Pizzo Giezza 2658 dalla cresta sud e Pizzo Rovale 2456
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Da San Bernardo, posto tappa GTA 1630, scendiamo per la strada verso il Rifugio Il Dosso, attraversato il ponte sul Rio Rasiga , prendiamo il sentiero che sale direttamente al rifugio, poi in salita ancora per un pezzo fino alle baite di Arza dove si svolta a destra, arrivndo all'Alpe Paione ( parcheggio a pagamento ) 1780 m.Ora col sentiero D10 su al Lago di Paione Inferiore 2002 m. Per raggiungere la cresta sud del Giezza, svoltiamo a destra sul sentiero dei laghi, perdendo qualche decina di metri di quota, per poi traversare sopra una fascia di rododendri e guadagnare il pendio che al margine destro di alcune placche lisce ci porterà in cresta. Risaliamo la cresta inizialmente facile ed erbosa, che poi la diventa rocciosa con molti salti, alla cimetta 1560 m bisogna disarrampicare, poi si raggiunge l'anticima sud 2635 e dopo altri denti di roccia si risale finalmente alla croce di vetta del Pizzo Giezza 2658 m ( troviamo 2 spit lungo la via ma nessun ometto o segno ). Questa via l'avevo già percorsa 20 anni fà, altrimenti non sarei stato così sicuro che fosse fattibile per me.
L'intenzione adesso è di dare un occhiata al Pizzo Rovale, ma probabilmente per risparmiare strada abbiamo finito per impegolarci in una via diretta ma lenta e laboriosa, molto meglio sarebbe stato allungare scendendo dalla normale e poi dai laghi Variola salire al Rovale.
Stando sempre vicino alla cresta spartiacque con la Val Divedro, scendiamo ripide pietraie e pendii erbosi, fino ad arrivare alla Bocchetta del Rovale 2244 m, il più è fatto. Traversiamo verso Est passando a sud del gran torrione staccato dalla vetta, e sempre salendo sulla pietraia finche si intercetta la linea di ometti che ci porta alla spaccatura dove c'è una vecchia corda d'acciaio molto sfuggente. Ci si issa di qualche metro e poi in breve si è alla croce di vetta del Pizzo Rovale 2456 m.
Per il ritorno si discende fino alla pietraia e seguendo gli ometti si scende ai laghi di Variola e con una labile traccia giù all'Alpe Variola di Sopra 1990 m e ai sottostanti ruderi di Variola di sotto. Quindi con un lunghissimo traverso si passa dall'Alpe Dorca, Casariola e da alcuni ruderi per poi arrivare sulla strada nei pressi del ponte sul Rio Rasiga e da lì a San Bernardo.
L'intenzione adesso è di dare un occhiata al Pizzo Rovale, ma probabilmente per risparmiare strada abbiamo finito per impegolarci in una via diretta ma lenta e laboriosa, molto meglio sarebbe stato allungare scendendo dalla normale e poi dai laghi Variola salire al Rovale.
Stando sempre vicino alla cresta spartiacque con la Val Divedro, scendiamo ripide pietraie e pendii erbosi, fino ad arrivare alla Bocchetta del Rovale 2244 m, il più è fatto. Traversiamo verso Est passando a sud del gran torrione staccato dalla vetta, e sempre salendo sulla pietraia finche si intercetta la linea di ometti che ci porta alla spaccatura dove c'è una vecchia corda d'acciaio molto sfuggente. Ci si issa di qualche metro e poi in breve si è alla croce di vetta del Pizzo Rovale 2456 m.
Per il ritorno si discende fino alla pietraia e seguendo gli ometti si scende ai laghi di Variola e con una labile traccia giù all'Alpe Variola di Sopra 1990 m e ai sottostanti ruderi di Variola di sotto. Quindi con un lunghissimo traverso si passa dall'Alpe Dorca, Casariola e da alcuni ruderi per poi arrivare sulla strada nei pressi del ponte sul Rio Rasiga e da lì a San Bernardo.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (4)