VALLE VERZASCA | Val d'Agro - Cima di Gagnone, 2518 m - Cima del Rosso, 2444 m - C. di Rierna, 2461


Publiziert von larice , 27. Januar 2022 um 07:09.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:30 Juni 2021
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Cima di Gagnone   Gruppo Poncione Rosso 
Zeitbedarf: 12:00
Aufstieg: 2200 m
Kartennummer:CN Osogna. Autori indicati: G. Brenna, Alpi ticinesi Ovest 1989. Ristampa 1993 in due volumi (Alpi ticinesi 1 e 2; i saggi di Frasa e Petrini sono nel vol. 1). N. Revelli, Il mondo dei vinti, Torino 1977. G. Leopardi, Canti. Anna Gnesa e Max Gschwend.

La Val d'Agro è una delle tre grandi valli laterali di Lavertezzo che confinano con la Bassa Leventina e con la Riviera. E' un mondo isolato, vasto, difficile, bellissimo e un tempo con vita contadina ovunque. Si parte da Lavertezzo. Il sentiero si alza largo e a tratti lastricato. Fino ad Agro è un dolce e meraviglioso salire.

 

Agro: una delle varianti per indicare acero. Lo spiega bene il linguista Dario Petrini nel suo Glossario dialettale 1 che si trova nella Guida del CAS.

 

Da Agro si segue il ripido sentiero segnalato che più sopra ha tre varianti (una per Brione, l'altra per Gerra e la terza per Frasco). A Corte Nuovo si lascia il sentiero segnalato e si va in direzione della Cima di Gagnone. Si risalgono gli aperti ed ampi pendii dell'Alpe Corte Nuovo e infine una caratteristica, larga valletta lastricata simile a un corridoio che verso nord porta alla Cima di Gagnone (2518 m), vertice delle valli d'Agro, Mött, d'Efra e Gagnone.

 

Gagnone: dal nome dell'Alpe Gagnone di Personico, in relazione a gana (Mario Frasa, linguista, nel suo studio su I nomi delle montagne, che pure si trova nella Guida del CAS).

Gana: scoscendimento coperto di massi, pietraia (Dario Petrini nel suo citato Glossario dialettale).

 

Dalla Cima di Gagnone, passando dalla Cima del Rosso e dalla Cima di Rierna, si segue fino alla Bocchetta di Rierna la cresta di confine tra la Val d'Agro, la Val Gagnone e la Val Rierna. Il percorso sulla cresta è facilitato dalla presenza del sentiero segnalato in bianco-blu formatosi dopo l'apertura della Via Alta Verzasca. Gli alpinisti che vogliono seguire integralmente il filo di cresta trovano difficoltà di III grado (itinerario 1572 nella guida del CAS).


LA CRESTA CHE DALLA BOCCHETTA DI RIERNA SALE ALLA CIMA DI RIERNA


Dalla Bocchetta di Rierna ci si riporta in Val d'Agro. Si scende su pietraie e pendii aperti. Su resti di antichi sentieri si arriva ai due visibili corti dell'Alpe Lignasc.

Dal corte inferiore si percorre il sentiero ora poco frequentato che con percorso in senso antiorario, passando dal corte di Fümègn, riporta ad Agro.

 

Fümègn: fiume (vedi il citato Petrini alla voce fum-). E infatti, vicino al corte, il Riale d'Agro scivola a cascata su larghe piodate: quando c'è tanta acqua sembra proprio un fiume.

 

Da Agro si ricalcano i passi dell'andata e si ritorna a Lavertezzo.

 

Il giro qui descritto è immenso ed emozionante ed è possibile grazie ai sentieri costruiti dai nostri antenati. Se lo si percorre in giornata richiede una buona preparazione e pure la capacità di muoversi in luoghi senza più sentieri evidenti. Dal profilo etnografico lascia un gran segno perché immerge col pensiero nella vita dei nostri avi. Vita che, per quanto riguarda la Val Verzasca, è stata ben descritta da Max Gschwend nel suo libro (tesi di laura del 1947; edizione in italiano 2007) La Val Verzasca verso il 1940.


 

Complemento storico ed etnografico

A complemento storico ed etnografico allego delle immagini scattate nel mese di gennaio 2022 con la Val Verzasca nella zona di Vogorno riapparsa dopo lo svuotamento (per motivi tecnici) del lago artificiale creatosi 60 anni fa con la costruzione della diga. La visione della distruzione totale di un mondo antico  è stata definita “affascinante” da alcuni cittadini venuti ad ammirarla. A causa di tale sfacelo, in molti Verzaschesi, umil gente della montagna, c'è quella tristezza che mai si spegne e che è stata così ben espressa dalla scrittrice verzaschese Anna Gnesa. A una recente trasmissione radiofonica una testimone ha ricordato il pianto delle donne che furono costrette ad abbandonare la loro terra secolare, le case, i prati, i sentieri, i vigneti, gli infiniti muri di sostegno dei terrazzi, tutti costruiti a mano dagli antenati e dei quali restano tracce fin sul fondovalle ove scorreva libero il fiume Verzasca.


 

Via da qui la malinconia mi uccide.
Margherita Ellena nel libro Il mondo dei vinti – La montagna, di Nuto Revelli, pagina 83.


 

Dipinti in queste rive
son dell'umana gente
le magnifiche sorti e progressive.

Giacomo Leopardi, Canti, La ginestra (verso 51)


 

Lo svuotamento del lago artificiale permette di vedere il ponte di Tropino e, ingrandendo l'immagine, il geniale sentiero che saliva a tornanti lungo un erto sperone fino ai soprastanti, numerosi terrazzi agricoli e a Mergoscia.

 


Tourengänger: larice


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 28. Januar 2022 um 17:09
Un qualcosa in più del resoconto escursionistico, pur bello, con interessanti riferimenti etimologici e storici.
Bravo.

larice hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Januar 2022 um 08:53
Grazie dell'apprezzamento.


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