Piz Languard 3262mt.
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Il Piz Languard è un cima che ho visto più volte sulle carte ma che, chissa mai perchè, non avevo ancora pensato di salire.
La lettura di alcune relazioni di amici di Hikr di qualche tempo fa mi avevano invogliato a ripetere questa escursione e così oggi, anche se la stagione è un po' avanzata, vado anch'io a tentare la salita di questa rinomata vetta della stupenda Engadina.
Decido di salire da Diavolezza e, poco dopo le 8 sono al grande parcheggio della funivia, dove sono già pronti alcuni sciatori in quanto le piste in alto sono già aperte.
Mi attendevo il freddo ed effettivamente il termometro alla partenza è impietoso: -10°C.
Mi riscaldo un poco prima di partire e verso le 8.30 sono in marcia per la mia meta, equipaggiato di ramponi e piccozza.
La neve scesa in settimana non è poi tantissima e quindi sono fiducioso sulla riuscita della mia escursione anche se il freddo è veramente pungente.
Dal parcheggio ritorno per un breve tratto sulla strada verso Pontresina e sulla destra imbocco la strada sterrata per la Val dal Fain che percorro fino al bivio sulla sinistra per Fuorcla Pischa ed il Languard.
Un venticello fortunatamente non troppo teso aumenta la sensazione del freddo, ma senza grossi problemi proseguo con buon passo ed in 3 ore e un quarto circa sono sulla vetta del Piz Languard a 3262mt. attorniato da un panorama mozzafiato e sotto un cielo blu cobalto.
Dopo Fuorcla Pischa la neve è stata praticamente continua, salvo alcuni tratti più ripidi, ma lo spessore non mi ha mai creato grossi problemi.
Il percorso, già descritto qui su Hikr in parecchie relazioni, è ottimamente segnalato ed è quindi praticamente impossibile perdere la via.
Non ho utilizzato nè piccozza nè ramponi anche se in discesa questi ultimi potevano anche essere calzati per maggiore sicurezza ma personalmente mi sentivo sicurissimo anche così; è stata necessaria solo un po' di concentrazione in più su alcuni tratti ghiacciati.
Lungo il percorso di salita ho incrociato solo un escursionista che scendeva appena sotto la Chamanna Georgy e poi in discesa altre due persone che salivano, per il resto solitudine più completa con la compagnia del mio lettore MP3 che per la prima volta ho portato in montagna e che ho ascoltato ad un volume molto basso per non perdere il "suono" della Montagna e dei miei passi che uno dopo l'altro mi hanno permesso di scalarla.
Neanche a farlo apposta sono giunto in vetta con il sottofondo del brano Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan e a me sembrava proprio di stare in Paradiso!
Grazie Montagna, arrivederci Engadina.
La lettura di alcune relazioni di amici di Hikr di qualche tempo fa mi avevano invogliato a ripetere questa escursione e così oggi, anche se la stagione è un po' avanzata, vado anch'io a tentare la salita di questa rinomata vetta della stupenda Engadina.
Decido di salire da Diavolezza e, poco dopo le 8 sono al grande parcheggio della funivia, dove sono già pronti alcuni sciatori in quanto le piste in alto sono già aperte.
Mi attendevo il freddo ed effettivamente il termometro alla partenza è impietoso: -10°C.
Mi riscaldo un poco prima di partire e verso le 8.30 sono in marcia per la mia meta, equipaggiato di ramponi e piccozza.
La neve scesa in settimana non è poi tantissima e quindi sono fiducioso sulla riuscita della mia escursione anche se il freddo è veramente pungente.
Dal parcheggio ritorno per un breve tratto sulla strada verso Pontresina e sulla destra imbocco la strada sterrata per la Val dal Fain che percorro fino al bivio sulla sinistra per Fuorcla Pischa ed il Languard.
Un venticello fortunatamente non troppo teso aumenta la sensazione del freddo, ma senza grossi problemi proseguo con buon passo ed in 3 ore e un quarto circa sono sulla vetta del Piz Languard a 3262mt. attorniato da un panorama mozzafiato e sotto un cielo blu cobalto.
Dopo Fuorcla Pischa la neve è stata praticamente continua, salvo alcuni tratti più ripidi, ma lo spessore non mi ha mai creato grossi problemi.
Il percorso, già descritto qui su Hikr in parecchie relazioni, è ottimamente segnalato ed è quindi praticamente impossibile perdere la via.
Non ho utilizzato nè piccozza nè ramponi anche se in discesa questi ultimi potevano anche essere calzati per maggiore sicurezza ma personalmente mi sentivo sicurissimo anche così; è stata necessaria solo un po' di concentrazione in più su alcuni tratti ghiacciati.
Lungo il percorso di salita ho incrociato solo un escursionista che scendeva appena sotto la Chamanna Georgy e poi in discesa altre due persone che salivano, per il resto solitudine più completa con la compagnia del mio lettore MP3 che per la prima volta ho portato in montagna e che ho ascoltato ad un volume molto basso per non perdere il "suono" della Montagna e dei miei passi che uno dopo l'altro mi hanno permesso di scalarla.
Neanche a farlo apposta sono giunto in vetta con il sottofondo del brano Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan e a me sembrava proprio di stare in Paradiso!
Grazie Montagna, arrivederci Engadina.
Tourengänger:
Luca_P

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