Poncione della Marcia
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Eccoci finalmente ad archiviare un vecchio nostro "must"!
Non mi dilungherò molto nella descrizione del percorso da Gerra Verzasca a Corte di Sopra, poiché di ciò ho già parlato in un precedente rapporto, e di grandi cambiamenti non ce ne sono stati... Questa volta, in ogni caso, siamo stati accompagnati dal primo all'ultimo passo da un sole che aveva ancora qualcosa da dire in quest'estate un po' strana.
Mi spiace solo di dover ripetere che da Corte di Sopra alla vetta, il percorso praticamente non esiste. Quel poco che c'è si fa fatica a vedere, e le vecchie indicazioni, qualora ve ne fossero, sono ormai sbiadite. Solo qualche misero omino a indicare una direzione... tutto qui! Consiglio quindi a chiunque voglia affrontare il Poncione della Marcia di armarsi di cartina, bussola, e, perché no?, pazienza e testardaggine!
Da Corte di Sopra si tratta di andare a trovare un canalone e di risalirlo, giungendo ai piedi di un'impressionante cresta che resterà sulla nostra destra fino alla prima delle due vette del poncione. Si passerà davanti al valico di cui parlai nel precedente rapporto, e finalmente si passerà oltre il punto in cui ci fermammo. L'ascesa non è delle più semplici: spesso dobbiamo issarci a forza di braccia, e le pietre spesso instabili non aiutano... però, che dire... stavolta, al nostro terzo tentativo, non intendiamo fermarci! E quindi ecco che proseguiamo, fino a scorgere un omino-omone.
Qualche passo ed è fatta! La giornata è limpida limpida, e, come ho sempre immaginato, il panorama offertoci è da gran signori: cime ovunque si posi lo sguardo, pendio mozzafiato sulla Val d'Osura, e splendida panoramica sulla Val d'Efra. Tutto impareggiabile!
Non ci rimane che mangiare (e mangiare bene...), brindare con un caffé corretto, scattare foto e tornare per la stessa via. È un percorso che non dà tregua fin dai primi passi (1600 di dislivello in poco meno di 5km sono pur sempre qualcosa da mettere in conto...), e quindi anche la discesa, soprattutto dalla vetta e Corte di Sopra, è di quelle che spaccano le gambe...
Comunque, che dire... finalmenteeee!
(Abbiamo impiegato quattro ore a salire e tre a scendere, pause comprese.)
Non mi dilungherò molto nella descrizione del percorso da Gerra Verzasca a Corte di Sopra, poiché di ciò ho già parlato in un precedente rapporto, e di grandi cambiamenti non ce ne sono stati... Questa volta, in ogni caso, siamo stati accompagnati dal primo all'ultimo passo da un sole che aveva ancora qualcosa da dire in quest'estate un po' strana.
Mi spiace solo di dover ripetere che da Corte di Sopra alla vetta, il percorso praticamente non esiste. Quel poco che c'è si fa fatica a vedere, e le vecchie indicazioni, qualora ve ne fossero, sono ormai sbiadite. Solo qualche misero omino a indicare una direzione... tutto qui! Consiglio quindi a chiunque voglia affrontare il Poncione della Marcia di armarsi di cartina, bussola, e, perché no?, pazienza e testardaggine!
Da Corte di Sopra si tratta di andare a trovare un canalone e di risalirlo, giungendo ai piedi di un'impressionante cresta che resterà sulla nostra destra fino alla prima delle due vette del poncione. Si passerà davanti al valico di cui parlai nel precedente rapporto, e finalmente si passerà oltre il punto in cui ci fermammo. L'ascesa non è delle più semplici: spesso dobbiamo issarci a forza di braccia, e le pietre spesso instabili non aiutano... però, che dire... stavolta, al nostro terzo tentativo, non intendiamo fermarci! E quindi ecco che proseguiamo, fino a scorgere un omino-omone.
Qualche passo ed è fatta! La giornata è limpida limpida, e, come ho sempre immaginato, il panorama offertoci è da gran signori: cime ovunque si posi lo sguardo, pendio mozzafiato sulla Val d'Osura, e splendida panoramica sulla Val d'Efra. Tutto impareggiabile!
Non ci rimane che mangiare (e mangiare bene...), brindare con un caffé corretto, scattare foto e tornare per la stessa via. È un percorso che non dà tregua fin dai primi passi (1600 di dislivello in poco meno di 5km sono pur sempre qualcosa da mettere in conto...), e quindi anche la discesa, soprattutto dalla vetta e Corte di Sopra, è di quelle che spaccano le gambe...
Comunque, che dire... finalmenteeee!
(Abbiamo impiegato quattro ore a salire e tre a scendere, pause comprese.)
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