Pizzo Giezza m. 2658 Via Nord Est
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Al risveglio, questa mattina, il tempo è incerto pre cui, con Teresa decidiamo come meta per
il tradizionale picnic di ferragosto, i Laghi di Variola in Val Bognanco. Dal parcheggio seguiamo
la strada per Monscera ed oltrepassato il torrente, al primo tornante proseguiamo per Passo di
Variola su di un' ampia mulattiera. Guadato un ruscello passiamo per l' alpe Casariola e poi
alpe Dorca. Girata la costa, dopo delle protezioni, lasciamo la via principale per seguire una
traccia omettata che sale e ci porta in breve ai ruderi dell' alpe Variola Superiore.In direzione
NW andiamo a raggiungere il buon sentiero che sale dall' alpe dei Paioni ed entriamo nella
ampia conca, dove sono adagiati i bei Laghi di Variola. Arrivati a quota 2200 m, dove è situato
il lago più bello, alleggerisco lo zaino e, visto che oggi Teresa & Co non vogliono fare fatica
preferendo riposare quì, mi dirigo verso il passo del Rovale. La mia intenzione è di salire alla
Giezza per la cresta NE (sperando sia fattibile) in quanto, la via normale l' ho già salita un paio
di volte con gli sci.Comincio a risalire la cresta ma, dopo un centinaio di metri, sono costretto
a perdere qualche decina di metri di quota per aggirare una bastionata per poi risalire un ripido
canaletto che mi riporta in cresta. Da quì in poi, su pendenze notevoli tra massi e pietraie
con continui spostamenti per trovare una via di uscita, riesco a tenere la cresta fino ad un
centinaio di metri dalla vetta, dove mi congiungo alla via normale per l' ultimo tratto.
In cima trovo Max, un' altro solitario con cui scambiamo impessioni su vette salite da uno
e dall' altro, condividendo parte della discesa. Dove le nostre strade si dividono, restiamo
d' accordo di sentirci per eventuali uscite insieme. Scendo a naso verso i laghi e, con molta
fortuna, riesco a trovare un passaggio su di una bella cengetta che mi permette di evitare una
lunga risalita, arrivando praticamente in piano al lago dove Teresa, affamata, mi aspetta.
Lauto pasto innaffiato con una bottiglia di TignoeLino doc. Per il ritorno seguiamo il sentiero
dei laghi che ci porta, sù e giù, fin quasi al primo lago dei Paioni; per una dritta avuta,
seguiamo un sentiero di recente costruzione che scende veloce all' alpe dei Paioni per poi
congiungerci all' itinerario di salita, fino a S. Bernardo.
Molto interessante la salita dal passo del Rovale alla cima, con difficotà per trovare i
passaggi; questo tratto è quello che segnalo come T4-, peccato per il panorama.
PS: il libro di vetta è inutilizzabile, completamente intriso di acqua.
Spero che abbiate passato un Buon Ferragosto. roby
il tradizionale picnic di ferragosto, i Laghi di Variola in Val Bognanco. Dal parcheggio seguiamo
la strada per Monscera ed oltrepassato il torrente, al primo tornante proseguiamo per Passo di
Variola su di un' ampia mulattiera. Guadato un ruscello passiamo per l' alpe Casariola e poi
alpe Dorca. Girata la costa, dopo delle protezioni, lasciamo la via principale per seguire una
traccia omettata che sale e ci porta in breve ai ruderi dell' alpe Variola Superiore.In direzione
NW andiamo a raggiungere il buon sentiero che sale dall' alpe dei Paioni ed entriamo nella
ampia conca, dove sono adagiati i bei Laghi di Variola. Arrivati a quota 2200 m, dove è situato
il lago più bello, alleggerisco lo zaino e, visto che oggi Teresa & Co non vogliono fare fatica
preferendo riposare quì, mi dirigo verso il passo del Rovale. La mia intenzione è di salire alla
Giezza per la cresta NE (sperando sia fattibile) in quanto, la via normale l' ho già salita un paio
di volte con gli sci.Comincio a risalire la cresta ma, dopo un centinaio di metri, sono costretto
a perdere qualche decina di metri di quota per aggirare una bastionata per poi risalire un ripido
canaletto che mi riporta in cresta. Da quì in poi, su pendenze notevoli tra massi e pietraie
con continui spostamenti per trovare una via di uscita, riesco a tenere la cresta fino ad un
centinaio di metri dalla vetta, dove mi congiungo alla via normale per l' ultimo tratto.
In cima trovo Max, un' altro solitario con cui scambiamo impessioni su vette salite da uno
e dall' altro, condividendo parte della discesa. Dove le nostre strade si dividono, restiamo
d' accordo di sentirci per eventuali uscite insieme. Scendo a naso verso i laghi e, con molta
fortuna, riesco a trovare un passaggio su di una bella cengetta che mi permette di evitare una
lunga risalita, arrivando praticamente in piano al lago dove Teresa, affamata, mi aspetta.
Lauto pasto innaffiato con una bottiglia di TignoeLino doc. Per il ritorno seguiamo il sentiero
dei laghi che ci porta, sù e giù, fin quasi al primo lago dei Paioni; per una dritta avuta,
seguiamo un sentiero di recente costruzione che scende veloce all' alpe dei Paioni per poi
congiungerci all' itinerario di salita, fino a S. Bernardo.
Molto interessante la salita dal passo del Rovale alla cima, con difficotà per trovare i
passaggi; questo tratto è quello che segnalo come T4-, peccato per il panorama.
PS: il libro di vetta è inutilizzabile, completamente intriso di acqua.
Spero che abbiate passato un Buon Ferragosto. roby
Tourengänger:
tignoelino

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Kommentare (12)