Scopi (3190 m)
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Ritorno allo Scopi dopo 26 anni dall’ultima salita. Era il 5 ottobre 1985. In questo tempo il sentiero è rimasto immutato. Scopi si scrive senza l’accento; in sursilvano si pronuncia tuttavia come se ci fosse un accento sulla i.
Inizio dell’escursione: ore 7:20
Fine dell’escursione: ore 14:00
Temperatura alla partenza: 11°C
Temperatura al rientro: 21°C
Parto alle 7:20 dal Passo del Lucomagno in direzione della galleria stradale che scende in Surselva. Tramite un sentierino sul lato destro del suo imbocco salgo sul tetto coperto da un bel “green”. Nel frattempo, tre cacciatori preparano il fucile, munito di cannocchiale e mi seguono a distanza. Mi auguro di non diventare la loro preda.
La prima parte dell’escursione è una sorta di comoda “passeggiata in carrozza”, con pendenza zero. Dopo circa 1400 m, un mini ometto di pietra indica l’inizio del sentiero che sale allo Scopi. Risalgo il pendio erboso con una pendenza regolare che non taglia assolutamente le gambe: ottimo inizio! L’unico aspetto negativo è un penetrante odore di becco che mi accompagna fino a Puoza dil Scopi. Fino al macigno a quota 2488 m, la passeggiata è veramente rilassante: per tutte le età. Da qui via, la fatica raddoppia! La Löita (“pastura in pendio”, “pascolo d’alpe”) viene gradualmente sostituita da sfasciumi di scisti grigioni. La pendenza aumenta drasticamente, in particolare prima di raggiungere il filo della cresta W.
Itinerario di salita allo Scopi
Una volta arrivato sulla cresta, la camminata è meno faticosa. Occorre subito sottolineare che non ci sono tratti esposti: nemmeno i ripidi canaloni di sfasciumi che precipitano sul lato sud danno sensazioni sgradevoli, nonostante le folate di nebbia, che oggi salgono copiose per poi svanire velocemente. Gli escursionisti che soffrono di vertigini non dovrebbero temere questo itinerario.
Certo, la giornata non è da sballo, ma ci si può accontentare. Non è facile arrivare allo Scopi senza che il bancone di nebbia guasti il panorama.
Sudo parecchio; ciò nonostante il venticello freddo mi induce a procedere con maglione e guanti. Dopo i resti di un pluviometro totalizzatore caduto a terra, il sentiero si inerpica di nuovo su sfasciumi grigio-neri. A partire dai 3000 m, dei segnavia bianco-rosso-bianco facilitano l’escursionista nella scelta del percorso. Qui la nebbia è di casa.
Alle 10:40 arrivo ad un edificio in muratura, con una facciata di vetro. Dal tetto emergono tre lunghi comignoli. Incuriosito, mi avvicino per vedere di che si tratta. Cerco di entrare: la porta è ovviamente chiusa. Mi soffermo per un paio di minuti armeggiando con la macchina fotografica, quindi, con grande stupore, la porta si apre ed appare un cuoco con tanto di grembiule bianco. Che sia un miraggio dovuto alla fatica?
Il gentile signore mi invita ad entrare. Non esito un secondo. Già sulla soglia assaporo un’aria tiepida, molto invitante. Dopo un paio di metri le mie narici sono investite da un profumino di arrosto, esaltato dall’aria rarefatta del tremila. Mi ritrovo in un refettorio modernissimo, con alcuni tavoli, uno dei quali apparecchiato, uno schermo al plasma, una decina di giornali quotidiani, una modernissima cucina e una macchina per il caffè professionale, da far invidia ad un bar da città.
Mi offre un caffè. Scelgo un espresso liscio: ottimo. Mi spiega che su questa cima ci sono sempre dei militari, 365 giorni all’anno. Sono dei tecnici responsabili dei numerosi radar che ruotano sulla cima spianata dello Scopi. Una piccola e moderna teleferica li porta in quota anche in pieno inverno. Ringrazio per l’ospitalità e tolgo il disturbo: devo ancora raggiungere la cima e scrivere il messaggio sul libro di vetta.
Compio un giro a spirale, passando da alcuni cantieri e finalmente raggiungo la croce di vetta. Panorama quasi nullo, per via della nebbia, e freddo pungente mentre scrivo i saluti agli amici di Hikr.
Scopi geschafft!
Facile tremila, adatto anche alle famiglie con ragazzi, a condizione che si abbia una buona condizione fisica.
Tempo di salita: 3 h 30 min
Tempo totale: 6 h 50 min
Tempi parziali
Passo del Lucomagno (1915 m) – Quota 2488 m: 1 h 40 min
Quota 2488 m – Quota 2770 m: 40 min
Quota 2770 m – Scopi (3190 m): 1 h 10 min
Dislivello teorico: 1276 m
Sviluppo complessivo: 11,2 km
Difficoltà: T3
Coordinate Scopi: 706.068 / 158.768
Copertura della rete cellulare: buona
Libro di vetta: sì
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