnavia (porta forse nei pressi della diga della Valle di Giumaglio). Tornato alla capppelletta, salgo e seguo la traccia che va verso destra; “quella a sinistra era sbagliata, questa sarà giusta”, penso: invece no, aggira la montagna invece di salire come la carta raccomanda, e successivamente scende anche. Torno indietro per la seconda volta e ritrovo il sentiero che, effettivamente è segnato in modo leggermente approssimativo (magari anche per la grande quantità di foglie che attualmente ornano i boschi).
La seconda cosa da segnalare è stata l’utilità dei ramponi: pensavo di utilizzarli per la neve, invece mi sono serviti per superare dei tratti di sentiero con ghiaccio vivo (il sole non arriva più da parecchio tempo nel tratto tra l’Alpe Cuaschia e la cresta SW del Poncione). Il sentiero qui è invaso da ruscelli ghiacciati: alcuni passaggi li supero a fianco, ma uno in particolare è insormontabile. Con i ramponi, nessun problema. Invece il canalino innevato che porta sulla cresta lo passo senza problemi, la neve non è troppa e si sale bene (e si scenderà anche senza ramponi).
L’unico tratto senza sentiero è quello oltre la quota 2140, ma la salita è logica (puntare alla cima), nessuna difficoltà. Globalmente non si supera mai il T3+.
Lo ribadisco, il Poncione Piancascia merita davvero! Aggiungo un’ultima considerazione: nella presente stagione sono contento di non essere salito da Brione Verzasca. La Valle di Scimarmota (o Valegg di Tremossa che dir si voglia) è attualmente una vera e propria ghiacciaia: l’uscita sulla cresta che dal Costisc porta al Piancascia potrebbe essere problematica, secondo le osservazioni effettuate nelle precedenti escursioni.
Tempi:
Giumaglio – Poncione Piancascia: 6 ore (andata) + 4 ore (ritorno)

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