Gross MuttenHorn 3099mt
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Ultimo tremila del 2011? …
Non lasciatevi ingannare dalla matematica, la differenza tra quota all’arrivo e alla partenza indica soli 700mt, una passeggiata …., sicuramente lo sembra soprattutto dopo le ultime faticose escursioni, ma non deve essere sottovalutata, è impegnativa (non come ….) e con i suoi passaggini anche divertenti .
Altra uscita infrasettimanale, altro giorno di ferie a, tentando di rubare un’ ultima escursione sui tremila, prima che si avverino le “catastrofiche” previsioni per i prossimi giorni …
Il gruppo è inevitabilmente ristretto ai soliti che hanno ferie … o sono in pensione.
Avevo visto questa bella vetta lo scorso agosto, salendo con una bella compagnia di ragazzi al piccolo Furkahorn, mi aveva attirato la forma cuspidale, la croce di vetta che brillava, il grande ghiacciaio che si sviluppava sotto la vetta. Brevi ricerche, non ho trovato relazioni su Hikr in lingua italiana, ci fa piacere poterla condividere.
La vista che mi fatto incuriosire ... ed interessare a questa bella cima
Alle 9:16 partiamo dal Furkapass (proprio al passo), con ampio parcheggio sulla sinistra salendo da Andermatt. Il termometro della vettura indica +9°, mentre nella piana di Realp indicava +2° ed i prati erano gelati. Usciamo dalla macchina, ed un bel venticello gelato ci invita a coprirci bene …
Partiamo rapidi, seguendo una strada sterrata che ci porterà ai piedi del Muttgletscher, sembra piccolo vedendolo dal basso, ma visto da altra angolazione, e seppure ridotto, è ben oltre il chilometro di sviluppo.
Siamo completamente in ombra, la strada ci porta prima ad un bivio, è il sentiero che sale al ghiacciaio, poco oltre, superati i ruscelli che scendono, un secondo bivio per la Tallisucke a quota 2502mt.
La vetta è ben visibile là in fondo, con la grande croce che scintilla al sole … un invito.
Iniziamo a salire, ma una salita tranquilla con vari zig-zag, ci portano alle sella Tallisucke 2757 alle 10:45, c’è una costruzione (militare?) chiusa ed in cattivo stato (finestre rotte, porta bloccata con assi di legno). Il sentiero ora passa su lato ovest tenendosi in costa, una cinquantina di metri sotto il filo della cresta.
Fino alla sella ci sono indicazioni bianco-rosse e paline, da qui in poi, nessuna indicazione, solo ometti di sasso e l’ evidente traccia di molti scarponi.
Si prosegue sempre sul sentiero, tranquillo e non esposto, a Q2757 troviamo un bivio indicato da un ometto, da qui si sale al Tallistock 2875mt, nelle varie relazioni in lingua tedesca molti lo risalgono al ritorno, noi proseguiamo.
A quota 2800mt si risale sulla cresta, decisamente più stretta, a volte su terriccio, a volte su pietre, una serie di saliscendi. Raggiungiamo una baita di cui si vedono solo i muri perimetrali ed il camino, le travi portano le tracce di un incendio. Qui io e Roberto mettiamo a riposo le bacchette, ci sono grandi pietre, meglio avere le mani libere.
La via è sempre evidente, anche se la cresta è abbastanza impegnativa, in alcuni brevissimi tratti è una lingua di terra a cavallo dei due ripidi lati, ma i segni di passaggio e gli omini di sasso non lasciano dubbi.
A quota 2974, gli omini di sasso ci traggono in inganno, seguendoli ci tocca una breve arrampicata e passaggio su sassi un poco esposta, dopo aver superato questo tratto ci accorgiamo che c’e’ un sentierino che scende di varie decine di metri e aggira questo passaggio dal basso, chiaramente lo seguiremo al ritorno.
L’ ultimo tratto di cresta è bello largo e rilassante, c’e’ anche un ghiacciaietto in una conca. Arriviamo alla base della torre della vetta, è ripida ma la pensavo più ripida (sarà che ho in mente ancora il Chouebodenhorn ….).
Alle 12:35 siamo in vetta, pochi minuti di distacco fra di noi.
Il panorama dalla vetta è … immenso, questa poco conosciuta vetta si trova a nord dei grandi tremila della Val Bedretto, a molte riesco a dare il loro nome, il Pizzo Rotondo, il Chuebodenhorn, il Pizzo Gallina, il Pizzo Nero, il Lucendro, poco lontani il ghiacciaio del Gries, con il Corno Cieco ed il Basòdino.
Verso ovest la valle di Goms nel Vallese, ad est la Valle di Orsera nel Canton Uri, verso nord, beh è uno spettacolo di ghiacciai in ogni direzione, dal Galenstock, al ghiacciaio del Reno con i vari ghiacciai sospesi delle vette che lo ospitamo.
Complice la bella giornata, ma soprattutto la posizione, è una vera meraviglia.
Pranziamo veloci, c’e’ aria gelida, e le avvisaglie dell’ avvicinamento delle nuvole che portano la perturbazione, decidiamo di “prendere il caffè” alla sella Tallisucke, quindi alle 13:00 dopo il pranzo e tante foto, iniziamo il percorso a scendere.
Seguiamo con più attenzione il sentiero e meno gli ometti, al bivio per il Tallistock deciamo di saltare la visita a questo 2860mt, un poco per problemi di orario al rientro, ma anche per concederci una pausa per il caffè tranquilla.
Mezz’ora alla Tallisucke, all’esterno della baita dove concludiamo il pranzo, poi via veloci alla vettura, sugli stessi passi dell’ andata.
Bellissima cima, molto panoramica, impegnativa e tutt’altro che banale, a dispetto del poco dislivello, non è adatta a tutti, al Kleiness Furkahorn ci ho portato i figli degli amici, sul Gross Muttenhorn no di certo.
Vista da roberto59:
Per l’uscita odierna eravamo indecisi fra due mete, il Lucendro proposto da Barba 43 e appunto il Muttenhorn, la scelta e’ caduta sulla seconda meta, eravamo consapevoli che sarebbe stato l’ultimo tremila della stagione, perturbazione in arrivo dal nord, fredda e ventosa con neve.
Ottima perche’ la giornata e’ stata veramente fantastica, giornata di sole, piacevolmente fresca, non calda ma temperatura ottima per camminare, sentiero agevole ma in alcuni tratti da percorrere con attenzione nel tratto roccioso, per cui percorso misto, e infine panorama meraviglioso dalla vetta.
Tanti ghiacciai in una volta sola girando lo sguardo a 360 gradi non li avevo mai visti, stupendi tutti, quello del Rodano in modo particolare, anche se pero’ il vedere come si ritirano, il solco che lasciano in alto sui fianchi della montagna mi lascia sempre un po’ di rammarico e nostalgia, e’ un segno evidente del loro declino, del loro inesorabile ritirarsi…….che peccato purtroppo credo che nel giro di un paio di generazioni, non si potranno piu’ ammirare degli scenari cosi’ immensi, spettacolari e unici……..peccato, gustiamoceli noi e cerchiamo di immortalarne la loro grandezza ( in tutti i sensi..) nelle immagini.
Bello, giornata piacevole, in montagna, panorami unici e compagnia ottima, bravo Giorgio per la scelta.
Ciao.
Vista da barba43:
Grazie Giorgio59 oggi mi hai portato in un posto faticoso per mè, ma molto meraviglioso,questa cima favolosa con un ghiacciaio sotto enorme,vette ghiacciai a 36o gradi il Gries i miei Blindenhorn L'Hosandon e dulcisinfundo la punta d'Arbola,che l'anno scorso in primavera gli giravo le spalle con l'amica volpe,giornata molto bella,abbastanza calda al sole però!
Abbiamo anche assaporato la salita con le mani, sbagliando una volta perdendo il sentiero, ma comunque sempre affiatati insieme,che bella cosa,ogni tanto ritornavo al passato della gioventù abbiamo riso a crepapelle, e intanto la fatica non si faceva sentire, un grazie ancora ed alla prossima (mi sa che stanotte nevica e coi 3000 abbiamo per quest'anno finito).
Però l'anno prossimo lo facciamo dal ghiacciaio, sto già pensando come aggirare i crepacci che abbiamo visto dall'alto.
ciao
Riassuntino
Andata: 6.3Km fino vetta, 3:20 lorde, 3:00 al netto delle soste
Ritorno: 6.3Km, 3:10 lorde, 2:40 nette
Percorso: 12.6Km, 6:55 lorde, 5:40 nette
Dislivello: 700mt assoluto, 1000mt relativo
Altre foto, diario, panoramica e tracce sul nostro sito
Girovagando
www.girovagando.net escursione # 109
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