Tenerife - Pico Viejo (3134m) - Anello
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Pico Viejo – la vecchia vetta – è la seconda montagna più alta di Tenerife e quindi di tutte le Isole Canarie. Probabilmente non si qualificherebbe come una montagna separata secondo gli standard UIAA poiché è “solo” un avamposto sulla possente massa del Teide.
Si trova nel "Parque Nacional del Teide" che è composto da un gigantesco cratere vulcanico, il "Cañadas del Teide", con una circonferenza di 48 km. create da due crateri che nel tempo (e a causa dell'erosione) si sono confusi l'uno nell'altro.
La catena centrale dei Roques Garcia costituiva il confine tra questi crateri e si può ancora vedere come la terra fu tormentata per formare queste bizzarre rocce.
A sud e ad ovest sono ancora in piedi le pareti del cratere delle Cañadas del Teide che formano una serie di vette distintive, la più alta delle quali è Guajara a 2715 m.
Come indica il nome, Pico Viejo è uno degli antichi crateri del Teide.
Si potrebbe ben dire che è (ancora) il cratere principale poiché le sue enormi dimensioni superano tutto quello che si trova sull'isola di Tenerife.
Il diametro del cratere è di circa 1 km, mentre la sua profondità supera i 250 m. Come per la maggior parte dei crateri vulcanici delle Isole Canarie, Pico Viejo ha due cime, quella orientale più alta a 3134 m e quella occidentale leggermente più bassa a 2995 m. I colori del cratere sono incredibili: tutte le sfumature del rosso con sfumature gialle qua e là.
L'ultima eruzione di Tenerife ebbe luogo nel 1798 sui fianchi occidentali del Pico Viejo, sui crateri delle Narices del Teide (le narici del Teide). Le colate laviche possono ancora essere viste magnificamente dalla Montaña del Cedro a ovest di Pico Viejo, che in ogni caso è il punto migliore per ammirare l'imponente mole di Pico Viejo. Durante l'eruzione del 1798 furono prodotti più di 12 milioni di metri cubi di materiale vulcanico dai crateri Narices del Teide.
Percorso
Dal parcheggio del Mirador Narices del Teide imboccare il sentiero numero 9 che avanza per quasi due chilometri parallelo alla strada lungo una pietraia di pomici e rocce rotondeggianti, immersi nella colata lavica di 200 anni fa prodotta dalle Narices del Teide.
Man mano che si avanza la colata lascia infine spazio a un piccolo bosco di Pini Canari che sono riusciti a farsi spazio e a prosperare, poi si inizia a salire (40min).
Si gira tutto a destra e si entra nella vallata della montagna di Chio, un impressionante valle di color nero, dalla vallata di gode di un panorama mozzafiato sul fianco ovest dell’isola e su unaserie di vulcani che man mano si tuffano nell’oceano (Cruz de Tea e Montana Reventada su tutti).
Alla sommità della vallata luogo ideale per una sosta
Si continua a salire e il sentiero diventa sabbioso e conduce fino alle Narices del Teide, due piccoli crateri da dove il vulcano ha scatenato la sua furia l’ultima volta nel 1798 per ben 92 giorni consecutivi di eruzione.
Si passa esattamente in mezzo e si può vedere “dentro” al vulcano.
Da qui il sentiero incrocia il numero 28 (chiamato Chafari che conduce fino alla strada TF-21 a Boca Tauce.
La salita da qui è costante e ripida, il terreno è sabbioso e poco “stabile”. Questa è sicuramente la parte più dura data anche l’elevata altitudine.
Continuando a costeggiare il cratere del vulcano finalmente si vede il l’imponente vetta del Teide che ci sovrasta con i suoi 3718mslm.
A questo punto si è quasi arrivati, il cammino si appiana un poco fino all’ultima salita che ci porta sulla cresta del cratere e sulla Cima del Pico Veijo con uno spettacolo unico sul vecchio cratere.
Il panorama è mozzafiato sul Teide l'isola de La Gomera e de La Palma al di là del mare.
E' anche il miglior punto panoramico per ammirare le Cañadas del Teide, il grande cratere di erosione di Tenerife.
Per la discesa tornati alla biforcazione con il sentiero 28, abbiamo preferito scendere verso la Boca de Tauce (indicati 4,5 km contro i 5,9 dell’itinerario di salita, ma in realtà di 6,5 km per arrivare alla strada più quasi 3 km di strada rettilinea e in salita)
Si inizia la discesa da 2.752 m di altitudine , il sentiero molto marcato scende attraverso i materiali sciolti (piroclasti) dell'eruzione di Las Narices del Teide del 1798. È una discesa ripida ma il terreno friabile di lapilli consente belle scivolate.
Quando si raggiunge la strada sterrata conosciuta come “Los Chircheros” la discesa finisce.
La strada con ampie curve a qualche salitina, attraverso un paesaggio ricco di ginestre, che colonizzano le colate laviche, consente di raggiungere la strada TF-38 a poco più di un chilometro da Boca Tauce.
per poi segiurla fino al punto di partenza.
Tutto il percorso non presenta alcuna difficoltà se non la sua lunghezza, l'altitudine e il sole, che a questa latitudine può essere implacabile.
È completamente segnalato e delimitato alle estremità in molti tratti.
Da notare che l'ultimo terzo è costituito da sabbia vulcanica
Inoltre, un'altitudine di oltre 3000 m su un'isola nella zona degli alisei garantisce quasi sempre venti molto forti sulla cima.
Percorsi sempre faticosi e il tempo fanno sì che Pico Vejo non sia quello che potrebbe chiamarsi una vetta popolare, in vetta ma non c’è mai una folla.
Si trova nel "Parque Nacional del Teide" che è composto da un gigantesco cratere vulcanico, il "Cañadas del Teide", con una circonferenza di 48 km. create da due crateri che nel tempo (e a causa dell'erosione) si sono confusi l'uno nell'altro.
La catena centrale dei Roques Garcia costituiva il confine tra questi crateri e si può ancora vedere come la terra fu tormentata per formare queste bizzarre rocce.
A sud e ad ovest sono ancora in piedi le pareti del cratere delle Cañadas del Teide che formano una serie di vette distintive, la più alta delle quali è Guajara a 2715 m.
Come indica il nome, Pico Viejo è uno degli antichi crateri del Teide.
Si potrebbe ben dire che è (ancora) il cratere principale poiché le sue enormi dimensioni superano tutto quello che si trova sull'isola di Tenerife.
Il diametro del cratere è di circa 1 km, mentre la sua profondità supera i 250 m. Come per la maggior parte dei crateri vulcanici delle Isole Canarie, Pico Viejo ha due cime, quella orientale più alta a 3134 m e quella occidentale leggermente più bassa a 2995 m. I colori del cratere sono incredibili: tutte le sfumature del rosso con sfumature gialle qua e là.
L'ultima eruzione di Tenerife ebbe luogo nel 1798 sui fianchi occidentali del Pico Viejo, sui crateri delle Narices del Teide (le narici del Teide). Le colate laviche possono ancora essere viste magnificamente dalla Montaña del Cedro a ovest di Pico Viejo, che in ogni caso è il punto migliore per ammirare l'imponente mole di Pico Viejo. Durante l'eruzione del 1798 furono prodotti più di 12 milioni di metri cubi di materiale vulcanico dai crateri Narices del Teide.
Percorso
Dal parcheggio del Mirador Narices del Teide imboccare il sentiero numero 9 che avanza per quasi due chilometri parallelo alla strada lungo una pietraia di pomici e rocce rotondeggianti, immersi nella colata lavica di 200 anni fa prodotta dalle Narices del Teide.
Man mano che si avanza la colata lascia infine spazio a un piccolo bosco di Pini Canari che sono riusciti a farsi spazio e a prosperare, poi si inizia a salire (40min).
Si gira tutto a destra e si entra nella vallata della montagna di Chio, un impressionante valle di color nero, dalla vallata di gode di un panorama mozzafiato sul fianco ovest dell’isola e su unaserie di vulcani che man mano si tuffano nell’oceano (Cruz de Tea e Montana Reventada su tutti).
Alla sommità della vallata luogo ideale per una sosta
Si continua a salire e il sentiero diventa sabbioso e conduce fino alle Narices del Teide, due piccoli crateri da dove il vulcano ha scatenato la sua furia l’ultima volta nel 1798 per ben 92 giorni consecutivi di eruzione.
Si passa esattamente in mezzo e si può vedere “dentro” al vulcano.
Da qui il sentiero incrocia il numero 28 (chiamato Chafari che conduce fino alla strada TF-21 a Boca Tauce.
La salita da qui è costante e ripida, il terreno è sabbioso e poco “stabile”. Questa è sicuramente la parte più dura data anche l’elevata altitudine.
Continuando a costeggiare il cratere del vulcano finalmente si vede il l’imponente vetta del Teide che ci sovrasta con i suoi 3718mslm.
A questo punto si è quasi arrivati, il cammino si appiana un poco fino all’ultima salita che ci porta sulla cresta del cratere e sulla Cima del Pico Veijo con uno spettacolo unico sul vecchio cratere.
Il panorama è mozzafiato sul Teide l'isola de La Gomera e de La Palma al di là del mare.
E' anche il miglior punto panoramico per ammirare le Cañadas del Teide, il grande cratere di erosione di Tenerife.
Per la discesa tornati alla biforcazione con il sentiero 28, abbiamo preferito scendere verso la Boca de Tauce (indicati 4,5 km contro i 5,9 dell’itinerario di salita, ma in realtà di 6,5 km per arrivare alla strada più quasi 3 km di strada rettilinea e in salita)
Si inizia la discesa da 2.752 m di altitudine , il sentiero molto marcato scende attraverso i materiali sciolti (piroclasti) dell'eruzione di Las Narices del Teide del 1798. È una discesa ripida ma il terreno friabile di lapilli consente belle scivolate.
Quando si raggiunge la strada sterrata conosciuta come “Los Chircheros” la discesa finisce.
La strada con ampie curve a qualche salitina, attraverso un paesaggio ricco di ginestre, che colonizzano le colate laviche, consente di raggiungere la strada TF-38 a poco più di un chilometro da Boca Tauce.
per poi segiurla fino al punto di partenza.
Tutto il percorso non presenta alcuna difficoltà se non la sua lunghezza, l'altitudine e il sole, che a questa latitudine può essere implacabile.
È completamente segnalato e delimitato alle estremità in molti tratti.
Da notare che l'ultimo terzo è costituito da sabbia vulcanica
Inoltre, un'altitudine di oltre 3000 m su un'isola nella zona degli alisei garantisce quasi sempre venti molto forti sulla cima.
Percorsi sempre faticosi e il tempo fanno sì che Pico Vejo non sia quello che potrebbe chiamarsi una vetta popolare, in vetta ma non c’è mai una folla.

Hike partners:
NrcSlv

Communities: Hikr in italiano
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