Poncione della Marcia (2454 m)
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Vorrei evidenziare fin da subito l’elemento che mi sembra fondamentale per la buona riuscita di questa escursione: salendo oltre Corte di Sopra (1731 m) si deve tendere a destra, evitando di andare a cercare la pur discreta traccia che porta verso sinistra, sotto la bastionata rocciosa liscia, verticale e grandiosa situata praticamente sotto la verticale della vetta. Naturalmente, viceversa, guardando dall’alto verso Corte di Sopra, le cascine devono trovarsi a destra rispetto alla propria posizione.
Chiarito questo punto veniamo alle restanti poche note salienti. Il sentiero che sale da Gerra e, attraverso Vèld (1232 m) e Conscina (1452 m) giunge a Corte di Sopra (1731 m), essendo ben segnalato non causa problemi di sorta. Come già evidenziato da Jules nel suo rapporto sul Poncione, da qui in poi la traccia è tutta da verificare, avendo però ben chiaro in mente di puntare a O-N-O, cioè in direzione della Cima di Cazzài. Salgo dunque verso la pietraia soprastante, seguendo la traccia segnata con bolli o strisce rosse e raggiungo poi il canalone che divide il Poncione della Marcia dalla già citata Cima di Cazzài. Superato il canalone rimanendone nella sua parte destra, arrivo sotto un muro verticale, nei pressi del quale svolto a sinistra in direzione Sud. Proseguo fino a raggiungere la cresta (un passaggio mi obbliga ad usare la mani, ma al ritorno lo eviterò, restando “largo” sui “gradini” più a sinistra) e, seguendone il filo, intravedo la vetta davanti a me. Mi presento al suo cospetto dopo 3 ore e 40’ di marcia.
Una citazione del Maestro, a proposito del P. della Marcia, mi pare qui doverosa:
Colosso di pietra, situato nell’angolo di convergenza delle Valli d’Osura e Verzasca. Consta di due sommità, separate tra di loro da un profondo intaglio. Precipita con enormi gradini rocciosi sul fondovalle. Ha una rilevante ed appartata parete W. Considerata la sua particolare posizione, offre dal suo culmine un eccellente panorama ravvicinato sulle molte cime e relativi versanti circostanti. (Giuseppe Brenna)
Essendo su uno dei pulpiti più affascinanti che si possano immaginare, altrettanto doverosa è la celebrazione dell’evento con il biondo luppolo. Lo so, è presto, visto che sono partito all’alba, ma lo scenario che si dipana davanti al mio sguardo richiede l’oro. E che oro sia!
Dopo le pratiche di vetta assaporate lentamente (cibo, bevande e foto) riprendo la marcia a ritroso e in 3 ore e 15’ (con una momentanea perdita di traccia appena sopra Corte di Sopra) giungo a Gerra, dove gratifico i miei piedi con un rigenerante bagnetto nel Riale di Conscina.
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