Poncione della Marcia (2454 m) - Skitour
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tapio: “Imponente cima posta tra la Val d’Osura e la Val Verzasca, dalla cui vetta si gode un pregevole panorama sulle cime della zona. In inverno con gli sci è la cima più classica della Val Verzasca, anche se è comunque poco frequentata. Causa la quota e l’esposizione capita spesso di dover portare gli sci fino a Vèld”. (Gabuzzi-Cavallero, Guida di scialpinismo del CAS, 2010)
Qualche giorno fa ciolly butta sul piatto la Marcia e non può che trovare in me un appassionato estimatore…
Sappiamo entrambi che ci toccherà portare gli sci per un certo tratto, ma la cosa viene accettata senza batter ciglio. Partenza dalla chiesa di Gerra Verzasca (803 m), ciolly con gli scarponi skialp ai piedi, mentre io con quelli estivi. A Vèld (1232 m), come ampiamente previsto da Gabuzzi, Cavallero, Scanavino e Gansser riusciamo a calzare gli sci, anche se il bosco fino a Conscina (1452 m) non è certo un trionfo del bianco elemento. Da Conscina fino a Corte di Sopra (1731 m) riesco a tracciare io, anche se non è una gran fatica. Da qua in avanti comincia lo show di potenza di
ciolly, sempre avanti, sempre tracciante e sempre molto sicuro. Traversiamo sulla destra puntando ai contrafforti E della Cima di Cazzai e risaliamo il pendio in direzione NW. Sul finale la pendenza aumenta (circa 36°) e questo tratto probabilmente giustifica l’AD e l’OS insito nella valutazione che le due guide citate esprimono. La neve polverosa però consente di evitare di inalberare le lame e così guadagniamo l’ampia conca superiore che successivamente percorriamo in direzione S. Continuiamo a replicare più o meno la traccia estiva (naturalmente invisibile), restando in prossimità dello spartiacque con la Val d’Osura (quindi in cresta) e con palese soddisfazione di entrambi arriviamo all’omone di vetta del Poncione della Marcia (2454 m), presso il quale, non diversamente dalla versione estiva, appare la croce “sospesa” con la base che emerge dalla neve. Panorama a 360° e contemplazione obbligatoria. Per una volta vengo sorpreso con una birra di vetta estratta da uno zaino che non è il mio… (anche su questo punto
ciolly sa il fatto suo). Con la dovuta calma ci gustiamo le nostre vettovaglie, c’è solo un filo di vento che non disturba più di tanto.
Dopo una perfetta preparazione dell’assetto da discesa (sciolina inclusa) ci tuffiamo nella polvere più farinosa che si possa immaginare e galleggiando sull’ovatta raggiungiamo Conscina, mille metri più in basso, mille metri di sogno bianco.
Per preservare i legni, preferiamo, da qui in avanti, procedere senza. A Vèld io recupero gli scarponi estivi e mentre mi accingo all’ulteriore cambio di calzature facciamo conoscenza con una simpatica indigena e con il suo cane (il marito rimane nel bosco a tagliar legna). Dopo aver fatto quattro chiacchiere, ci lanciamo nell’ultima parte di discesa a piedi ed arrivati all’auto abbiamo la consapevolezza che la Marcia, oggi, ci ha fatto un regalo di quelli che non si dimenticano!
ciolly: Che cosa posso ancora aggiungere alla sontuosa spiegazione di Fabio?
Abbiamo messo gli sci a Veld e via; in scioltezza e senza il minimo cruccio, siamo arrivati alle 13 in punto a brindare e smangiucchiare (salamini di cinghiale della Valle Strona) iperfelici e pienamente soddisfati della nostra caparbia scelta odierna, rivolta al mitico Poncione della Marcia.
Anche la discesa è stata da “brivido”… neve fresca immacolata… polvere, polvere …solo polvere, tutta per noi…
… Ho visto Mister Ticino Tapio raggiante…posso dire …al “Settimo Cielo”!
L’Anno 2013 non poteva iniziare in modo migliore… speriamo che continui così, magari buttando ancora un qualche fiocco, non da arrivare già a inizio marzo a essere costretti a cercare neve in quota.
Neve, dove sei… ci manchi, ritorna al più presto!
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