Anello Madom da Sgiòf da Brione Val Verzasca (Piee)
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Madom da Sgiòf da Brione Val Verzasca (Piee)
La prima volta che venni in contatto col nome di questo monte fu leggendo la bella relazione di ale84. Era curioso il nome del monte, inserito nella Val Verzasca che tanto mi era piaciuta, il percorso alquanto selvaggio….cosa aspettare? Ma tra il dire e il fare….per cui solo ieri sono riuscito a fare la mia visita.
Il nome curioso l’avevo risolto a tavolino: è la versione dialettale (o ticinese) di Madone di Giove. Per questa mia prima ricognizione oltre al lavoro di ale84 ho letto le relazioni di gmonty (relazione 1 e relazione 2 ) e il lavoro di
morgan, entrambe interessanti anche se diverse per gli itinerari. Poi ho costruito il mio giro partendo da Piee, frazione di Brione (Val Verzasca); sono salito fino alla q.1259 col percorso comune che fiancheggia l’emissario del Lago di Starlaresc e qui l’ho lasciato dirigendomi a sx (SE) verso l’Alpe di Sgiòf fino a raggiungere la quota di 1765m. Ora cambiavo versante e proseguivo in direzione NW verso il Mottaruch dapprima e poi fino in vetta Madom da Sgiòf lungo la sua cresta SW, una delle sue tre principali nervature (le altre due uniscono la cima alla Cima di Nimi via Sud e alla Cima del Masnèe via NNW). Dal Mottaruch l’aspetto del percorso rimanente era davvero imponente e sembrava inaccessibile; così non era e inoltre ho scoperto che potevo abbandonare in molti casi il sentiero e divertirmi ad arrampicare qualche roccetta delle terminali. Il percorso di salita è ottimamente segnalato bianco-rosso ed è davvero difficile perderlo, anche per un gran distratto come me. Dalla vetta del Madom ho osservato con golosità la cresta verso la Cima di Nimi o meglio della q.2259 che la precede, più difficile ed attrezzata, segnalata in bianco-blu e ben descritta da
gmonty ma a malincuore ho iniziato a scendere verso il Passo Deva prima e poi verso il bel Lago immerso nella Corte di Starlaresc (nel mio programma e soprattutto nei tempi a disposizione non era contemplata la Cima di Nimi né l’altrettanto attraente Cima del Masnèe). Al Passo incontravo un signore altrettanto solitario col quale iniziavo una simpatica conversazione che ci coinvolgeva fino a Piee. Dal Lago di Starlaresc, però, ritornavo, chiudendo l’anello, tramite il percorso bianco-blu che costeggia la parte alta dell’emissario del lago, emissario che si presenta come una bella sequenza di cascate il cui rumore accompagna l’escursionista per tutto il tragitto e la cui acqua inumidisce spesso la tomaia dei suoi scarponi dovendo egli attraversarlo in più punti. Anzi, il motivo per il quale il percorso è così etichettato (bianco/blu) è per via di alcuni punti resi delicati dalla pendenza notevole su rocce umide di acqua e di muschio; in quei casi sono stati predisposti strumenti di “conforto” come scalette naturali o in legno e corrimano in cordino o catena.
Giunto all’auto mi accomiatavo dal simpatico compagno e dopo un adeguato ristoro ed un cambio di indumenti mi “incamminavo” verso casa felice di aver conosciuto una nuova zona della Val Verzasca nella quale sicuramente tornerò anche solo per ammirare ancora lo splendido Poncione d’Alnasca.
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 1681m ; discesa 1650m
Lunghezza totale 13,1 km
Tempo totale lordo 7h36’
Tempo totale netto 7h06’ (previsto 7h21’ secondo mio metodo)
Tempo di salita netto 4h14'
Tempo di discesa netto 2h51'
Soste totali 30'
Pendenza salita max 35% (parte iniziale), media 20%
Pendenza discesa max 40% (da Starlaresc) media 25%

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